"Sotto una buona stella" di Carlo Verdone
FilmAuro, 13 Febbraio 2014 – Asfittico
Federico è un uomo benestante che viene truffato da un suo socio. Rimasto improvvisamente senza soldi, non può più pagare l’affitto ai figli e quindi li prende a vivere con sé. La moglie lo lascia, ma trova nella vicina di casa Luisa una persona affidabile con cui costruire una profonda amicizia…
In una scena Federico e Luisa discutono di un bacio. Il primo spiega che, respirando da una narice sola, ogni tanto è in debito di ossigeno e quindi si sente soffocare. È la metafora perfetta per questo ultimo film di Carlo Verdone. Dato per scontato che Verdone sa scrivere, dirigere e interpretare una commedia, qui è parecchio sottotono e in debito di ossigeno: cerca di descrivere le relazioni, gli scontri e i ravvicinamenti di un gruppo di persone costrette alla convivenza, ma questo gruppo è così eterogeneo e fuori dagli schemi che si avvicina spesso all’umanità messa in scena dall’Ozpetek delle Fate ignoranti. Le situazioni in cui Verdone immerge i suoi personaggi e le loro reazioni sono scollegati le une dagli altri e la struttura del racconto fatica a definire i caratteri dei personaggi, tanto che si ha l’impressione che la storia a volte proceda quasi a caso o per necessità di battuta, più che per un naturale evolversi degli eventi.
Nonostante lo scarso respiro di fondo lo stile di Verdone, la sua naturale inclinazione per la commedia e il mestiere riescono a non rendere del tutto indigeribile il film. Alcune situazioni sono francamente divertenti, principalmente quando Verdone è in scena; Paola Cortellesi è un’ottima spalla ed è l’unica che funziona e tiene la scena anche quando non è in compagnia del regista romano. Il problema è tutto il resto: un montaggio approssimativo, una recitazione dei comprimari molto al di sotto della sufficienza, una sceneggiatura troppo spesso semplicistica e troppo tagliata su Verdone.
Come spesso accade nel cinema italiano, poi, ci si scorda che i personaggi per essere credibili devono essere coerenti con loro stessi, e invece vediamo il padre che si lamenta perché il figlio vuole fare il musicista e poi lo difende al provino, Tea Falco che passa dall’essere madre protettiva a scordarsi figlia e cellulare e fare una gita con uno conosciuto il giorno prima, la Cortellesi che prima non saluta Verdone per strada e nella scena dopo lo vuole in casa con lei.
Resta la strana sensazione che Verdone abbia girato il film controvoglia, che abbia voluto affrontare alcuni temi senza affondare il coltello fino in fondo, restando sulla superficie e caratterizzando personaggi mediocri (il suo) o stereotipati (gli altri).
Titolo: Sotto una buona stella
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Gabriele
Pignotta, Maruska Albertazzi
Fotografia: Ennio Guarnieri
Interpreti: Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio, Simon Blackhall
Nazionalità: Italia, 2014
Durata: 1h. 46′
Giusta recensione che mi trova d’accordo in toto.
Personalmente gli ultimi film di Verdone (Posti In Piedi In Paradiso e questo) si basano sun un buon soggetto, su alcune belle battute e dalla prestazione degli attori (non tutti), per il resto il regista ha dato l’ultimo (per ora) suo meglio ne “Io, Loro & Lara” e “Il io Miglior Nemico” (saltando ovviamente quella ciofeca de “Grande, Grosso & Verdone).
Tra l’altro Verdone in conferenza stampa ha detto proprio quello che Francesco ha scritto: lui avrebbe voluto provare a fare un film più serio, invece a Roma gli hanno praticamente detto “a Carlo, facce ride’!”. E il risultato è questo.
Verdone da qualche anno a questa parte non riesco più a seguirlo.Sono anni che,a parer mio,non è azzecca più una il che è un vero peccato.Arrivati a questo punto tanto vale che smetta perchè veramente non se ne può più di vedere film senza un minimo di contenuto(anche le risate ormai sono alla frutta),qualità e senso della commedia all’italiana di cui i in passato eravamo abituati a vedere in un film di Verdone
Non ho ancora visto questo film ma concordo con quanto espresso da Giacomo, sembra aver smarrito la sua originale spontaneata’ oppure… si deve forzatamente piegare a quelli che sono i dettami di produttori e distributori onde evitare la proiezione solo per i propri familiari.
Mi chiedo se il problema sia questo, perche’ non provare con il Web? Magari potrebbe proporre la propria idea e scrivere il film che vorrebbe raccogliendo fondi direttamente dai suoi, numerosi, fans.
Parere negativo anche sulla sua ultima fatica “L’Abbiamo Fatta Grossa”.
Leggeri sorrisi e qualche risata grazie alle simpatiche le gaffe con le banconote da 500 euro ed alle solite battute verdoniane (dove immancabile vi è la parolaccia c**o).
Albanese non mi è piaciuto.
Lo script, puerile, è condito anche da scene irritanti e deplorevoli.
La critica, risaputa, della corruzione politica italiana alla fine non ha sortito l’effetto desiderato.