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"Scusa ma ti voglio sposare" di Federico Moccia

12 febbraio 2010 Recensioni 7 Commenti
Scusa ma ti voglio sposare

Medusa, 12 Febbraio 2010 – Recidivo

Niki e Alex ormai stanno insieme da un po’ e convivono, tanto che il pubblicitario decide di fare il grande passo: chiedere alla studentessa di sposarlo. Qui cominciano i problemi, visto che la paura, le famiglie gli amici e le amiche sembrano remare contro il loro matrimonio…


Michela Quattrociocche e Raoul Bova in Scusa ma ti voglio sposareContinuare la querelle su cosa significhino nell’orizzonte culturale e sociologico italiano i libri e i film di Federico Moccia sarebbe inutile e meramente provocatorio, visto che pure con tutte le remore possibili la sue opere cartacee e filmiche godono di un successo indubitabile, specie in certe fasce di età (sebbene Amore 14 abbia superato di poco i 3 milioni di incasso). Allora non ci rimane che affrontare i suoi film sul terreno meramente cinematografico, mettendo da parte quello commerciale: il seguito di Scusa ma ti chiamo amore è, né più né meno, un brutto film.

Raoul Bova e Michela Quattrociocche in Scusa ma ti voglio sposareAnticipato dal libro omonimo, la commedia sentimentale firmata da Moccia con Chiara Barzini e Luca Infascelli cerca il solito mix tra patemi figli di Muccino e umorismo adolescenziale con maggior sobrietà rispetto al predecessore ma anche con maggior piattezza. Allargando il cerchio narrativo dalla coppia al resto di amici e famiglie, il film sembra una risposta intergenerazionale e regredita a Baciami ancora, in cui le paure e le difficoltà dei rapporti di coppia, tutti rotti o in rottura, passano attraverso una messinscena delle differenze su cui possono sbattere, dall’età alla classe, dalla cultura all’indole. Il grave problema è che queste differenze – che ricalcano quelle di tutte le commedie dagli anni ’60 a oggi e che sembrano perciò stantie – vengono raccontate attraverso semplici stereotipi e luoghi comuni accettati e reiterati senza critica, oltre a essere risolte in un amen in spregio alla tensione narrativa.

Raoul Bova e Michela Quattrociocche in Scusa ma ti voglio sposareNon è l’unico aspetto dilettantesco di una sceneggiatura che tira tutto troppo per le lunghe e poi risolve tutto senza climax né pathos in pochi secondi (e con uno dei finali peggiori di sempre) con tremendi dialoghi; troppo perché Moccia possa porvi rimedio col ritmo, il brio e la mobilità della macchina da presa, specie se pretende di ricostruire Ibiza a Capocotta, se sceglie canzoni pop risalenti al 2001, se dirige gli attori senza alcun piglio e si riduce ad affidare ruoli secondari a figuranti del Grande fratello e affini (vale però la pena salvare l’unico attore che sembra saper recitare, Luca Angeletti). E se Moccia chiede ai critici di capire il perché del successo dei suoi prodotti, noi gli chiediamo di fare uno sforzo e capire la ragione per cui i suoi film sono spesso insopportabili.


La locandina di Scusa ma ti voglio sposareTitolo: Scusa ma ti voglio sposare
Regia: Federico Moccia
Sceneggiatura: Federico Moccia, Chiara Barzini, Luca Infascelli
Fotografia: Marcello Montarsi
Interpreti: Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Andrea Montovoli, Luca Angeletti, Francesca Antonelli, Francesco Apolloni, Michelle Carpente, Beatrice Valente, Cecilia Dazzi, Francesca Ferrazzo, Rossella Infanti
Nazionalità: Italia, 2010
Durata: 1h. 46′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Che titolo ridicolo “Scusa ma ti voglio sposare”.

  2. Sebastiano ha detto:

    Film ridicolo, titolo ridicolo: non fa una piega.

  3. Anonimo ha detto:

    Più che ridicolo direi tragico…

  4. ODIO i film TRUZZI ha detto:

    inguardabile

  5. Marco ha detto:

    Non funziona manco come commedia difatti non provoca manco una risata, forse due sorrisetti ogni tanto.
    Non solo non funzionano gli attori principali (questo era palese) ma neanche quelli secondari riescono ad essere divertenti e simapatici, oltre ad essere cani proprio.
    Dato che quest’ultima “fatica” di Moccia ha racimolato la metà (o poco più) del capitolo preceente, spero vivamente che finisca la moda di questo filone giovanile cinematografico che oltre a far racimolare soldi alla Medusa (che tra l’altro non si impegna manco a produrre film di qualità) non ha altro fine.

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Credo che l’insuccesso commerciale dipenda dal fatto che le adolescenti possono riconoscersi poco con questa storia. Se Moccia torna a fare cialtronate alla “3msc”, vedrai che tornerà ad avere un successo enorme.

  7. Anonimo ha detto:

    è bellissimo questo film

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