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"Hellboy" di Guillermo del Toro

19 maggio 2004 Recensioni 5 Commenti
Alberto Cassani, 19 Maggio 2004: Distante
Columbia, 8 Ottobre 2004

Nelle zone più fredde dello spazio, le mostruose creature Ogdru Jahad – i Sette Dei del Caos – riposano nella loro prigione di cristallo, in attesa di prender nuovamente possesso della Terra e bruciare i cieli. Ma nel 1944 l’unica cosa che arriva è una piccola scimmietta rossa con corna e coda diavolesche e un braccio di roccia…


Tratto dal fumetto di culto creato nel 1994 da Mike Mignola, Hellboy è una scommessa vinta dal regista messicano Guillermo del Toro. Costato 60 milioni di dollari, il film è stato il terzo miglior esordio di sempre per un film uscito negli USA nel mese di aprile, tanto che la Columbia ha subito iniziato la preparazione di un seguito. Ma il progetto è stato una scommessa perché si riteneva il fumetto cui è ispirato un prodotto troppo di nicchia per il cinema mainstream ed il cast non abbastanza di nome per portare in sala gli spettatori che non conoscevano la creatura di Mignola. Invece, i fan evidentemente non sono così pochi come si pensava e il trailer proiettato prima de L’ultimo samurai si è dimostrato particolarmente efficace. Al di là dei buoni risultati economici, però, Hellboy è un film pieno di luci e ombre, non brutto come molti altri cinefumetti ma neanche innovativo e sconvogente come avrebbe potuto essere.

Limitando al minimo indispensabile gli effetti digitali, che comunque fanno bella mostra di sé soprattutto nella seconda parte del film, del Toro ha tenuto bene a mente le tavole di Mignola ma ha caratterizzato la pellicola dello stesso gusto gotico che già segnava le sue regie precedenti. Il risultato è una sequenza di scene visivamente ricchissime ma praticamente monocromatiche, che certamente colpiscono l’occhio ma che trasportano (involontariamente?) il film in un universo distante dal nostro, rischiando così di impressionare lo spettatore ma non di appassionarlo. Ed è proprio questo il difetto principale della pellicola, comune anche alle altre dirette dallo stesso del Toro: la visione scorre veloce e piacevole, ma non si trattiene mai il fiato e non si crede mai veramente a ciò che si vede, anche per colpa della breve durata delle singole scene e per il fatto che la sceneggiatura sembra voler inglobare tutti i diversi generi cinematografici a scapito della chiarezza espositiva.

Scritta dallo stesso del Toro, la sceneggiatura si prende più di una libertà rispetto alla saga fumettistica del personaggio ma ne rispetta i caratteri fondamentali. Se Hellboy, cui dà vita un Ron Perlman mai così bravo, guadagna qui un lato romantico del tutto inedito, conserva comunque tutta la sua malinconia e la sua incazzosità, oltreché la sua fallibilità. Hellboy le prende di santa ragione per tutto il film, e ha davvero bisogno dell’aiuto dei suoi compagni per tirarsi fuori dai guai e risolvere la situazione. Sempre, però, trovando il tempo di regalarci pillole di saggia ironia come ogni buon eroe un po’ tamarro deve fare in un action-movie che si rispetti. Esattamente quello che si diceva più sopra: un film non brutto ma per nulla innovativo, che ha ottenuto un discreto successo economico ma che non spezzerà molti cuori. Insomma, non un film che può emozionare, ma con il quale ci si può divertire.


Titolo: Hellboy (Id.)
Regia: Guillermo del Toro
Sceneggiatura: Guillermo del Toro
Fotografia: Guillermo Navarro
Interpreti: Ron Perlman, John Hurt, Selma Blair, Rupert Evans, Karel Roden, Jeffrey Tambor, Ladislav Beran, Corey Johnson, Biddy Hodson, Kevin Traynor, Doug Jones, Brian Steele, Brian Caspe, James Babson, Stephen Fisher, Garth Cooper
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 2h. 02′


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Attualmente ci sono 5 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Concordo con te Albe. Però pensandoci bene non è che le altre pellicole sui supereroi abbiano qualcosa di diverso rispetto ad Helboy. Tutte, bene o male, sanno divertire ma non è che emozionano o appassionano, certo a meno che uno non sia un fan sfegatato o sia poco meno che un teenager.
    Finora per me l’unica pellicola supereroistica che mi ha appassionato alla vicenda è stato “The Dark Knight”, unico film sui supereroi adulta.
    I tuoi preferiti di Del Toro? Per me senza dubbio “Pan’s Labyrinth”, quante lacrime alla fine 🙂
    Ma un terzo capitolo non era previsto?
    Ora il regista è in ballo con “Pacific Rim” giusto? Sai quando uscirà?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    A tutt’oggi devo ancora vedere un film di Guillermo del Toro che mi piaccia davvero.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Ah sì, “Pacific Rim” è previsto per la primavera-estate 2013. Di “Hellboy 3” ricordo che si era parlato ma non c’era nulla di definito: del Toro avrebbe dovuto dirigere “Lo hobbit”, poi è passato appunto a PR e di HB3 si sono perse le tracce. Dubito che si faccia mai.

  4. Plissken ha detto:

    A me non è dispiaciuto affatto, anzi in verità mi sono divertito abbastanza.

    Nella scena in cui appare per la prima volta Hellboy sono rimasto di stucco: Ron Perlman è identico! Sembra nato per questo ruolo…

    Sicuramente, è vero, non vi sono caratteristiche volte all’innovazione ma nel complesso nel suo genere mi è sembrato un buon film, così come il secondo capitolo.

    Non mi sembra poi così “freddo e distaccato”: mediante la figura paterna e la “fidanzatina” si è cercato di dare un po’ spazio al sentimento, no? 🙂

    Forse si è voluto spingere un po’ troppo l’acceleratore nella parte finale che ho trovato fin troppo “caricata” ma tutto sommato personalmente lo consiglierei per una serata spensierata, perlomeno per godere della gigionesca ed azzeccata recitazione del Perlman.

  5. Marco ha detto:

    Rivisto e ricondivido la recensione.
    Riesce ancora a ben intrattenere e discretamente divertire.

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