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Tenet di Christopher Nolan

26 agosto 2020 Recensioni 6 Commenti
Tenet

Warner Bros, 26 agosto 2020 – Palindromo

Un agente operativo della CIA scopre di essere in missione per evitare una Terza Guerra Mondiale che potrebbe portare all’estinzione dell’intero genere umano. Una guerra che lo oppone ad avversari che, dal futuro, trattano con un misterioso oligarca russo…


In un periodo in cui nemmeno l’Onward della Pixar riesce a riportare il grosso pubblico al cinema, la Warner si gioca il cosiddetto (male) “Stanley Kubrick moderno”, Christopher Nolan, che con questo suo film scritto e pensato da decenni sa già non poter incassare più di tanto (anche per via della mancanza del DiCaprio di Inception o del Batman della sua trilogia, pur avendo in squadra proprio il prossimo Bruce Wayne).

Con Tenet, girato in parte in IMAX e in parte con pellicola 70mm, siamo dalle parti del film di spionaggio, ovviamente spettacolare e ovviamente stupefacente, che sfiora generi diversi (thriller e fantascienza in primis) mantenendo come sempre la cifra autoriale di Nolan nonostante gli oltre 200 milioni di dollari di budget e il divieto statunitense all’ingresso in sala di spettatori con meno di 13 anni se non accompagnati.

Come d’abitudine del regista londinese, rimandi e giochi intellettuali si sprecano, a partire dal titolo del film, leggibile nei due sensi come il tempo che scorre avanti e indietro in non poche sequenze (ma qui è tutto a colori, non come Memento: il… tempo è passato e Nolan può osare di più). Il tono è ancora una volta intellettualistico, anche se in qualche passaggio non è difficile prevedere che cosa accadrà e chi sono i personaggi coinvolti: parafrasando Cechov, se c’è una maschera prima o poi si scopre perché il volto è coperto.

L’empatia verso il protagonista – che s’interroga di continuo sul libero arbitrio, ma di cui fino alla fine non sappiamo nulla (al di fuori di una generica lealtà votata al Bene) – è significativamente pari a zero, mentre l’azione vorticosa passa da un lato all’altro del pianeta e instaura acrobazie dialettiche per rendere il più possibile credibile il paradosso dell’entropia invertita e il flusso del tempo in senso inverso al nostro.

La messa in scena strabilia (nonostante alcune sequenze un po’ confuse) e gli interpreti risultano tutto sommato convincenti anche se non proprio insostituibili (e accompagnati da una musica un po’ troppo martellante), ma Inception e Dunkirk restano di un altro livello.


La locandinaTitolo: Tenet (Id.)
Regia: Christopher Nolan
Sceneggiatura: Christopher Nolan
Fotografia: Hoyte van Hoytema
Interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Michael Caine, Kenneth Branagh, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Himesh Patel
Nazionalità: USA, 2020
Durata: 2h. 29′


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Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Christian ha detto:

    A me é piaciuto molto. Ha il pregio di tenermi in sospeso. Anni di fumetti in cui ho allenato la mia ” suspension of belief”, melo hanno fatto godere senza voler per forza “capire”.

  2. Marco ha detto:

    Bisognerebbe rivederlo una seconda volta, ovviamente, per poterlo capire ed apprezzare appieno, ma una volta mi è bastata assolutamente.
    Uniche note di pregio per la CGI e la colonna sonora.

    Albe che ne dici?

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Come in quasi tutti i film di Nolan, ho avuto l’impressione che ci fosse alla base un’idea meravigliosa sfruttata male. L’ho visto solo una volta, quindi certamente mi sarò perso qualche piega importante della trama, ma mi ha dato quasi l’impressione di un “molto rumore per nulla”.

    Anche visivamente, ci sono idee che sulla carta sono clamorose (il doppio corpo a corpo mosso all’indietro, l’inseguimento d’auto in retromarcia…), ma che sono rimaste troppo cerebrale per lasciare davvero a bocca aperta.

  4. Fabrizio ha detto:

    Son d’accordo con te, ma per me Inception e Interstellar sono migliori, certo non perfetti ma più affascinanti e con momenti migliori. Questo film l’ho trovato non necessario visti i precedenti. Tutto il doppio discorso temporale mi è parso, in conclusione, inutile, eccessivamente contorto e neanche troppo convincente (forse per una questione di atmosfera). Resta un bel film di azione, alla fine. Ma quei 500 milioni era meglio usarli per fare due o tre film.

    Per me il film davvero compiuto di Nolan, tolto Memento e forse il Cavaliere Oscuro, è Dunkirk, che può non piacere ma è un film di guerra unico nel suo genere. Anche se appunto Inception è Interstellar sono comunque prodotti di pregio.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    A parte il primo che ha fatto, i film di Nolan li ho visti tutti, ma solo Insomnia e Inception li ho visti due volte. Ed entrambi mi sono piaciuti molto meno rispetto alla prima visione perché in entrambi i casi le intenzioni si scontrano con il modo in cui il film è raccontato. In questo Inception è esemplificativo: l’idea è intellettualmente di alto livello, ma alla fine dei conti appena loro arrivano nel cervello del tizio si comincia a sparare e si finisce a fine film. Questo a prescindere dall’efficacia visiva, che nei suoi film è sempre stata altissima.

    Anche per me Dunkirk è uno dei suoi film più riusciti, ma aspetto l’occasione di vederlo una seconda volta per tirare definitivamente le somme.

  6. Fabrizio ha detto:

    Sì, la parte migliore di Inception è tutta quella che precede l’innesto. E per quanto Nolan cerchi di dare spessore alla storia d’amore di Di Caprio, si capisce che per lui è solo parte di un ingranaggio. Non riesce a mostrare il giusto calore.
    Però il momento del risveglio in aereo (ottimo Di Caprio lì) e la chiusura sono davvero ben riusciti, anche grazie ad Hans Zimmer.

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