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Diciottanni - Il mondo ai miei piedi di Elisabetta Rocchetti

29 aprile 2011 Recensioni 14 Commenti
Diciottanni - Il mondo ai miei piedi

Officine Ubu, 29 Aprile 2011 – Vuoto

Ludovico, maggiorenne da appena due mesi, crede di avere il mondo nelle sue mani, ma ben presto se lo ritrova completamente sotto i piedi, dopo aver calpestato senza pena e senza scrupoli qualsiasi tipo di sentimento e attenzione che gli viene dedicata…


Marco Rulli ed Elisabetta Rocchetti in Diciottanni - Il mondo ai miei piediElisabetta Rocchetti, dopo il successo come attrice nel 2002 con L’imbalsamatore, decide di mettersi dietro la macchina da presa con questo film ancora molto acerbo e ingenuo. Propone un tema facile, visto e rivisto – le difficoltà dei giovani ad affrontare la vita, con le loro fragilità, sofferenze e tormenti – e descrive i personaggi negli ambienti che più appartengono loro: scuola e famiglia. Ambienti che da sempre hanno offerto spunti a molti cineasti del nostro paese e non, dal grandissimo successo di Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, al meno noto La classe non è acqua di Cecilia Calvi, all’ultimo di Valerio Jalongo La scuola è finita fino al migliore tra tutti, ossia La scuola di Daniele Luchetti.

Nina Torresi e Marco Rulli in Diciottanni - Il mondo ai miei piediInsomma, la Rocchetti non inventa nulla di nuovo e mette al centro di questa storia un ragazzo problematico che, abituato a vivere nelle difficoltà familiari, ne assorbe cattive abitudini e “insani” principi: un diciottenne “mostruoso” con il cuore di pietra. Marco Rulli si cala in questa parte e fa un po’ le veci dello Scamarcio bello e dannato di 3 metri sopra il cielo, ma non ha lo stesso impatto sul pubblico. Il film è troppo povero e di conseguenza il personaggio principale è poco intenso, è solo un bel bambolotto dagli occhi verdi che, infelice e annoiato, passa con estrema facilità da un letto all’altro, e non si sa per quale arcano motivo tutte le donne si lasciano spezzare il cuore da questo ragazzino che potrebbe essere loro figlio. Una nota positiva per G-Max che interpreta armoniosamente lo zio vizioso di Ludovico, tutto gioco d’azzardo, droga e tradimenti, il “perfetto” esempio da seguire per il nostro caro ragazzo.

G-Max in Diciottanni - Il mondo ai miei piediLa regia è scarna, la Rocchetti non osa ed è meglio così: conosce i suoi limiti. Senza dubbio è un film sulla solitudine e vuotezza morale, ognuno dei protagonisti è una sperduta isola deserta e servirà il gesto estremo di questo nostro maledetto eroe, a elaborare la forza giusta per colmare quell’abisso oscuro e profondo che tutto a un tratto non spaventa più, e si ridimensiona in quell’arcipelago di ritrovata felicità, che dovrebbe lasciare il sorriso sulle labbra a tutti coloro che amano gli speranzosi lieto fine… «e vissero tutti felici e contenti.» E così sia!


La locandina di Diciottanni - Il mondo ai miei piediTitolo: Diciottanni – Il mondo ai miei piedi
Regia: Elisabetta Rocchetti
Sceneggiatura: Elisabetta Rocchetti
Fotografia: Raoul Torresi
Interpreti: Marco Rulli, Alessia Barela, Monica Cervini, G-Max, Marco Iannitello, Rosa Pianeta, Elisabetta Rocchetti, Nina Torresi
Nazionalità: Italia, 2010
Durata: 1h. 25′


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Attualmente ci sono 14 commenti a questo articolo:

  1. gianfranco ha detto:

    Sinceramente sono in totale disaccordo con la recensione. Ho visto il film al Nuovo cinema aquila e l’ho trovato autentico, arrischiato e originale nel presentare il mondo adolescenziale, argomento sul quale il cinema italiano fa spesso cilecca. Secondo me è l’antitesi di 3 metri sopra il cielo e Notte prima degli esami, il paragone è piuttosto campato in aria. Questa è un adolescenza non preconfezionata, nè condizionata appunto da Moccia e Muccino, le vicende sono crude e mai melense e, pur passando il protagonista “da un letto a un altro” come dici tu non c’ è un filo di morbosità nè di erotismo ostentato. Sono daccordo su una regia acerba, piena di errori, ma è un film secondo me emotivamente molto intenso che passa oltre le imperfezioni, come lo sono lgi interpreti (tutto il cast , in prmis Marco Rulli). Insomma siamo proprio in disaccordo su tutto…

  2. Annalisa Liberatori ha detto:

    bè, non siamo in totale disaccordo perchè se leggi l’ultima parte della recensione, anche io l’ho riconosciuto come un film autentico e non preconfezionato sulla solitudine e vuotezza morale di alcuni adolescenti. però come nei film di Moccia & co anche questo è ricco di stereotipi…perchè un adolescente ai giorni d’oggi senza una famiglia alle spalle deve esser per forza un maledetto e dannato? e poi perchè ogni donna che se lo trova nel letto debba innamorarsi di lui, non potrebbe essere il contrario? quello che intendo dire è che è vero che l’idea di un’adolescenza difficile sia un tema attuale interessante, ma qui mi sembra che tutto tenda un pò verso l’esagerazione, alla fine si tratta solo di diciottenni e proprio per questo è eccessiva la faciloneria con cui il ragazzo passa da un letto all’altro…

  3. Altopiano ha detto:

    Secondo me la recensione è anche troppo buona: questo film e’ una porcata epocale, fa ridere per quanto e’ recitato e diretto male. Il tema e’ visto e rivisto e qui e’ sviluppato in maniera del tutto artificiosa e gratuita. La Rocchetti e’ meglio se torna a fare i film con i Vanzina, non c’e’ davvero bisogno dell’ennesima aspirante regista senza talento.

  4. Edoardo ha detto:

    Quoto Altopiano.

  5. gianfranco ha detto:

    Rimango del parere che si tratta di uno dei migliori esordi degli ultimi anni. Un conto Annalisa è la verosimiglianza, e in quello posso esser daccordo con te, e un altro l’autenticità. Tu dici si tratta pur sempre di un diciottenne, ma a me sembra un disadattato che non riesce a vivere nemmeno la sua età. Non lo so, io il fulcro del film non l’ho visto nella sua attitudine al “rimorchio”. Comunque che film ha fatto la Rocchetti con i Vanzina?Forse vorrai dire con i Manetti?O con Garrone? A mio avviso poi è meglio come regista che come attrice.

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Elisabetta Rocchetti era la protagonista femminile di “Il ritorno del Monnezza”, diretto appunto da Carlo Vanzina.

  7. gianfranco ha detto:

    Lo so che era nel Ritorno del monnezza, ma perchè è stato detto:”torna dai vanzina”, e non torna da Garrone o da Dario Argento? D’altronde per i Vanzina ci passano miriadi di ottimi attori che ogni tanto devono battere cassa, e peraltro la Rocchetti non è nemmeno un granchè di attrice (a mio modesto parere).

  8. Edoardo ha detto:

    La Rocchetti è una mediocre attrice ed una pessima regista. Questo film è tremendo… a dir poco!

  9. Ruggero ha detto:

    Le due attori principali sono mancini comme io!!

  10. zozzo ha detto:

    … e ignoranti uguali!

  11. Ruggero ha detto:

    No! Volevo dire que sono MANCINI, ossia, usano la mano SINISTRA per scrivere. va bene 🙂

  12. Eraclio ha detto:

    Davvvero sonno mancinni comme attè? Commo sse shpiega?

  13. Oilegor ha detto:

    Sono mancini perché l’ho visto. Innantello et l’altro attore (non ricordo il suo nome)

  14. Eraclio ha detto:

    Ahhhh, ecc’!

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