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"Il terzo tempo" di Enrico Maria Artale

20 novembre 2013 Recensioni 0 Commenti
Il terzo tempo

Universal, 21 Novembre 2013 – Ordinario

Samuel, un ragazzo cresciuto all’interno di un riformatorio minorile a causa di un’adolescenza abbastanza movimentata, raggiunta la maggiore età viene inserito in un programma di riabilitazione, sotto la supervisione di un assistente sociale che gli insegnerà le regole del terzo tempo…


Una scenaIl gioco, in questo caso il rugby, come metafora della vita. Il titolo suggerisce da subito la volontà di soffermarsi sulla fase del gioco intesa come momento conviviale tra i giocatori, ma anche la partita, nel senso vero e proprio del match, riveste un ruolo dominante in tutto il film. Anche Enrico Maria Artale, quindi, segue l’ultima moda di vedere nello sport quel qualcosa in più di un semplice agonismo atletico e fa del suo film una storia di vita, scandita dai ritmi e dalle tattiche di una vera disciplina sportiva.

Una scenaIl film viene presentato nella sezione Orizzonti alla 70ª mostra internazionale del cinema di Venezia e in parte rischia di replicare tematiche e concetti de L’arbitro di Paolo Zucca, presentato alla Mostra solo un paio di giorni prima, che però preferisce mantenersi nella consuetudine italiana e tematizzare il calcio. Ma anche in questo caso non si tratta di una gran novità, infatti nel non lontano 2008 Luca Lucini intitolò il suo terzo lungometraggio Amore, bugie e calcetto, dove il pallone si imponeva come uno dei protagonisti più gettonati. Il terzo tempo perlomeno affronta il rugby con toni diversi, non si tratta di una commedia risolta a suon di battutine ironiche, ma le difficoltà di questo ragazzo semi-abbandonato a se stesso, investono l’intero film di una certa drammaticità dei sentimenti legati a un vero e proprio stato di emarginazione.

Per fortuna però, come in tutte le avventure, anche in questa c’è un mentore, pronto a risarcire queste mancanze con del sano agonismo sportivo, e infatti la preparazione al rugby diventa dura disciplina, diventa pratica di inserimento in una nuova famiglia, diventa rispetto verso gli altri e soprattutto adempienza alle regole.

Una scenaSamuel è interpretato da un sorprendente Lorenzo Richelmy, che con gran spontaneità e vigore, costruisce un personaggio che malgrado tutto fatica a cedere a questi nuovi ordini e continua a oscillare tra la sua indole di ragazzo ribelle a momenti di vera rassegnazione. Ma per un adolescente come lui non c’è miglior cura che l’amore e così per puro caso la figlia dell’allenatore è un’avvenente ragazza, trasgressiva al punto giusto, ovviamente coetanea di Samuel, e se uno più uno fa ancora due, anche qui il risultato è più che scontato.


La locandinaTitolo: Il terzo tempo
Regia: Enrico Maria Artale
Sceneggiatura: Enrico Maria Artale, Francesco Cenni, Luca Giordano
Fotografia: Francesco di Giacomo
Interpreti: Stefano Cassetti, Stefania Rocca, Lorenzo Richelmy, Margherita Laterza, Edoardo Pesce, Germano Gentile
Nazionalità: Italia, 2013
Durata: 1h. 36′


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