Platoon di Oliver Stone
CDI, 13 Marzo 1987 – Disumanizzante
Un ragazzo arriva, volontario, in Vietnam e viene inserito in un plotone formato da personalità diverse. Dapprima spaesato, il ragazzo entrerà lentamente a far parte del gruppo e si trasformerà da bravo ragazzo borghese ad assassino…
«È bellissimo, cazzo! Ammazziamoli tutti!» Così grida Chris mentre si getta a testa bassa nell’ultima battaglia, nel finale di Platoon. La sua trasformazione è completa: arrivato in Vietnam un anno prima, il ragazzo di buona famiglia che si era offerto volontario per motivi ideologici, si è trasformato lentamente da ragazzo spaventato e sperduto a violento assassino.
Oliver Stone affronta la guerra del Vietnam in modo diverso da qualsiasi altro film sullo stesso argomento: ci butta – spaesati e ignari come il protagonista – direttamente sul fronte, dove si viene investiti in egual modo dal fuoco nemico e da quello amico. Più che la guerra, Stone racconta le tensioni all’interno del plotone e soprattutto il processo di disumanizzazione che la guerra porta con sé. Quello che interessa al regista newyorchese è mostrare come il conflitto renda sempre meno umani e sempre più efferati e insensibili. Esemplare è il confronto tra una scena all’inizio, in cui Chris salva una donna dallo stupro accusando gli altri di essere delle bestie, e la sua cieca voglia di uccidere il nemico nel finale.
La storia di Chris è il filo conduttore del film, che però non risparmia sottotrame, tutte legate tra loro. Tom Berenger e Willem Dafoe, entrambi candidati all’Oscar, danno vita a due personaggi memorabili e rappresentano le due anime del plotone tra cui scegliere (il Bene e il Male), cosicché il loro scontro diventerà una guerra all’interno della guerra, con conseguenze nefaste per tutti. In loro, Stone ritrae l’America dell’epoca schierandosi, com’è naturale, dalla parte del Bene. Il regista sceglie uno stile asciutto e quasi distaccato, basando tutto sulle performance degli attori, attorno ai quali ruota tutta la storia. Perfino la famosa scena della morte di Elias – per quanto grandiosa – è fortemente fisica e tutta incentrata sulla performance di Defoe.
Platoon non è solo un film sulla guerra del Vietnam, ma un film sulla trasformazione che gli uomini subiscono in guerra. Non è un caso che il protagonista sia un ricco ragazzo borghese: proprio lui – facilitato dalla vita, che non ha mai vissuto la violenza come invece, per forza di cose, è stato per gli altri componenti del plotone, tutti appartenenti a fasce meno abbienti di popolazione – all’inizio disprezza la violenza gratuita della guerra ed è innocente e puro. Ben presto è costretto a diventare come tutti gli altri: un violento, cieco e sordo ai sentimenti che ci rendono umani.
Titolo: Platoon (Id.)
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Oliver Stone
Fotografia: Robert Richardson
Interpreti: Tom Berenger, Willem Dafoe, Charlie Sheen, Forest Whitaker, Francesco Quinn, John C. McGinley, Richard Edson, Kevin Dillon, Reggie Johnson, Keith David, Johnny Depp, David Neidorf, Mark Moses, Chris Pedersen, Tony Todd, Corkey Ford
Nazionalità: USA, 2986
Durata: 2h.
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