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"Unbreakable" di M. Night Shyamalan

7 gennaio 2001 Recensioni 7 Commenti
Unbreakable

Buena Vista, 22 Dicembre 2000 – Piatto

David è l’unico sopravvissuto di un incidente ferroviario in cui muoiono centinaia di persone. Dopo l’incidente viene contattato da un collezionista di fumetti affetto da una strana malattia che rende le sue ossa molto fragili, che cerca di convincerlo di possedere dei poteri simili a quelli dei supereroi…


Bruce WillisL’idea di partenza del film è molto accattivante: rendere dei personaggi comuni simili a quelli dei supereroi da fumetti. Geniale la teoria di Elijah, il fumettaro: David è il suo opposto, colui che non si spezza, colui che non è fragile; l’opposto del debole, l’invincibile. Purtroppo l’entusiasmo per il film finisce qui, non va oltre la trama e non va oltre la splendida interpretazione dei due attori che per la terza volta recitano insieme dopo Die Hard 3, Pulp Fiction.

Robin Wright Penn e Bruce WillisShyamalan è dotato di un talento notevole, che gli permette di delinare in profondità i personaggi, i loro timori, l’angoscia di due persone che si sentono diverse dal resto del mondo: Elijah viene estraniato dalla gente a causa delle sue fragili ossa e David si sente colpevole di essere l’unico sopravvissuto. La struttura seguita da Shyamalan è simile a quella usata nel suo film precedente: la presentazione dei personaggi nel loro ambiente (di nuovo una famiglia della Philadelphia “non ricca”), il loro background che ricostruiamo insieme agli attori mentre la storia si sviluppa, la presenza di un bambino (e della sua innocenza), il conflitto familiare (qui sono madre, padre e figlio a dover ricostruire il loro rapporto mentre ne Il Sesto Senso erano madre e figlio). Ma le similitudini non danno fastidio. Sono la regia, ma principalmente la mancanza di colpi di scena che infastidiscono lo spettatore. Una storia del genere in bilico tra dramma e suspense richiede dei veri e propri colpi di scena che riescano a colpire l’interesse degli spettatori, ma purtroppo ciò non accade. Soltanto una scena, di cui non posso svelare alcun particolare, riesce a catturare pienamente lo spettatore. L’effetto che si ha alla fine del film è deludente, ci si aspettava di più da una storia del genere. Finale inaspettato e geniale, ma non basta….

Samuel L. JacksonShyamalan in questa pellicola usa spesso inquadrature fatte sotto sopra: due bambini che guardano la Tv capovolti, un fumetto che cade per terra che viene visto col titolo sottosopra, Elijah che dopo essere caduto per le scale guarda il mondo al contrario. Cosa vuol dire? Vedere il mondo da un’altra prospettiva, quella infantile-innocente, quella fuori dal normale dei fumetti e dello stesso Elijah. Forse è prorio questo lo scopo del film: analizzare le situazioni “capovolte”, guardarle con un occhio diverso e solo così si potrà credere a storie strane.

Bruce WillisLa regia è fatta di molti primi piani e lunghe pause che rendono il film estremamente lento, specialmente nella prima parte. Buona la fotografia cupa e angosciante di Eduardo Serra, già curatore della fotografia de Le ali dell’Amore, grazie al quale fu nominato all’Oscar nel 1997. Bella e intrigante la colonna sonora di James Newton Howard, curatore della colonna sonora de Il Fuggitivo e Il Sesto Senso. Discreto il montaggio di Dylan Tichenor (Boogie Nights, Magnolia).


La locandina statunitenseTitolo: Unbreakable – Il Predestinato (Unbreakable)
Regia: M. Night Shyamalan
Sceneggiatura: M. Night Shyamalan
Fotografia: Eduardo Serra
Interpreti: Bruce Willis, Samuel L. Jackson, Robin Wright Penn, Spencer Treat Clark, Charlayne Woodard, Eamonn Walker, Leslie Stefanson, Johnny Hiram Jamison, Michaelia Carroll, Elizabeth Lawrence, David Duffield, Laura Regan, M. Night Shyamalan
Nazionalità: USA, 2000
Durata: 1h. 46′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Andrea ha detto:

    Semaforo rosso per sto film? Non sono assolutamente d’accordo ma, de gustibus…

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Ma no, guarda che è giallo, il semaforo…

  3. Andrea ha detto:

    Qui è giallo, nella lista delle recensioni è rosso. In ogni modo per me dovrebbe essere verde…

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Hai ragione, era sbagliato il colore nell’elenco. Comunque, personalmente lo trovo il peggior film di Shyamalan, a parte “Il dominatore dell’aria”. Ma d’altra parte, trovo anche che “Lady in the Water” sia il migliore…

  5. Andrea ha detto:

    Alzo le mani e dichiaro: de gustibus!!!

  6. Marco ha detto:

    Concordo pienamente con la recensione.
    Interessante il fatto che voglia raccontare una storia di supereroi in chiave drammatica ma i difetti che afferma la recensione vi sono tutti: in primis regia e ritmo lentissimi, troppo, dialoghi sussurrati più che parlati e la lunga scena nel prefinale estremamente lenta fino all’ insostenibile.
    Penso che l’unica scena che riesce a catturare lo spettatore (almeno così è stato per me) è quando il figlio punta la pistola al padre.
    Il susseguirsi degli eventi però è abbastanza ben congegnato.
    Interessante il twist finale (leggermente inverosimile) ma non basta.
    Personalmente buon soggetto sprecato.
    Concordo coi pareri della musica, fotografia e montaggio.
    Attori ben calati.
    Lo annovero anch’io fra i peggiori di M. Night insieme a: “E Venne Il Giorno” e “L’Ultimo Dominatore Dell’Aria”. Non avendo visto ancora l’ultimo non mi esprimo.
    Concordo anch’io con Albe per “Lady In The Water”, spero che venga rivalutato in un futuro prossimo.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Penso che “L’ultimo dominatore dell’aria” faccia storia a sé, nella filmografia di Shyamalan. Più ancora di “After Earth”.

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