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"Underworld" di Len Wiseman

22 gennaio 2004 Recensioni 2 Commenti

Columbia, 30 Gennaio 2004 – Mediocre

Vampiri e licantropi si nascondono nel nostro mondo, da sempre in guerra tra loro. E spesso sono gli esseri umani a pagarne le conseguenze. Un giovane medico finisce senza saperlo al centro di un piano dei licantropi per sconfiggere i nemici, ma la vampira Selene lo salva per puro caso…


Kate Beckinsale in UnderworldDi tutte le personalità cinematografiche straniere che si sono trasferite in quel di Hollywood negli ultimi anni, la bella Kate Beckinsale è una delle poche finora capaci di non farsi inglobare dal sistema produttivo delle Major. Alternando piccoli film indipendenti a produzioni più hollywoodiane, l’attrice inglese è sempre stata capace di non farsi schiacciare dagli ingranaggi produttivi dei grossi Studio e di non farsi costringere all’interno di un solo personaggio. Il risultato è innanzi tutto che la Beckinsale è sempre stata in grado di dare la sua impronta ai personaggi che ha via via interpretato, e di conseguenza il suo nome ha ottenuto sempre più rispetto da parte del pubblico e dei produttori. In questa luce, Underworld è chiaramente un passo falso nella sua carriera. Non solo ha messo fine alla sua relazione con Michael Sheen proprio la prima volta che i due recitavano insieme, ma ne ha fatto l’ennesimo burattino in mano ai tecnici degli effetti speciali. D’altra parte, un film scritto da uno stunt-man e diretto da un esordiente videoclipparo può essere qualcosa di interessante solo se almeno uno dei due è un genio. E purtroppo per noi, Wiseman e McBride sono ben lontani dall’esserlo.

Michael Sheen e Scott Speedman in UnderworldDel tutto inconsistente sotto l’aspetto della sceneggiatura e confuso anzichenò per quanto riguarda la narrazione, Underworld non riesce a farsi notare in positivo nemmeno dal punto di vista tecnico. Le soluzioni visuali adottate da un Len Wiseman con manie di grandezza sono tutt’altro che innovative e il look generale dato alla pellicola dal direttore della fotografia è quantomai piatto. In più, gli effetti speciali visivi sono decisamente mediocri e anche i più semplici stunt sembrano realizzati al risparmio.

Kate Beckinsale e Scott SpeedmanAnche se le attrattive – almeno sulla carta – Underworld le avrebbe, è evidente come un’operazione di restyling dei mostri classici di cinema e letteratura non ha molto senso se fatta all’interno di un minestrone sconclusionato come questo. Chissà, poi magari ai ragazzini il film potrà anche piacere, ma è chiaro allo spettatore abituale come ogni soluzione sia presa di peso da altre pellicole e come l’intero progetto sia quanto di più mediocre Hollywood possa proporre oggigiorno. E se finora Kate Beckinsale è stata capace di sfuggire alla tipizzazione degli Studio e portare comunque la sua fisicità in questa pellicola, adesso le sarà ancora più difficile sfuggire agli ingranaggi e trovare nuovi personaggi che valgono la pena di essere interpretati. A trent’anni, è un po’ troppo presto perché si riduca già come s’è ridotto Robert De Niro.


La locandina statunitense di UnderworldTitolo: Underworld (Id.)
Regia: Len Wiseman
Sceneggiatura: Danny McBride
Fotografia: Tony Pierce-Roberts
Interpreti: Kate Beckinsale, Scott Speedman, Michael Sheen, Shane Brolly, Bill Nighy, Erwin Leder, Sophia Myles, Robbie Gee, Wentworth Miller, Kevin Grevioux, Zita Görög, Dennis Kozeluh, Scott McElroy, Todd Schneider, Richard Cetrone
Nazionalità: USA – Germania – Ungheria – Gran Bretagna, 2003
Durata: 2h. 01′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Ma dai Alberto!!!
    Intanto dico subito che questo è il migliore della saga ( in arrivo un quarto ) e poi l’ho trovato un buon pop-corn movie, di quelli che te ne stai col cervello in stand-by per due ore e via.
    La regia mi è sembrata molto promettente, tipica da action-movie alla “Matrix”, la fotografia si rifà al “Corvo”, gli effetti speciali del veterano Patrick Tatopoulos mi sono sembrati molto 90’s ( e ciò mi è piaciuto ) e poi condire il tutto con le due icone per eccellenza del genere horror mi è sembrato un gran bel mix !
    All’incontrario di te il plot l’ho trovato davvero intrigante e ben congegnato con spazio anche per dei colpi di scena finali.
    Insomma non una ciofeca come ce ne propinano ogni anno e come tu hai additato.
    Le interpretazioni sono discrete ( menzione a parte per Bill Nighy ).
    Insieme a “Resident “Evil” dell’anno precedente è il film che secondo me ha saputo attualizzare le icone horror d’annata trasportandole in un nuovo universo che ha funzionato fino adesso ( “Van Helsing” di Sommers l’anno dopo userà queste tematiche fra vampiri e lupi mannari ).

  2. Alberto Cassani ha detto:

    “Attualizzare” non è il verbo che userei io. “Rovinare”, semmai. Se facciamo una bella pila di questi tre qui, tutti i Resident Evil e Van Helsing e gli diamo fuoco rendiamo il mondo migliore.

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