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"Una notte al museo" di Shawn Levy

30 gennaio 2007 Recensioni 2 Commenti
Una notte al museo

20th Century Fox, 2 Febbraio 2007 – Spensierato

Le cavernose sale del Museo di Storia Naturale sono popolate dalle cose più strane: creature preistoriche dagli occhi sbarrati, fieri ed antichi guerrieri, tribù ormai estinte, animali africani e leggendari eroi della Storia. Tutti fermati nel tempo per l’eternità. O almeno, così sembra…


Ben Stiller e Robin Williams in Una notte al museoLarry Daley (Ben Stiller) ha sempre pensato in cuor suo di essere una persona speciale, una di quelle cui la vita prima o poi concederà, in luogo del classico “posto fisso”, qualcosa di molto più grandioso, come ad esempio la realizzazione dei suoi sogni, il meritato riconoscimento per una trovata geniale o per una creatività sopra la media. Nonostante la tenacità nell’inseguire i bizzarri e ambiziosi sogni di gloria, la realtà per Larry ha ben altri contorni: la sua ex moglie gli ha fatto intendere che, disoccupato e sostanzialmente inaffidabile, non può degnamente occuparsi del loro figlio di 10 anni. Preso alle strette e sconvolto soprattutto dalla possibilità di perdere l’adorazione di suo figlio, Larry accetta malvolentieri l’ultima spiaggia per non essere sopraffatto dai sensi di colpa: il famigerato posto fisso.

Dopo La Pantera Rosa targata Steve Martin, Shawn Levy torna alla regia con una pellicola il cui intento principale è quello di orchestrare una storia buona per tutti, grandi e piccini, purché sognatori incalliti, disposti a spassoso divertimento e delicata riflessione, purché preparati a sgranare gli occhi e a correre a perdifiato nei misteriosi labirinti della fantasia e della meraviglia.

Ben Stiller in una scena di Una notte al museoDopo l’iniziale cornice psicologico-sentimentale, che peraltro si limita al suo compitino senza spingersi particolarmente a fondo, Una notte al museo entra infatti nel vivo della sua essenza, scomodando la fantasia e trascinandola di peso in uno dei luoghi da sempre più idonei a stuzzicare la curiosità dell’uomo. Tra statue di cera che mettono in scena personaggi storici e primitivi antenati dell’uomo, eroi della letteratura e del mito, rari esemplari di animali preistorici e rigogliosa fauna della foresta africana, il mitico “Museo di Storia Naturale” di New York diventa il teatro del noioso lavoro di guardiano notturno appena conquistato da un disperato Larry a caccia di stabilità. Ma di notte, quando tutti sono andati via, una misteriosa tavola egizia riporta magicamente in vita tutte le creature che popolano il museo, lasciando ad un incredulo Larry ben poco tempo per capire cosa succede e allo spettatore altrettanto breve spazio per pensare alla noia.

Ben Stiller in Una notte al museoLanciare l’osso al dinosauro giocherellone, fuggire dalla tirannia di Attila (oppure tentare di psicanalizzarlo), pararsi dai colpi insidiosi delle frecce dei pellerossa miniaturizzati o tenere a bada i dispetti della scimmia cappuccina, saranno solo alcuni dei compiti cui dovrà far fronte il nostro eroe per non rimetterci la pelle. Ciò che stimola lo spasso e la fantasia non è solo la visione di così tante icone dell’immaginario, tutte insieme e mescolate tra loro dall’unico grande Tempo dell’umanità, ma è anche vedere la strana dialettica che intercorre tra il Tempo e la Storia, la conoscenza e la crescita. Non è un caso che nel rapporto tra un uomo di oggi, rappresentato dalle fattezze del solito maldestro (e adorabile) Ben Stiller, e un grande uomo del passato, il XXVI Presidente degli Stati Uniti Teddy Roosevelt (Robin Williams), passi il vero senso del film, quella ritrovata fiducia in se stesso che Larry riscopre nella sua sensibilità di padre e uomo (non consisterà in questo il suo essere una “persona speciale”?), e Roosevelt nel coraggio delle azioni apparentemente più semplici (come ad esempio dichiarare il proprio amore alla leggendaria Sacajewa, altra statua vivente del museo), non certo paragonabili alla costruzione del Canale di Panama, eppure incredibilmente più ostiche da realizzare.

Mickey Rooney, Dick Van Dyke e Bill Cobbs in Una notte al museoPur trattandosi di una commedia fresca e senza particolari pretese, Una notte al museo coglie gli aspetti più sani della fantasia e li mescola ad una girandola di sentimenti mai marcati in maniera inopportuna, ma piuttosto iscrivibili alla grande parabola del racconto di iniziazione. Ognuno dei personaggi di questa avventura, reale o immaginario, di cera o in carne e ossa, avrà guadagnato alla fine del film un valore mancante. Larry riconquista suo figlio, quest’ultimo a sua volta ritrova l’amore per il suo papà/eroe, il pioniere della grande ferrovia e l’imperatore romano imparano a mettere da parte le armi e ad aiutarsi a vicenda, e così via. Nonostante i luoghi comuni disseminati qua e là e le conclusioni morali preconfezionate, il risultato finale è più che apprezzabile, complice la presenza di due primi attori, Stiller e Williams, che spalleggiano perfettamente complementari, e di tre leggende della comicità come Dick Van Dyke, Mickey Rooney e Bill Cobbs (nel ruolo dei vecchi guardiani) che creano scompiglio e rafforzano il lato ironico della visione.


La locandina di Una notte al museoTitolo: Una notte al museo (Night at the Museum)
Regia: Shawn Levy
Sceneggiatura: Ben Garant, Thomas Lennon
Fotografia: Guillermo Navarro
Interpreti: Ben Stiller, Robin Williams, Jake Cherry, Ricky Gervais, Carla Gugino, Mizuo Peck, Kim Raver, Patrick Gallagher, Charles Q. Murphy, Pierfrancesco Favino, Rami Malek, Steve Coogan, Dan Rizzuto, Kerry van der Griend
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 48′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. […] Ma che cos’è Extras? È presto detto. Intanto la traduzione aiuta ad arrivare al concetto cardine della serie: con “extras”, infatti, nel cinema e nella televisione vengono indicate le comparse. Fa tristemente parte della categoria Andy Millman, protagonista delle agrodolci vicende narrate nella serie. Andy (cui dà volto e voce lo stesso Gervais) ha grandi ambizioni ma una vita miserrima, una carriera avvilente e una situazione economica sempre prossima al tracollo. Accanto a lui c’è l’amica Maggie Jacobs, dal forte accento scozzese e totale frana in amore, una donna sull’orlo di una crisi di nervi brillantemente caratterizzata da Ashley Jensen (la Christina McKinney di Ugly Betty). Ogni episodio è girato su un differente set e ha un ospite di primissimo piano che interpreta se stesso, o meglio la grottesca parodia di se stesso. Andy e Maggie, infatti, si trovano in ogni episodio a fare le comparse in un film diverso, interpretato o diretto da una star di prima grandezza. Tanto per capire il livello, nella prima serie si avvicendano Ross Kemp (interprete della popolare soap EastEnders), Vinnie Jones e Les Dennis. Tre nomi che forse dicono poco, e allora ecco i quattro assi: Samuel L. Jackson, Patrick Stewart, Ben Stiller e Kate Winslet. Gervais e Stiller si “scambieranno il favore” nell’esordio hollywoodiano di quest’ultimo (in cui l’attore statunitense è protagonista), il film Una notte al museo. […]

  2. Marco ha detto:

    Carino, si lascia vedere. Un pò troppo per bambini, visto a 16 anni ci può stare ma andando avanti risulterà noioso.

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