Stai leggendo:

La La Land di Damien Chazelle

26 gennaio 2017 (31 agosto 2016) Recensioni 10 Commenti
La La Land

01 Distribution, 26 Gennaio 2017 – Particolare

Come la maggior parte delle giovani attrici di Los Angeles, anche Mia si guadagna da vivere facendo la cameriera. Odia il jazz, fino a quando non incontra per caso Sebastian, un pianista che si esibisce di malavoglia e sogna di aprire un suo jazz club. Si innamorano, ma l’inseguire i propri sogni mal si concilia con la vita di coppia…


Emma Stone e Ryan Gosling in La La Land«Il jazz sta morendo, e a nessuno importa». E lo stesso si può dire del musical cinematografico. L’acclamato Damien Chazelle di Whiplash apre il Festival di Venezia 2016 con questo La La Land, un musical frizzante e a tratti trascinante che fin dai titoli di testa dimostra l’amore e il rispetto che il regista di Providence ha per un genere cinematografico che sembra ormai irrimediabilmente passato di moda ma che potrebbe avere ancora tanto da dire.

Ryan Gosling ed Emma Stone in La La LandLa prima sequenza – un ballo di gruppo nel mezzo di un affollato svincolo autostradale – marca lo stile con cui Chazelle costruisce visivamente l’intera pellicola. Tutta la scena è montata in piano sequenza, con raccordi nascosti nei movimenti di macchina a dare l’impressione di continuità tra una parte e l’altra del numero, e in effetti tutto il film è ripreso con inquadrature sostenute per dare alla pellicola un ritmo da cinema “di una volta” e legare meglio le sequenze recitate con quelle musicali. L’insieme è di grande impatto, e Chazelle non manca di ripercorrere con minuziose e numerosissime citazioni l’evoluzione stilistica del musical sul grande schermo, lasciando alle parti recitate i discorsi relativi alla musica jazz. Sono però proprio le parti recitate che spesso colpiscono negativamente, a causa della loro meccanicità e del poco realismo con cui si sviluppano i dialoghi, ma è un difetto da poco in un film che riesce comunque a emozionare anche grazie al suo intreccio sentimentale.

John Legend e Ryan Gosling sotto lo sguardo di Emma Stone in una scena di La La LandSono Emma Stone e Ryan Gosling a dare efficacia alla trama vera e propria di La La Land, perché è grazie alla loro interpretazioni che le traversie amorose dei loro personaggi riescono a interessare e commuovere, anche se nessuno dei due sembra essere un gran cantante. Ma è la coerenza registica e il coraggio autoriale di Chazelle che rendono davvero meraviglioso La La Land, come dimostra anche la splendida sequenza finale, una corsa a ritroso lungo tutto il film che lascia davvero senza fiato. E fa da preludio al giusto applauso che la stampa presente al Lido gli ha tributato, e ai premi che nei prossimi mesi meriterà di vincere.


La locandina di La La LandTitolo: La La Land (Id.)
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Fotografia: Linus Sandgren
Interpreti: Emma Stone, Ryan Gosling, John Legend, J.K. Simmons, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Callie Hernandez, Jessica Rothe, Josh Pence, Miles Anderson, Jason Fuchs, Hemky Madera, Zoe Hall, Anna Chazelle, Andrea Lareo, Jordan Ray Fox
Nazionalità: USA, 2016
Durata: 2h. 07′


Percorsi Tematici

  • Non ci sono percorsi tematici collegati a questo articolo.
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 10 commenti a questo articolo:

  1. Eddie ha detto:

    Recensione davvero bella Alberto, con cui mi trovo d’accordo al 100 %. Era da tanto che un film non mi emozionava così, verrà senz’altro ricordato negli anni a venire. Unico peccato: le canzoni non sono davvero niente di che.

  2. davide b. ha detto:

    Condivido molto la recensione, il film è di enorme impatto.
    Forse il suo unico limite è di essere troppo “carico”, i temi che affronta sono davvero tanti: l’eterna magia del cinema come macchina dei sogni, il fascino morente della musica jazz, l’importanza di non abbandonare mai le proprio aspirazioni, la parabola dell’amore.
    Tutto questo raccontato con un impianto grandioso e spettacolare: un tripudio di colori, scenografie, tramonti, balli di gruppo e citazioni cinefile.
    Sinceramente il primo impatto sullo spettatore può essere di disorientamento, più che di coinvolgimento.
    Ma la grandezza della pellicola si rivela nella coerenza con cui si svolge la trama e nel crescendo malinconico della narrazione.
    Fino al finale geniale e struggente, che può lasciare senza fiato anche lo spettatore più disilluso: un capolavoro che dà senso a tutto il film.
    Meravigliosa l’interpretazione di Emma Stone che sostiene con eccezionale bravura una serie infinta di prove d’attrice: diciamocelo, tutto quei provini che deve affrontare per realizzare il suo sogno di aspirante attrice sono una strada spianata verso l’Oscar!

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Credo che la Stone si giochi la statuetta con la Natalie Portman di “Jackie”, che era la nomination più scontata dell’anno. Le altre non hanno mezza possibilità.

    Eddie, la maggior parte delle canzoni non sono niente di che anche perché loro due sono cantanti abbastanza mediocri. Però “City of Stars” è davvero molto bella, spero vinca l’Oscar di categoria. E poi c’è questa: https://youtu.be/iIpfWORQWhU.

  4. Riccardo ha detto:

    Visto. Malgrado l’adrenalina che ti lascia dopo la visione (grazie ad una parte finale davvero superba) non l’ho trovato così eccezionale. Il talento di Chazelle da un punto di vista visivo è innegabile, anche se ho preferito l’intensità brutale di Whiplash, e Emma Stone ha praticamente l’Oscar in tasca (sarebbe anche ora, a parer mio)… Mi ha convinto meno Gosling che ho trovato un po’ fuoriparte nelle parti “musicali”, che sono davvero tante. Però nei momenti di pura “recitazione” l’alchimia tra i due personaggi funziona, e anche tanto. Le canzoni belle e spesso travolgenti, ma niente di che. Come musical post 2000 direi che Moulin Rouge, Sweeney Todd e Les Miserables rimangono imbattuti, sia come trama che come pathos drammatico/musicale.

  5. Giovanni Berardi ha detto:

    “La La Land” è una dichiarazione d’amore nei confronti della musica, del teatro, del cinema, dell’arte e dell’amore stesso. Nella messinscena di ogni singolo movimento di macchina, inquadratura, personaggio c’è una luce particolarmente vivida e splendente che rende questa pellicola qualcosa di profondamente intima come una preziosissima bambola di porcellana pur regalando allo spettatore una storia dall’ampio respiro.

  6. Skumkyman ha detto:

    Complimenti a Chazelle che , a mio parere, ha fatto il film che Woody Allen avrebbe voluto fare negli ultimi vent’anni.

  7. Blues ha detto:

    Alcune rare storie d’amore su pellicola – ancora più rare quando collocate in una cornice musicale – costringono anche i più duri, ‘quelli che non ballano mai’ (per citare Norman Mailer) ad ammettere pubblicamente e a malincuore che il film in questione ‘non era poi così male’. La La Land è senza dubbio uno di questi. E si finisce per amarlo anche – se non soprattutto – per i minimi difetti, come nessuno al mondo si sognerebbe di nascondere con del fondotinta il piccolo neo sul viso di Marilyn Monroe, quello che Grace Kelly non ha mai avuto.

  8. Fabrizio ha detto:

    Perfettamente d’accordo. Moulin Rouge! per me resta insuperato quanto a brillantezza e riuscita generale.

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Va detto che i moderni musical originali hanno spesso un’inventiva a livello visuale che quelli tratti da opere teatrali di solito non hanno. Poi è chiaro che se la parte musicale è scarsa, il castello crolla.

  10. Fabrizio ha detto:

    Boh, io proprio non riesco a vedere l’eccezionalità artistica in questo lavoro, la cui idea migliore e più originale è la sequenza di apertura.
    La mia impressione è che oggi, vista la poca inventiva e tutta la ripetitività che c’è, basti poco per sembrare un capolavoro. È un film secondo me nobilitato solo dalla recitazione e dalla espressività della Stone, è lei che commuove e colpisce davvero, non lo sviluppo della storia né la messinscena. Gosling buono ma non sempre centratissimo, anche se la coppia funziona bene.

    Nel complesso mi aveva colpito di più Whiplash, se non altro per come costruiva un finale davvero riuscito.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.