Stai leggendo:

Una famiglia di Sebastiano Riso

6 settembre 2017 Recensioni 0 Commenti
Festival di Venezia 2017

Bim, 28 Settembre 20117 – Inconsistente

Maria e Vincent sembrano una coppia come tante, ma nella loro relazione nascondono un giro d’affari da decine di migliaia di euro. Lui, infatti, la costringe a rimanere ripetutamente incinta per poi rivendere i bambini a coppie che non possono averne, ma che possono pagare molti soldi…


È davvero preoccupante vedere in un’opera seconda di un regista giovane, vizi e veri e propri difetti storici del cinema italiano d’autore o impegnato. Una famiglia vorrebbe prendere di petto il tragico tema del mercato nero di neonati rivenduti clandestinamente, e per fare ciò sceglie un punto di vista giusto, in teoria: quello di chi ci è coinvolto fino al collo. Peccato che poi decida di andare per un’altra strada, e raccontare l’ennesima storia di un amore malato e distruttivo.

Anche volendo sorvolare sulla mancata descrizione di un contesto, sul tratteggio a dir poco superficiale delle varie parti coinvolte, sull’esasperazione dei sentimenti a dispetto della logica, il film è costruito in modo banale e ricattatorio nei confronti dello spettatore. Il personaggio della madre protagonista è ridotto a una povera vittima urlante, il suo compagno a uno sfruttatore: queste sono coordinate fissate molto presto nel film, e da cui la storia non riesce a smuoversi, ogni variazione è un falso movimento. Quest’ottica degna del peggior benpensante da salotto è la cosa peggiore del film, quella che lo rende davvero detestabile. Ma a livello cinematografico le cose non vanno meglio.

Micaela Ramazzotti si agita, urla e piange senza controllo dall’inizio alla fine, sopra le righe per qualsiasi criterio di valutazione. Il francese Patrick Bruel pare, al contrario, piuttosto disorientato dall’operazione, anche se ne esce meglio. Impresentabile il resto del cast. Se il ritrovamento di una borsa piena di soldi mina qualsiasi credibilità della storia e dei personaggi raccontati fino a quel punto, la riproposizione di uno dei più famosi movimenti di macchina di un celebre film di Michelangelo Antonioni scatena il rifiuto totale. Ci sono troppe cose disturbanti e respingenti in Una famiglia, e si ha la netta impressione che nemmeno la metà siano state volute dal regista. Per un film che cerca violentemente l’empatia con lo spettatore, significa il fallimento sul terreno che ci si è scelti.


La locandinaTitolo: Una famiglia
Regia: Sebastiano Riso
Sceneggiatura: Sebastiano Riso, Stefano Grasso, Andrea Cedrola
Fotografia: Piero Basso
Interpreti: Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel, Pippo Delbono, Fortunato Cerlino, Gaetano Bruno, Sebastian Gimelli Morosin, Alessandro Riceci, Marco Leonardi, Matilda De Angelis, Ennio Fantastichini
Nazionalità: Italia – Francia, 2017
Durata: 1h. 45′


Percorsi Tematici

  • Non ci sono percorsi tematici collegati a questo articolo.
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.