Roma di Alfonso Cuaron
Netflix, 3 Dicembre 2018 – Emozionante
Cleo è una giovane domestica che vive e lavora presso una famiglia medio-borghese nella Città del Messico dei primi anni 70. La sua vita scorre tranquilla e monotona, fino a quando una serie di eventi stravolge la sua esistenza e quella delle persone per cui lavora…
Alfonso Cuaron presenta in concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia uno dei suoi film più personali e intimi. Roma, girato completamente in bianco e nero, parlato in spagnolo e in un dialetto indigeno, segna il ritorno alle sue origini culturali e al suo paese, dopo una serie di film internazionali di grande successo in cui ha affrontato temi diversi, dal mondo della magia ai viaggi nello spazio. Nella sua ultima pellicola il regista messicano ha scelto, invece, di raccontare una storia personale, relativa alla sua stessa famiglia e intrisa quindi di ricordi privati. Lo ha fatto con sensibilità ed eleganza mantenendo una certa oggettività, come se fosse uno spettatore estraneo ai fatti narrati e senza scivolare nei sentimentalismi.
La lunga scena di apertura di Roma, in cui si vedono secchi di acqua fresca gettati ripetutamente e simbolicamente su un pavimento, introduce gli spettatori nella casa dei protagonisti;, l’immagine si allarga ed ecco apparire il volto di Cleo, una giovane domestica tuttofare che pulisce, cucina e si occupa dei figli dei padroni di casa. È lei la vera protagonista della storia, attorno a cui si muovono gli altri comprimari e le cui vicende si intrecciano con la sua, una persona semplice per cultura e origini sociali, ma importante punto di riferimento per tutti, dalla padrona di casa ai suoi figli.
Roma è soprattutto un ritratto di famiglia, in cui le donne hanno un ruolo centrale. Di tutte – dalle domestiche alla madre alla nonna e anche alla dottoressa che segue Cleo durante la gravidanza – viene sottolineato lo spirito di dedizione e il senso di responsabilità, che sembrano invece mancare ai personaggi maschili, spesso assenti ed egoisti.
In questa pellicola così intima, Cuaron rende omaggio alle donne che lo hanno cresciuto – la nonna, la madre e la domestica indigena che aveva un ruolo di vice mamma – ricordandone le personalità e la storia. Inserisce questo affresco familiare all’interno di uno più grande, sociale e politico relativo al suo paese, raccontando le proteste studentesche e le espropriazioni terriere.
L’uso del bianco e nero contribuisce a ricreare il senso di intimità e di veridicità degli eventi narrati, senza però risultare nostalgico o artificioso, anzi. Sceneggiatore, regista e direttore della fotografia Cuaron ha realizzato Roma in collaborazione con Netflix, che ne è produttore e distributore, una scelta interessante che probabilmente permetterà al film una diffusione più ampia di quella che avrebbe solo nelle sale cinematografiche. Roma non è solo un film ben diretto e raccontato, arricchito da una splendida fotografia, ma un’opera emozionante che comincia quasi in sordina, lenta nella narrazione, ma procede poi in un crescendo di eventi ed emozioni, che travolgono gli spettatori rendendoli partecipi delle vicende narrate sullo schermo.
Titolo: Roma (Id.)
Regia: Alfonso Cuaron
Sceneggiatura: Alfonso Cuaron
Fotografia: Alfonso Cuaron
Interpreti: Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Diego Cortina Autrey, Carlos Peralta, Marco Graf, Daniela Demesa, Nancy García García, Verónica García, Andy Cortés, Fernando Grediaga, Jorge Antonio Guerrero, José Manuel Guerrero Mendoza, Zarela Lizbeth Chinolla Arellano, José Luis López Gómez, Edwin Mendoza Ramírez, Clementina Guadarrama, Enoc Leaño, Nicolás Peréz Taylor Félix, Kjartan Halvorsen
Nazionalità: USA, 2018
Durata: 2h. 15′
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