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Soundtrack: "Agora" di Dario Marianelli

19 luglio 2010 Soundtrack 0 Commenti
Valentina Alfonsi, 12 Luglio 2010: * * * ½
In collaborazione con Colonne Sonore

Dario Marianelli poteva non sembrare la scelta migliore per un film come Agora, considerato che le sue partiture più acclamate erano state quelle per Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio. Il compositore pisano ha però realizzato una musica sontuosa e che non si piega alla faciloneria…


Dario Marianelli – compositore dei drammi letterari di Joe Wright Espiazione e Orgoglio e Pregiudizio – non era certo la scelta più ovvia per un kolossal storico come Agora, dramma biografico dai trascorsi distributivi travagliati (in Italia è giunto in sala con un ritardo consistente) che lo spagnolo Alejandro Amenábar dedica a Ipazia, studiosa di astronomia e filosofia uccisa dai cristiani con l’accusa di empietà nel 415 d. C. ad Alessandria d’Egitto. La pellicola semplifica i fatti storici ma ha il pregio di non offuscare la messa in scena con eccessi epici né con affondi polemici: Amenábar sceglie un approccio più intimo, restituendo l’immagine di un’Ipazia brillante, delicata e pensosa, amante dello studio e con lo sguardo sempre volto alle stelle e ai meccanismi celesti. Ai ragionamenti di Ipazia, cruciali nell’economia del racconto, Marianelli dà un posto di primo piano nella tracklist della partitura: ecco quindi la luminosa e intensa “Thinking Aloud”, l’avvolgente, vitale “If I Could Just Unreveal This” e la bella, ricca, significativa fin dal titolo “The Truth is Elliptical”.

Il compositore sceglie di usare l’orchestra classica completata, in alcuni brani, da una voce femminile e dal duduk, antico strumento a fiato: malgrado tale concessioni alla necessità di dare un sapore arcaico ai brani, la partitura mantiene per tutta la sua durata una qualità sontuosa, da semplice film drammatico, senza piegarsi a facili atmosfere già sentite. “Alexandria” suona infatti moderno e dinamico, “The Miracle of Bread” è lirico e disteso; legato ad una sceneggiatura caratterizzata da un’ambientazione e ad un’epoca storica molto definite, Marianelli preferisce privilegiare un’emotività poco urlata: principale motivo di struggimento è infatti, nel film, proprio il contrasto brutale tra la vita intellettuale di Ipazia e l’ingiustificata violenza circostante.

L’insistita dialettica tra l’immensità imperturbabile della volta celeste e il vano, sanguinario affannarsi degli uomini di Alessandria, posta da Amenabar al centro del racconto, è amplificata da Marianelli con l’accorata, tragica “What Do the Skies See?”; il senso di desolazione cresce con la concitata, disperata “The Library Falls” e la successiva “Two Hundred Thousand Books”. Chiusura di grande respiro con “The Skies Do Not Fall”: anche in questo caso, ottima scelta nella titolazione.


Titolo: Agora (Id.)

Compositore: Dario Marianelli

Etichetta: Warner Bros. Music, 2009

Numero dei brani: 15

Durata: 56′ 42”


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