Stai leggendo:

"Jupiter" di Lana & Andy Wachowski

24 febbraio 2015 Recensioni 12 Commenti
Jupiter - Il destino dell'Universo

Warner, 5 Febbraio 2015 – Sintomatico

Jupiter Jones è una ragazza come tante, che fa le pulizie per vivere. La sua vita viene sconvolta quando dei misteriosi alieni tentano a più riprese di rapirla e ucciderla, ostacolati dal mercenario Caine. Nell’universo, tutti quanti desiderano la ragazza in quanto reincarnazione di una matriarca ed erede della Terra…


Una scena di Jupiter - Il destino dell'UniversoIl punto più basso della carriera dei Wachowski, alla pari con Speed Racer, e nient’altro che questo, con l’aggravante di avere come base di partenza un soggetto proprio anziché del materiale altrui, la cui scelta avrebbe potuto essere o meno giustificabile. In Jupiter Ascending si ritrovano tutti i difetti dei due cineasti di Chicago, dal cattivo gusto per l’eccesso visivo alla poca considerazione per la costruzione della trama.

Una scena di Jupiter - Il destino dell'UniversoProprio la storia rappresenta il problema principale di quest’ultimo progetto: sciatta e inutilmente complicata, non riesce mai a farsi davvero coinvolgente o dimostrare di non avere preso tutte le sue idee da grandi classici della fantascienza. La struttura quasi a capitoli, poi, si dimostra ripetitiva oltre il limite consentito, riproponendo per quattro-cinque volte la stessa situazione per cui la protagonista si ritrova in pericolo e il suo cavaliere arriva a salvarla all’ultimo secondo. Insopportabile.

Channing Tatum e Milan Kunis in Jupiter - Il destino dell'UniversoA una sceneggiatura scadente aggiungiamo un pugno di attori capaci sulla carta ma decisamente poco convinti, ed ecco che la space opera che i Wachowski volevano mettere in piedi non riesce a raggiungere nessuna delle loro ambizioni. I registi sembrano impegnarsi davvero solo nella resa visiva del film, costruendo di continuo scene d’azione iperboliche dove però esagerano con i colori e la velocità, senza alcun gusto per una qualsiasi concretezza.
Eddie Redmayne in una scena di Jupiter - Il destino dell'UniversoLa proiezione si fa così difficile da sopportare a causa della sua pesantezza e ripetitività, non aiutata di certo dalla pessima e roboante colonna sonora di Michael Giacchino. È tanto più un peccato che Jupiter Ascending arrivi proprio dopo un film come Cloud Atlas, certo controverso, ma all’interno del quale si poteva scorgere l’impegno nel fare qualcosa di più che un blockbuster per ragazzini. Impegno che qui è venuto decisamente a mancare, come se di colpo un pilota automatico si fosse messo sulla strada più facile.


La locandinaTitolo: Jupiter – Il destino dell’Universo (Jupiter Ascending)
Regia: Lana & Andy Wachowski
Sceneggiatura: Lana Wachowski, Andy Wachowski
Fotografia: John Toll
Interpreti: Mila Kunis, Channing Tatum, Sean Bean, Eddie Redmayne, Douglas Booth, Tuppence Middleton, Nikki Amuka-Bird, Christina Cole, Nicholas A. Newman, Ramon Tikaram, Ariyon Bakare, Maria Doyle Kennedy, Frog Stone
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 2h. 07′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 12 commenti a questo articolo:

  1. Antonio ha detto:

    Pienamente d’accordo con la recensione!
    Commetto sempre l’errore di augurarmi che i registi Wachowski possano offrire qualcosa di unico ma e’ da Matrix Revolution che rimango costantemente deluso dai loro progetti !
    Questo Jupiter forse e’ anche peggio dello psichedelico Speed Racer.
    Senza una trama coinvolgente, sviluppa situazioni involontariamente idiote con una struttura da videogame : gli antagonisti o presunti tali si scambiano la bella ma inespressiva Mila Kunis che viene costantemente a trovarsi in pericolo.
    Cast sprecato dove si salva Channing Tatum e il neo vincitore dell’Oscar Eddie Redmayne ( anche se molti critici hanno considerato il suo tono di voce “imbarazzante” ).
    Ps quei rettili alla Super Mario del93′ sono inguardabili!
    Peccato.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Alla fin della fiera, questi al di fuori di Matrix non hanno mai fatto nulla di realmente memorabile. Anche i progetti sulla carta interessanti e ispirati – V per Vendetta, Cloud Atlas – sono sembrati solo delle occasioni sprecate.

  3. Antonio ha detto:

    Io ho adorato V per Vendetta !
    Molto di meno Cloud Atlas ,c’erano alcuni elementi pregevoli come la colonna sonora ed un buon impianto tecnico ma ho avuto l’impressione che volessero creare un film ambizioso incompleto…
    La prossima volta sarò più cauto ad investire un biglietto per un loro film ahahahahah ma mi auguro ancora che rinsaviscano !

  4. Alberto Cassani ha detto:

    I pregi di V per Vendetta sono tutti del fumetto di partenza, non c’è nulla che si possa ascrivere alla loro sceneggiatura che abbia realmente migliorato la storia, se non la decisione di tagliare un paio di scene. Cloud Atlas invece è codiretto con Tom Tykwer quindi è difficile dare meriti e demeriti per ciò che funziona o non funziona.

  5. Fabrizio Degni ha detto:

    Matrix e’ stato un capolavoro e ha potuto godere di questo, immenso, immortale, riconoscimento in quanto primo della classe, pionere del genere, spartiacque tra i generi, inflazionatissimi, triti e ritriti propinateci.
    Credo che abbiano sfornato la classica “opera unica” nonche’ il valore assoluto a cui oramai tutti vogliamo ricondurli… non faranno mai qualcosa che tocchi nuovamente quelle vette per cui a prescindere o meno della bonta’ intrinseca del film, in questo caso risicabile…, sara’ sempre un “pero’ Matrix aveva”…

    Passatemi il paragone e’ come se Ridge di Beautiful facesse (li ha fatti ma facciamo finta che non ci abbia mai provato… “che e’ meglio”) film: oramai tutti lo abbiamo (mamma 😀 io vi confesso che per riflesso a pranzo me lo sorbivo… sono innocente eheh) sempre la sua immagine come quella dell’uomo mascella calato in quel ruolo, per cui o gli confezionano qualcosa che costruisca attorno alla sua figura di Ridge di Beautiful un film, oppure ogni film sara’ flop (e difatti, tanto e’ stato).

  6. Donato ha detto:

    Stessa cosa è successa a Luca Zingaretti con il personaggio di Montalbano. Lui ormai è Montalbano per tutti, difficile vederlo in un altro ruolo senza aspettarsi che se ne esca fuori, prima o poi, con la frase “Montalbano sono”… Il buon Zingaretti però ha almeno l’attenuante costituita dal …. cinema italiano, il quale è divenuto ormai di una tale inconsistenza (niente quattrini, zero idee, quasi nessun regista decente, sceneggiatori da fiction TV o videoclippari) che anche se fosse rimasto qualche bravo attore, per poter fare un film decente sarebbe costretto a farsi scritturare da produzioni estere…

  7. Donato ha detto:

    Per inciso, mi dispiace per l’ennesima produzione di fantascienza di pessima qualità. E’ uno dei miei generi preferiti, ma sono 15 anni che aspetto di vedere un film di fantascenza fatto come si deve. Dal primo Matrix, per l’appunto….

    Tanto per fare qualche esempio: Avatar è stato ben realizzato solo dal punto di vista visuale, perché sulla trama (“balla coi puffi”) è meglio stendere un velo pietoso. Prometheus è stato una delusione totale ed avvilente… Gli Star Trek di JJ sono diretti con uno stile frenetico, quasi da videoclipparo. Il primo è stato passabile, ma il secondo mi ha fatto venire parecchio il nervoso per l’esorbitante numero di cazzate che conteneva (a cominciare dalla scena iniziale del vulcano). L’anno scorso mi sono pippato Oblivion ed Elysium, che però sono prodotti nulla più che discreti. Alla fine dei conti, l’unico film di fantascenza degli ultimi anni che ho apprezzato è stato Edge of Tomorrow.

    Rimane la rabbia e il nervoso derivante dal fatto che con le tecnologie attuali si potrebbero fare film di fantascenza da urlo e invece non si trova nessuno che riesca a mettere sullo schermo una storia decente.

    Bah, sarà che non riesco a farmi piacere più nulla perché sto diventando vecchio…

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Sono d’accordo fino a un certo punto, Donato. E’ vero che negli ultimi anni i grandi blockbuster di fantascienza hanno tutti più o meno deluso, ma i film di fantascienza più piccoli invece hanno centrato più di una volta il bersaglio. Film come Moon e Source Code – i primi che mi vengono in mente – sono meritevolissimi di attenzione; Predestination è un gran film, Automata è molto interessante per quanto in fondo banale… Certo è un po’ poco, ed è comunque preoccupante che Hollywood non riesca più a fare dei giocattoloni fantascientifici convincenti, però non penso si sia ancora giunti al punto da doversi arrendere. Personalmente ripongo le mie speranze su Tomorrowland.

  9. Donato ha detto:

    Ciao Alberto. Alla fine dei conti siamo d’accordo su tutto. Infatti, la mia delusione riguarda proprio la produzione fantascientifica dei grandi studios hollywoodiani. Sul fatto che il cinema indipendente, nonostante gli scarsi mezzi di cui dispone, sia stato comunque in grado di produrre qualche piccola perla, siamo entrambi d’accordo. Non a caso, tra i film di fantascienza più che discreti che ho dimenticato di citare c’erano ad esempio Serenity e Pitch Black e magari qualche altro che ora non mi viene in mente. Sono films che, nonostante i bassi budget di produzione, fanno la loro porca figura. Tuttavia, la fantascienza è diversa da tutti gli altri generi cinematografici. Allestire rappresentazioni scenografiche futuribili che siano veramente credibili richiede, aihnoi, budgets stratosferici. E questi ultimi solo i grandi studios possono permetterseli. E’ proprio questo che mi fa incazzare: che avrebbe le possibilità ed i mezzi (sia tecnici che economici) per realizzare film di fantascienza sontuosi, si accontenta di produrre boiate pazzesche o al massimo film mediocri o fortemente stereotipati.

    Di Automata ho letto in giro buone recensioni (persino da quelli dei 400 calci). Se non sbaglio è di produzione spagnola ed il fatto che non sia americano e che non parli di supereroi in calzamaglia temo lo abbia penalizzato a livello di distribuzione cinematografica nel bel paese. Difatti non sono riuscito a vederlo e non so neanche se è prevista qualche edizione per l’home video. Ad ogni modo, Automata dimostra che il cinema spagnolo ha vitalità e capacità creative e produttive che il cinema italiano può solamente sognarsi…

  10. Alberto Cassani ha detto:

    Automata è sì un film spagnolo ma ha il respiro dei film postapocalittici hollywoodiani. Però pur essendo interessante è banale in ogni sua riflessione, dal punto di vista della fantascienza non dice nulla che Asimov e Dick (tra gli altri) non hanno già detto. Però rispetto a cose in qualche modo simile che Hollywood ha fatto (Io, robot) è nettamente meglio. Fabrizio sta lavorando alla recensione.

  11. Brodonero ha detto:

    All’inizio ho pensato fosse una parodia o una farsa, cosa che in parte giustifica Speed Racer (che a me è piaciuto perché appassionato di manga, ma capisco che possa risultare come minimo fastidioso) Poi ho capito che a ridere sarebbero stati solo i due registi pensando agli sfortunati che avrebbero speso i soldi per vedere questo inutile film invece condannato a morte da pubblico e critica. Come per Elysium, non riesco a darmi una spiegazione del perché a fronte di budget miliardari si riesca a produrre uno spot per shampoo per calvi.

  12. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione riguardo l’inutilmente articolata e tronfia sceneggiatura. Scritto veramente male con caratterizzazioni bassissime dei personaggi.
    Dialoghi ed alcune scene ridicole non aiutano lo spettatore ad appassionarsi ad alcuno.
    Peccato perchè sia la regia che la fotografia che la CGI sono valide.
    La colonna sonora di Giacchino non m’è dispiaciuta. Bella e adatta al progetto.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.