"10 cose di noi" di Brad Siberling

DNC, 18 Aprile 2008 – Inutile
Durante i sopralluoghi nel supermercato dove dovrebbe girare il suo prossimo film, una star di Hollywood si imbatte nell’esuberante addetta alla cassa rapida. Tra i due nasce una tenera amicizia che porterà l’uno a rimettersi in discussione dopo anni di carriera e l’altra a dare una svolta decisiva alla propria vita…
Morgan Freeman produce, Brad Silberling dirige. Uno dei più grandi attori di Hollywood il primo, un regista che da Hollywood non si è mai allontanato il secondo. Che cosa abbia spinto entrambi – ma lascia decisamente più perplessi il coinvolgimento di Freeman – a imbarcarsi in questa commediola insulsa e scipita, resta un mistero. L’urgenza di fuggire dallo star system? La voglia di gigioneggiare? La libertà di un film indipendente? Chissà ?
Un’operazione del genere avrebbe forse funzionato se nella parte della star in declino ce ne fosse stata una davvero in declino. Freeman non è a riposo da quattro anni (nel 2004 ha vinto l’Oscar per Million Dollar Baby e ha all’attivo altri film prima di questo che risale al 2006, da Batman Begins a Edison City a Slevin) e non è certo una star in declino. Trattandosi di un film indipendente avrebbe senza dubbio giovato la presenza di un attore meno consacrato. Ma questa è una minuzia rispetto a tutto il resto. Sembra quasi che Silberling, stanco di girare a Hollywood (Casper, City of Angels, Lemony Snicket), si sia voluto togliere lo sfizio di fare un film indipendente. Minimalismo a gogò, low budget e quell’insopportabile humour buonista da sit-com per famiglie. Risulta davvero forzato e poco credibile che Freeman diventi amico di una cassiera ispanica e passi con lei un’intera giornata a parlare del più e del meno consigliandola e spronandola a dare il meglio come il Dio politically correct di Una settimana da Dio. Non fa neanche ridere vedere una attore del suo calibro ridursi a emulare il decrepito vicedirettore del supermarket che dovrebbe interpretare calandosi anima e corpo nel ruolo come vogliono le ferree leggi dell’Actor’s Studio.
Silberling dice di essersi “depurato” dall’inquinamento di Hollywood riguardandosi i capolavori neorealisti del nostro cinema (!) e di essersi fatto un regalo andando in strada con due grandi attori e filmando. Peccato che la terapia mentale abbia funzionato solo su di lui, perché l’intimismo che voleva trasferire a tutto il processo di realizzazione del film (proporzioni, tempi e costi) si rivela piuttosto fasullo. E poi, è vero che in un film indipendente i soldi sono pochi, però anche permettere un trionfo di product placement (dalle marche in bella vista di carta igienica e corn flakes alle sigle dei grandi magazzini) è abbastanza deprimente. Per non parlare del finale, coi momenti che si vorrebbero più divertenti del backstage (Freeman che cerca di vendere un mocio o pulisce un’auto insieme a un gruppo di inservienti latino-americani), stiracchiato fino all’estremo pur di raggiungere i miseri 82 minuti di un film che tutto sommato forse neanche esiste.
Titolo: 10 cose di noi (10 Items or Less)
Regia: Brad Siberling
Sceneggiatura: Brad Siberling
Fotografia: Phedon Papamichael
Interpreti: Morgan Freeman, Paz Vega, Jonah Hill, Alexandra Berardi, Bobby Cannavale, Anne Dudek, Kumar Pallana, Jim Parsons, Francisca Hernandez, Nacho Pina, Hector Running-Hawk, Alexis Hernandez, Silvia Curiel, Danny DeVito
Nazionalità : USA, 2006
Durata: 1h. 22′
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