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Wonder di Stephen Chbosky

21 dicembre 2017 Recensioni 2 Commenti
Wonder

01 Distribution, 21 Dicembre 2017 – Autentico

Auggie ha 10 anni ed è affetto da Sindrome di Treacher Collins, che provoca una radicale alterazione della struttura ossea del volto. Per questo preferisce nascondere il volto in un casco spaziale. Ma è il momento di iniziare le scuole medie, evento cui si prepara come un astronauta che deve entrare in un mondo alieno…


Dopo Noi siamo infinito, Stephen Chbosky si trova di nuovo a tenere in mano le redini di un film ambientato in una scuola piena di adolescenti in crisi. In questo caso, però, il protagonista è un adolescente davvero speciale.

Tratto dal best seller omonimo pubblicato in Italia nel 2013, che ha venduto più di 5 milioni di copie in tutto il mondo, Wonder cerca di preservare lo stile diretto del libro senza cercare di edulcorare la realtà del protagonista. L’autrice, R.J. Palacio, usa una scrittura umoristica per raccontare le cose così come stanno rispetto alla realtà del ragazzino, includendo i molti punti di vista di coloro che ruotano intorno a lui. Sfuggendo a qualsiasi tono melodrammatico, evitando qualsiasi sfumatura smielata e sentimentalista, film e libro prediligono una linea diretta, spontanea e arguta. Chbosky ha la capacità di evocare emozioni senza esserne manipolatore, è emotivamente profondo ma allo stesso tempo leggero, riuscendo a miscelare bene ironia e serietà.

Come il libro, anche il film è strutturato in brevi episodi, ciascuno dei quali ha il proprio protagonista. Piuttosto che centrare l’attenzione solo su Auggie, in Wonder vengono intrecciate le reazioni a catena degli altri personaggi che lo circondano: sua sorella, la sua migliore amica, il bullo della scuola, il ragazzo sensibile… Da un punto di vista fotografico, si è scelto di utilizzare approcci stilistici differenti cuciti addosso ai personaggi stessi: ogni episodio ha uno stile “personale”, colori, illuminazioni, lenti diverse. Il direttore della fotografia, Don Burgess, decide di avere massima flessibilità tecnica per raggiungere le emozioni dirette della storia: su Auggie sceglie lenti più lunghe – e quindi inquadrature più strette – per focalizzare l’attenzione sul suo carattere e su lui come individuo. Anche i colori, gli oggetti, gli ambienti partecipano a definire meglio il mondo del nostro protagonista: a casa è tutto più confortante rispetto alla dinamicità del contesto scolastico, la sua stanza rappresenta la notte, con il soffitto dipinto di stelle che si lega perfettamente all’amore per Star Wars, per lo spazio e per Chewbacca, che diventano metafora di libertà, luoghi e tramiti per quel luogo immaginario dove non sentirsi diversi.

Jacob Tremblay, dopo la sua fantastica interpretazione in Room, mette nuovamente in mostra il suo talento, riempiendo il protagonista di Wonder di ironia, curiosità ed energia. Accanto a lui, Julia Roberts e Owen Wilson sono i genitori di Auggie, impegnati a costruire un ponte tra il loro bambino e il resto del mondo; lo fanno con sobrietà e forza, nota di merito alla chiave comica un po’ infantile di Wilson. La gentilezza è il Leitmotiv dell’intero film, tra i precetti che l’insegnante della classe di Auggie scrive in grande sulla lavagna ogni mattina a inizio lezione, il primo fra tutti è: «Se ti trovi a scegliere tra l’esser giusto e l’esser gentile, sii gentile!»


La locandina di WonderTitolo: Wonder (Id.)
Regia: Stephen Chbosky
Sceneggiatura: Stephen Chbosky, Steven Conrad, Jack Thorne
Fotografia: Don Burgess
Interpreti: Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson, Mandy Patinkin, Izabela Vidovic, Ali Liebert, Daveed Diggs, Sonia Braga, Noah Jupe, Bryce Gheisar, Elle McKinnon, Daveed Diggs, Ty Consiglio, Kyle Breitkopf, James Hughes
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 53′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Un buon educativo e pedagogico film che andrebbe veramente proiettato nelle scuole per dare un monito ai ragazzini su cosa sia il bullismo e su come sapersi comportare con gli “estranei” (difatti le svolte nelle relazioni di Auggie partono da due suoi compagni che hanno il “coraggio” di avvicinarsi a lui).
    Un esemplare racconto di formazione con una giusta e doverosa morale.
    Molto significative le metafore espresse dal protagonista riguardo la sua nuova situazione.

    Sempre apprezzabile la regia di Chbosky (come nel suo precedente film) e un ottimo comparto attoriale, ragazzini inclusi.
    Per Tremblay discorso a parte; dopo la prestazione in “Room” spero che continui a regalarci sempre interpretazioni di livello.
    Personalmente evitabili alcune scene troppo infantili e risvolti di trama scontati, ma almeno ai bambini il messaggio arriva più diretto.
    Capibile l’edulcorazione dell’atmosfera visto il target under 13. Non potevo pretendere scene troppo crudeli e drammatiche in un film del genere.
    Consiglio sicuramente e lo rivedrò.

  2. Annalisa ha detto:

    Sono d’accordo, è un film che va visto sia da grandi che piccini. Tremblay spero non si sciupi con la crescita, ma è partito talmente bene che credo sarà difficile mantenere sempre questo altissimo livello, prima o poi ci deluderà, ma noi glielo concederemo!

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