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"Frankenstein Junior" di Mel Brooks

11 maggio 2013 Recensioni 9 Commenti
Frankenstein Junior

DEAR, 22 Agosto 1975 – Ridanciano WOW

Il nipote del famoso dottor Frankenstein è un medico estremamente scettico sugli esperimenti del nonno. Quando riceve in eredità il castello e le attrezzature del defunto parente si trasferisce in Transilvania, dove scoprirà le “istruzioni” per dar vita a un corpo morto…


Marty Feldman e Gene Wilder in Frankenstein JuniorMentre una campana suona 13 (!) rintocchi, la bara inquadrata in primo piano si spalanca rivelando un corpo in avanzato stato di putrefazione che tiene tra le mani uno scrigno. Due mani tremanti cercano di prenderlo, non senza difficoltà perché il corpo lo trattiene con forza. Inizia così il miglior film di Mel Brooks, e difficilmente troverete un film altrettanto spassoso.

Teri Garr, Gene Wilder e Marty Feldman attorno a Peter Boyle in Frankenstein JuniorLa sceneggiatura (firmata dallo stesso regista con da Gene Wilder) è geniale: non solo riesce a prendere in giro i “vecchi” film su Frankenstein degli anni 30, ma ci mette anche (parecchio) del suo lavorando sodo sui personaggi, rendendoli irresistibilmente divertenti, ribaltando le situazioni, mettendo tutto in ridicolo e sfruttando ad arte tutte le occasioni per inserire un fuoco di fila di battute, moltissime delle quali sono entrate nella storia del cinema.

Peter Boyle e Gene Hackman in Frankenstein JuniorSu questo testo, che chiude quasi ogni scena con una battuta fulminante, Mel Brooks riesce nell’impresa di girare una commedia con tempi comici perfetti, calibrando in modo sapientissimo tutti gli elementi pur di arrivare al risultato. Anche la vena più volgare della comicità di Brooks è qui tenuta a bada e inserita in un contesto più ampio, tanto che anche le battute a più evidente sfondo sessuale non sono predominanti ma forniscono anzi un ulteriore sottotesto, fonte di continui spunti divertenti.

Gene Wilder e Peter Boyle in una scena si Frankenstein JuniorDopo la prima ora, dal momento in cui il mostro diventa protagonista della storia e il discorso si fa appena più serio, il ritmo cala, le scene diventano più elaborate e un po’ meno efficaci (ma con alcune notevolissime eccezioni, come la scena di “Puttin’ on the Ritz”) anche se il pirotecnico finale e le ultime sorprendenti inquadrature riacquistano il ritmo e la freschezza dell’inizio.

Gli spettatori più cinefili potranno divertirsi a rivedere le attrezzature dei film originali di Whale – di cui questo è una parodia – e a trovare le citazioni, ma anche chi non fosse un cultore degli horror anni 30 si divertirà un mondo.


La locandina di Frankenstein JuniorTitolo: Frankenstein Junior (Young Frankenstein)
Regia: Mel Brooks
Sceneggiatura: Mel Brooks, Gene Wilder
Fotografia: Gerald Hirschfeld
Interpreti: Gene Wilder, Marty Feldman, Peter Boyle, Teri Garr, Cloris Leachman, Kenneth Mars, Richard Haydn, Liam Dunn, Danny Goldman, Madeline Kahn, Gene Hackman, Oscar Beregi, Arthur Malet, Anne Beesley
Nazionalità: USA, 1974
Durata: 1h. 46′


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Attualmente ci sono 9 commenti a questo articolo:

  1. Donato ha detto:

    Una delle migliori parodie comiche che mi sia capitato di vedere. A dir poco geniale.

    Indimenticabile Marty Feldman con la sua gobba “semovente” e il suo sguardo “magnetico”.

    E che dire di Frau Blucher? Ancora oggi mi chiedo cosa diavolo doveva aver fatto ai cavalli che, tutte le volte che il suo nome veniva pronunciato, nitrivano terrorizzati (ovunque fossero)…

  2. Francesco Binini ha detto:

    Ogni volta che qualcuno scrive Blucher, un cavallo da qualche parte nitrisce.

  3. Daniela ha detto:

    Da vedere, rivedere e rivedere ancora!
    Se hai amici che non conoscole le battute del film… ti conviene cambiare compagnia!

  4. Donato ha detto:

    Battute del tipo:

    G. Wilder: “Maledizione!! Peggio di così non potrebbe andare!!”

    M. Feldman: “Certo che potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere.”

    E subito dopo inizia a piovere…

  5. Plissken ha detto:

    La mia stima di Mel Brooks è di livello molto basso; trovo che i suoi film non siano meglio di quelli dei Vanzina, ed il fatto che sia amico e che abbia collaborato con Ezio Greggio (!) non aiuta certamente a creare un giudizio più lusinghiero.

    Comicità di grana grossa e sovente inefficace (nel mio caso perlomeno) con i famosi “doppi sensi” a carattere sessuale con battutine che nemmeno i liceali fanno più.

    “Frankenstein Junior” è un caso a parte, il film effettivamente appare riuscito anche a me: divertente e “memorabile” in più occasioni, credo sia di diritto entrato nelle commedie da vedersi assolutamente, tipo “una poltrona per due” ad esempio.

    Mi chiedo se il merito vada davvero ascritto a Brooks od invece a Gene Wilder, che è co-sceneggiatore del film e che possiede, perlomeno secondo me, una vena comica meno ordinaria del regista in questione… ma tutto sommato forse non ha importanza.

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Sicuramente Gene Wilder ha grossi meriti nella riuscita di questo film. Trovo che lui sia sempre stato parecchio sottovalutato, i suoi primi due film da regista – “Il fratello più furbo di Sherlock Holmes” e “Il più grande amatore del mondo – non sono per nulla inferiori a questo. E in effetti è vero che la carriera di Mel Brooks è molto meno brillante di quello che si pensi: a parte questo, “L’ultima follia” e se vogliamo “Non toccate le vecchiette” e “Balle spaziali”, il resto è abbastanza medio.

  7. Plissken ha detto:

    Gene Wilder mi è parecchio simpatico. Nel filmetto anni ’80 “the woman in red” mi fa scompisciare dalle risa, ci sono alcune scene in cui fa delle espressioni memorabili, prima tra tutte “Didi? Chi è Didi?”…
    Memorabile ovviamente anche Kelly Le Brook.

    Riguardo Brooks francamente non ho visto tutti i suoi film… tranne Frankensterin Jr quelli che ho visionato non mi sono piaciuti. Certo che se davvero ha diretto almeno quattro film di livello superiore al “medio”, forse si può definire un regista “brillante” al di là dei miei gusti personali.

  8. Andrea T. ha detto:

    A me è piaciuto anche ‘mezzogiorno e mezzo di fuoco.
    Comunque questo è un capolavoro: senza se e senza ma.

  9. Andrea ha detto:

    Per i miei gusti di Mel Brooks citerei come sopra “mezzogiorno e mezzo di fuoco”, e abbasserei di livello balle spaziali, dove ho riso forse in una scena

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