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"Cronisti d’assalto" di Ron Howard

14 novembre 2007 Recensioni 0 Commenti
Cronisti d'assalto

UIP, 1994 – Cinico

Un giorno di ordinaria follia nella redazione di un quotidiano newyorchese. Al direttore viene diagnosticato un cancro alla prostata, il capocronista potrebbe cambiare testata, c’è una nascita anticipata… Il tutto, durante la ricerca di informazioni su un caso di duplice omicidio per cui sono stati arrestati due ragazzi di colore…


Robert Duvall e Glenn Close in Cronisti d'assaltoAttorno al tema centrale di Cronisti d’assalto si snoda una vicenda che, a sua volta, ingloba in sé altre situazioni. I personaggi che vivono tali situazioni sono tutti caratterizzati e delineati in modo da avere un ruolo definito o qualcosa da comunicare allo spettatore, senza però essere eccessivamente stereotipati. La febbrile giornata – che si snoda dalle sette del mattino alle sette del mattino dopo – che il film racconta si svolge quasi totalmente in interni, ossia nella caotica redazione del giornale per cui i personaggi lavorano.

Randy Quaid in Cronisti d'assaltoAl di là del fatto di inserire nella vicenda principale le storie secondarie dei vari personaggi – probabilmente con lo scopo di mostrare la vita personale che i giornalisti tentano faticosamente di avere fuori dalla redazione – Cronisti d’assalto pone l’accento sia sulla competizione che si crea in questo tipo di ambiente sia sui mezzi utilizzati per vincere. Nel fare questo, dalla narrazione emergono alcuni risvolti interessanti, ma purtroppo cinici. Il primo risvolto consiste in questo: se si intende assicurare la notizia del giorno alla propria testata, non si deve esitare a ricorrere a qualsiasi mezzo, anche quelli più discutibili. In realtà, già a monte di questo lavoro si deve essere disposti ad accantonare la morale: «se sei un tipo corretto, allora non sei nel posto giusto», esclama a un certo punto del film la direttrice del giornale. Tuttavia, se i mezzi per procurarsi una notizia scottante non sono sempre tra i più ortodossi, una volta ottenuta si può agire secondo una certa morale e, almeno, assicurarsi se la notizia è vera oppure no. Questo è importante soprattutto se ad essere compromessa potrebbe essere la reputazione di persone innocenti, nel caso specifico di due giovani di colore arrestati per il duplice omicidio.

Michael Keaton in Cronisti d'assaltoUno dei risvolti più cinici – formulato dal film sotto forma di una chiara denuncia – è rappresentato dallo scontro tra il protagonista e la direttrice: è giusto pubblicare una notizia presunta falsa per poi smentirla, incuranti di aver rovinato la reputazione delle persone di cui si parla, oppure è preferibile intervenire affannosamente per scoprire la verità, impedire la pubblicazione delle falsità e l’ingiusta diffamazione? Un altro aspetto cinico della professione dei cronisti d’assalto emerge nel momento in cui vengono chiamati a scegliere le fotografie da pubblicare e, nel caso di disgrazie, la scelta cade appositamente su quelle più sanguinose, ossia quelle che nella loro ottica sono le più accattivanti.

Marisa Tomei in Cronisti d'assaltoTra i risvolti interessanti di Cronisti d’assalto, invece, rientra lo spaccato della quotidianità della vita di redazione. A questo scopo sono esemplificative sia le riunioni quotidiane sia la descrizione della nascita di uno scoop anche dal punto di vista fotografico. Tutto ciò viene realizzato anche con lo scopo di rendere al meglio l’idea della frenetica lotta che i cronisti d’assalto si trovano a intraprendere giornalmente per vincere sulla concorrenza. Pur non raggiungendo risultati eccezionali e scivolando sia nell’inverosimile sia nell’eccesso verso la parte finale, nel complesso Cronisti d’assalto risulta convincente in ciò che vuole trasmettere e comunicare. Un pregio è quello di aver scelto i toni da commedia, peraltro uniti a dei tocchi umoristici, per trattare una tematica che, se sviluppata per altre vie e con altri registri, sarebbe risultata pesante e troppo tesa.


La locandina statunitense di Cronisti d'assaltoTitolo: Cronisti d’assalto (The Paper)
Regia: Ron Howard
Sceneggiatura: David Koepp, Stephen Koepp
Fotografia: John Seale
Interpreti: Michael Keaton, Robert Duvall, Glenn Close, Marisa Tomei, Randy Quaid, Jason Robards, Jason Alexander, Spalding Gray, Catherine O’Hara, Lynne Thigpen, Jack Kehoe, Roma Maffia, Clint Howard, Geoffrey Owens, Amelia Campbell
Nazionalità: USA, 1994
Durata: 1h. 52′


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