Soundtrack: Mafioso di Piero Piccioni
Massimo Privitera, in collaborazione con Colonne Sonore – * * * * *
Delle tante colonne sonore che Piero Piccioni ha scritto per le pellicole di Alberto Sordi, quella per “Mafioso” si può ritenere la più tragicamente matura e grottesca, un vero e proprio capolavoro cine-musicale che avvicina il compositore romano d’adozione alle pagine di Miklós Rózsa e Bernard Herrmann…
Delle tante colonne sonore che Piero Piccioni ha scritto per le pellicole interpretate, e in altri casi perfino dirette, da quel mattatore dolceamaro di Alberto Sordi, quella composta per Mafioso si può ritenere, senza smentite, la più tragicamente matura e grottesca maschera musicale di un connubio che qui raggiunge vette ragguardevoli e straordinarie, ovvero un capolavoro cine-musicale.
Diretto nel 1962 da Alberto Lattuada su perfetta sceneggiatura di Rafael Azcona, Marco Ferreri, Age & Scarpelli da un soggetto di Bruno Caruso, considerato da Martin Scorsese uno dei suoi gangster movie preferiti e omaggiato anche da Giuseppe Tornatore in Baarìa, Mafioso narra del ritorno nella terra natia di un meticoloso emigrato siciliano incaricato di consegnare un piccolo pacco regalo a un notabile e compaesano.
Ritratto spietatamente nitido della malavita e della questione d’onore mafiosa siciliana, di cui Sordi è una maschera meravigliosamente bizzarra come la Sicilia qui ritratta, che sembra volersi emancipare dai luoghi comuni ma che ancora ne viene fagocitata in maniera dolorosa e tristemente – ancora oggi – reale.
Le musiche di Piccioni, in uno stereo rimasterizzato alla perfezione che rende l’ascolto un’esperienza sublime a ogni successivo sentire, sono un succedersi di brani che mescolano con accuratezza e perizia di selezione ballabili (“Motorbike Surf”, “Shoe Shine Samba”, “Mambo”, “Calamo”, la celebre “Whispering” composta da John Schonberger), liturgie ecclesiastiche (“Madrigale”), pagine tensive e tetre (“Incubi oscuri”, “Il delitto”, “Fantasmi nella mente”), interventi jazz sfrenati (“Americana”) a momenti, solari, allegri e tradizionalmente mediterranei soprattutto per l’uso del marranzano (“Famiglia felice”, “Ritorno in Sicilia”).
Tuttavia, il vero perno della OST è il tema principale che apre con “Titoli” l’album e che raffigura la tragicità degli eventi che cambierà radicalmente l’esistenza del protagonista Badalamenti/Sordi: un valzer stravagante, che nel suo procedere diviene una specie di sarabanda folle in cui, su una linea melodica di abbagliante bellezza romantica, si dipanano interventi dei fiati e degli ottoni intralcianti e dissonanti, a presagire che la vita di un uomo comune verrà capovolta, piombando vero l’oscurità nella quale la sua anima sarà divisa nettamente in due (ascoltare le magnificentissime tracce “Viaggio nel passato”, “Mafioso”, “Mafioso finale”, “Mafioso bis” per carpirne l’intensità significante sonora). Un tema che verrà riusato da Piccioni nel film con il sodale Sordi regista e interprete, Nestore, l’ultima corsa. Un Leitmotiv che rende giustizia alla genialità di scrittura piccioniana e che l’avvicina a pagine altrettanto memorabili composte da Miklós Rózsa e Bernard Herrmann nella Golden Age Hollywoodiana.
Titolo: Mafioso
Compositore: Piero Piccioni
Etichetta: Camille, 1962
Numero dei brani: 27
Durata: 59′ 31”
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