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La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek

26 febbraio 2003 Recensioni 0 Commenti
La finestra di fronte

Mikado, 28 Febbraio 2003 – Coinvolgente

Camminando per Roma, Giovanna e Filippo incontrano un uomo anziano che non ricorda nemmeno il proprio nome. Lo portano a casa loro per cercare di aiutarlo e la diffidenza, quasi paura, iniziale lascia presto il posto alla confidenza. Nella ricerca dell’identità dell’uomo li aiuta il dirimpettaio che Giovanna spia ogni notte…


Massimo Girotti in La finestra di fronteIspirato da un incontro che il regista ha avuto con un anziano smemorato, e mediato dalla volontà di Ozpetek di far sapere anche ai più giovani quel che accadeva nel ghetto di Roma sessant’anni fa, La finestra di fronte è un film largamente imperfetto sotto l’aspetto tecnico e dotato di una scrittura molto “facile”, eppure – nella sua interezza – è una pellicola efficace, piuttosto coinvolgente e certo non disprezzabile.

Giovanna Mezzogiorno e Filippo Nigro in La finestra di fronteC’è una scena – un piano sequenza che segue Giovanna Mezzogiorno e Filippo Nigro mentre litigano spostandosi da una stanza all’altra – che è un perfetto esempio della scelta fatta dal regista: nel momento in cui Filippo entra in cucina, la macchina da presa ha uno scossone innaturale, chiaramente non voluto. In sede di montaggio Ozpetek ha deciso di tenere questa ripresa piuttosto che utilizzarne un’altra probabilmente perché la recitazione dei due attori era particolarmente convincente, dava perfettamente vita alle parole che lui e Gianni Romoli avevano scritto. Dovendo scegliere tra la perfezione tecnica e la naturalezza ed efficacia dell’interpretazione, il regista ha scelto quest’ultima, e di questo non possiamo fargliene una colpa, visto che poi è stato in grado di sfruttarla ottimamente.

Il regista Ferzan Ozpetek con Massimo Girotti e Giovanna  Mezzogiorno sul set di La finestra di fronteLa sceneggiatura di La finestra di fronte, che ripropone i temi cari ad Ozpetek, è in realtà ben articolata, senza buchi o imprecisioni anche se con qualche pretesa di troppo. La parte relativa al regime fascista, però, appare un po’ posticcia, poco amalgamata con la vicenda personale dei personaggi attuali. Gli spunti da commedia – le varie battute che si susseguono lungo il film, soprattutto per bocca dei bambini e della vicina di casa – sembrano sempre piuttosto ovvie: forse sono realistiche, per cui “giuste” in quel modo e momento, ma più probabilmente sono solo ben studiate. Allo stesso modo, la progressione drammatica della vicenda è piuttosto scontata, in alcuni momenti troppo protesa verso la commozione dello spettatore. Tutto, insomma sembra studiato a tavolino, pensato ma non ripensato, scritto ma non riscritto. “Facile”, appunto; come se in fase di scrittura non ci si sia preoccupati di rendere il lavoro originale e davvero memorabile.

Raoul Bova in La finestra di frontePer quanto la Mezzogiorno e Nigro offrano un’ottima prova (difficile ipotizzare un futuro da protagonista per lui, però), attorno a loro si vede poco altro: al di là di un Massimo Girotti un po’ troppo di maniera, Raoul Bova sembra fuori parte ed è comunque tutto tranne che un attore di talento, e nessuno degli attori secondari sembra saper davvero recitare. Eppure, come accennato all’inizio, il film nel suo complesso funziona. Riesce a trasmettere le emozioni volute e, almeno nell’immediato, rimane nella testa dello spettatore. Ma è un contatto di breve durata, un ricordo che scema in fretta, senza mai toccare davvero il cuore.


La locandina di La finestra di fronteTitolo: La finestra di fronte
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek
Fotografia: Gianfilippo Corticelli
Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Nigro, Massimo Girotti, Raoul Bova, Serra Yilmaz, Maria Grazia Bon, Massimo Poggio, Rosaria Di Cicco, Ivan Bacchi, Flavio Insinna, Elisabeth Kaza, Olimpia Carlisi, Billo Thiernothian
Nazionalità: Italia, 2002
Durata: 1h. 46′


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