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Il marchio di Kriminal di Fernando Cerchio

24 novembre 2007 Recensioni 0 Commenti
Il marchio di Kriminal

Titanus, Giugno 1968 – Sorprendente

Dopo essere evaso di prigione, Kriminal è a Londra che truffa le assicurazioni facendo venire infarti alle vecchie signore, fino a quando non imbatte per caso in un tesoro nascosto: dei quadri di inestimabile valore per raggiungere i quali serve una mappa che si trova all’interno di quattro statuette raffiguranti Buddha…


Glenn Saxson in Il marchio di KriminalAd un anno di distanza dalla prima avventura, torna sul grande schermo il personaggio creato da Max Bunker e Magnus, e anche in questa occasione il film gode di un’ambientazione internazionale giustificata anche dalla coproduzione italo-spagnola. Il passaggio della regia da Umberto Lenzi al meno noto Fernando Cerchio non si sente per nulla, e anzi il film ne guadagna dal punto di vista stilistico. Quello che però rende la pellicola molto migliore della precedente è la sceneggiatura ben articolata e ottimamente ritmata.

Glenn Saxson in Il marchio di KriminalLo spagnolo Eduardo Manzanos Brochero non si lascia travolgere dalla necessità di raccontare subito tutto, spiegando poco alla volta ciò che è successo tra i due film e alternando bene la storia avventurosa con inserti comici in puro stile british. In generale, rispetto al prototipo la trama gira molto più attorno a Kriminal che non ai comprimari, e del tono della pellicola ne approfitta proprio Glenn Saxon, che mostra a tratti un aplomb degno di James Bond e nonostante il cattivo doppiaggio appare un attore decisamente migliore che in passato.

Helga Liné in Il marchio di KriminalCerchio decide di usare degli inserti disegnati a fare da raccordo ad alcuni passaggi di sceneggiatura, cosa che Lenzi aveva invece preferito limitare al finale del suo film. La scelta si rivela vincente, così come l’uso del jump-cutting nobilita un montaggio per altri versi non eccezionale e l’utilizzo di effetti sonori particolari per sottolineare le scene in cui Kriminal entra in azione risulta particolarmente efficace. Il bel tema musicale di Manuel Parada accompagna degnamente il tutto nonostante sia ripetuto troppo spesso, e alla fine l’unico neo della pellicola è l’utilizzo di alcuni degli stessi attori del primo film in ruoli diversi, compresa Helga Liné.


La locandina di Il marchio di KriminalTitolo: Il marchio di Kriminal
Regia: Fernando Cerchio
Sceneggiatura: Eduardo Manzanos Brochero
Fotografia: Emilio Foriscot, Angelo Lotti
Interpreti: Glenn Saxson, Helga Liné, Andrea Bosic, Frank Olivier, Tomás Picó, Evi Rigano, Anna Zinnemann, Franca Dominici, Hugo Arden, María Francés, Gino Marturano, Mirella Pamphili, Gustavo Simeone, Félix Dafauce
Nazionalità: Italia – Spagna, 1967
Durata: 1h. 28′


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