Stai leggendo:

"Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" di Alfonso Cuarón

31 maggio 2004 Recensioni 7 Commenti
Harry Potter

Warner Bros, 4 Giugno 2004 – Logorroico

Sirius Black è fuggito da Azkaban dopo dodici anni di prigionia. Scatta subito la caccia, e anche la Scuola di Hogwarts fa parte del territorio scandagliato dalle guardie che stanno cercando il fuggitivo. Anzi: Hogwarts è ritenuta proprio la meta più probabile di Black…


Alan Rickman con Emma Watson, Rupert Grint e Daniel Radcliffe in Harry Potter e il prigioniero di AzkabanCambia il regista ma nessuno se ne accorge: il carrozzone digitale di Harry Potter travolge anche il Cuarón di Y tu mamá también e Little Princess e non lascia nulla nella testa dello spettatore non iniziato se non un vago senso di stordimento. Il mondo magico che sembra divertire tanto i bimbi continua a sembrare distante e incomprensibile, e i film che ce lo raccontano paiono straordinari solo in quanto a noia e durata. E sembrano proprio tutti uguali…

Gary Oldman in Harry Potter e il prigioniero di AzkabanSe la progressione degli eventi nella saga dà pian piano risposte agli interrogativi nati durante la visione dei primi capitoli (la secchiona Hermione, per dirne una), la coerenza interna di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è ancora una volta abbondantemente oltre il livello di guardia. Dalle nemesi che paiono dei piccoli bulletti di quartiere (Draco Malfoy) ai personaggi secondari la cui funzione non sembra altra che aiutare l’Eroe nei momenti di bisogno (i gemelli) alle apparizioni che non hanno spiegazione alcuna (il cervo). Senza contare che, in fondo, per la prima metà abbondante del film non succede praticamente nulla.

Daniel Radcliffe in Harry Potter e il prigioniero di AzkabanCambia per la terza volta il direttore della fotografia, ma a realizzare il look della pellicola sono di nuovo i tecnici degli effetti speciali. Le scene girate on location si contano sulle dita di una mano e la cosa si ripercuote nell’atmosfera generale di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, che finisce – com’è giusto, vista la trama – per essere più dark dei precedenti ma anche estremamente piatta e finta. Ma combattere contro il freddo cinema post-moderno è una battaglia persa in partenza, visto come il pubblico continua ad apprezzare questi prodotti sia al cinema sia in home-video. L’impressione, però, è che quando la saga di Harry Potter giungerà al termine, l’unico suo lascito al mondo del cinema sarà Emma Watson.


La locandina statunitense di Harry Potter e il prigioniero di AzkabanTitolo: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Harry Potter and the Prisoner of Azkaban)
Regia: Alfonso Cuarón
Sceneggiatura: Steve Kloves
Fotografia: Michael Seresin
Interpreti: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Robbie Coltrane, Gary Oldman, Michael Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis, David Bradley, Tom Felton
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 2h. 21′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Non sono del tutto d’accordo sta volta con Alberto Cassani,perchè penso che questo tra tutti sia il miglior film della saga di Harry Potter. La regia supera a mio parere quella di Chris Columbus e ci sono alcune sequenze davvero belle e ben realizzate (tanto per dirne una: il volo di Harry sull’ippogrifo).
    La colonna sonora di John Williams è stupenda,così come gli effetti visivi sono strabilianti e la fotografia è eccellente. Comunque un fantasy come altri,da vedere certo,ma senza troppe pretese.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Il problema è che invece il film ne ha, di pretese. Ora non ne ho un ricordo così preciso da poter discutere delle singole scene o della colonne sonora, ma mentre nel sesto film le chiacchiere amorose scorrono bene pur non portando quasi da nessuna parte qui si accumulano e impediscono al film di scorrere.
    Secondo me il quarto film è di gran lunga il migliore della serie, ma devo dire che man mano che passano i film e lo stile e le atmosfere si fanno più adulte la serie migliore.

  3. igor ha detto:

    e’ un bel film anche non e’ duellante come gli alti

  4. Marco ha detto:

    Cavoli Albe ci avevi giusto nel lontano 2004: l’unico lascito di HP è stato varamente la Watson, anche se Radcliffe non sembra uno sprovveduto.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Probabilmente è ancora troppo presto per dirlo, anche perché Radcliffe si porta ancora dietro il codazzo di fanatiche dovunque vada, ma in questo film si vedeva chiaramente la differenza di carisma scenico tra lei e gli altri. Poi sono ancora molto giovani e la scelta dei copioni sarà fondamentale per la loro carriera.

  6. Marco ha detto:

    Rivedendolo lo leggermente rivalutato.
    Tecnicamente nulla da dire però certe scene non sono spiegate ma lasciate al caso ed alcuni personaggi sono veramente antipatici o utili solamente nel soccorrere Harry. Alcune parentesi poi non mi hanno detto niente di che, trovandole inutili a fini della vicenda. Quindi sui difetti potrei concordare con Albe.
    Però la storia e la narrazione è ben scritta e girata molto bene da Cuaròn che ora come ora è sinonimo di garanzia. Quindi concorderei anche con i pregi elencati da Edoardo.
    Il fatto che qui un vero e proprio cattivo non c’è, vi è solo una specie di colpo di scena nel prefinale.
    Uniche cose che ho trovato interessanti sono la figura dei Dissennatori e la sequenza del viaggio a ritroso nel tempo che, anche se non interessante, è ben inserita nel contesto.

  7. Alessandro ha detto:

    Il Prigioniero di Azkaban è un prodotto diviso a metà, da una parte troviamo le sfumature dell’era più fanciullesca dei primi 2 di Columbus e da una parte uno stile e un taglio più adulto. Le atmosfere si fanno sempre più Dark e le modifiche alla sceneggiatura più evidenti perchè i libri fanno sentire allo sceneggiatore Steve Kloves l’aumento del numero di pagine. Lo stile della saga però rimane lo stesso e i fan saranno accontentati dalla fedeltà della struttura narrativa che al di la di alcune differenze tiene conto del libro. Il Quidditch viene diminuito ma alla fine sappiamo di che cosa si tratta e fortunatamente il film punta da ora a svelarci alcuni arcani e a fare da apripista al “Calice di Fuoco”, punto centrale dell’intera saga. Da notare inoltre come questo maggior cambio di atmosfere apportate da una regia più macabra e straordinaria preannunci il quarto episodio e la sua evoluzione più seria e adulta.
    Scenografie ed effetti sempre più all’altezza e che riescono a creare un mondo magico credibile, originale e indimenticabile!

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.