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"Turner" di Mike Leigh

10 maggio 2016 Recensioni 0 Commenti
Turner

Bim, 29 Gennaio 2015 – Illuminato

Tornato da un viaggio, il pittore Joseph Mallord William Turner rientra a casa sua e ritrova suo padre e la sua governante. Riprende poi la sua vita: esponendo, vendendo quadri, partecipando a eventi mondani. Si legherà infine di una vedova che gestisce una pensione sul mare…


Timothy Spall in TurnerC’è un uomo al centro di Turner di Mike Leigh. Un uomo che incidentalmente è un grande pittore, ma questo a Leigh sembra non interessare. Quello che interessa al regista inglese è la vita di una persona: quello che fa, i suoi sentimenti, i suoi movimenti, le sue relazioni. Ad attrarre Mike Leigh è stata la personalità dell’uomo, la sua anaffettività verso la compagna e le figlie e il suo affetto verso il padre e verso la vedova Booth, alla quale si legherà nell’ultima parte della sua vita.

Una scena di TurnerTurner è una pellicola per palati sopraffini, squisitamente cinefila. Leigh ha scelto di rappresentare un personaggio scostante, spesso antipatico, come si è già detto anaffettivo, che usa le donne e più in generale le persone per i suoi scopi, attratto solo dalla pittura, dalla bellezza della natura e poco altro. Eppure, questo personaggio così egocentrico che non ispira certo empatia Leigh riesce a renderlo affascinante, e con la sua regia fluida che alterna sapientemente lunghi momenti in luoghi chiusi e bui a sprazzi di luce vividissima (ma quasi sempre sui toni del grigio) riesce a guidarci nelle due ore e mezzo di proiezione senza mai annoiare o infastidire. Certo, il giudizio morale sull’uomo non può essere positivo (ma non manca il riscatto, nel finale), e non se ne può certo giudicare l’arte visto che appare di rado nella pellicola; ciononostante, la sfida di Leigh è ancora una volta vinta, così come lo fu con il personaggio di Vera Drake: anche in quel caso si trattava di una personalità difficile da trattare e da mostrare.

Timothy Spall in una scena di TurnerQuello che vediamo passare sullo schermo è lo spaccato della vita di un uomo nella prima metà dell’800, ed è una ricostruzione storica eccezionale e affascinante, ricca di dettagli e nella quale le relazioni interpersonali la fanno da padrone, restituendoci dialoghi e ambientazioni che fanno rivivere un’epoca. Non una biografia tesa a esaltare un personaggio, a mostrarne le qualità superiori, ma una semplice descrizione di un uomo dove perfino la sua arte è ridotta a un semplice lavoro, come qualsiasi altro, depurato da ogni genialità, da ogni momento topico o di ispirazione.

Interpretato in modo efficacissimo da Timothy Spall (che a Cannes 2014 ha vinto il premio per la migliore interpretazione) che davvero dona corpo e soprattutto anima al personaggio, Turner è un film che potrebbe essere definito “di nicchia” e di certo non è un prodotto destinato al grande pubblico, ma è di certo un grande film: intenso e curato.


La locandina di TurnerTitolo: Turner (Mr Turner)
Regia: Mike Leigh
Sceneggiatura: Mike Leigh
Fotografia: Dick Pope
Interpreti: Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage, Joshua McGuire, Ruth Sheen, David Horovitch, Karl Johnson
Nazionalità: Regno Unito – Francia – Germani, 2014
Durata: 2h. 30′


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