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"Friday Night Lights" di Peter Berg

27 febbraio 2010 Recensioni 4 Commenti
Friday Night Lights

Disponibile in home-video – Stereotipato

Nella piccola cittadina di Odessa il football è visto da molti come l’unica possibile via di fuga dal Texas occidentale, ma per tutti è un’ossessione. Dalla squadra della scuola superiore del paese tutti si aspettano una stagione da imbattuti e la vittoria del campionato statale…


Garrett Hedlund in una scena di Friday Night LightsTratto dall’omonimo libro di H.G. Bissinger, considerato uno dei migliori libri sportivi della storia del giornalismo statunitense, questo film di Peter Berg rinuncia in realtà proprio a quello che era il vero argomento alla base dell’inchiesta di Bissinger e il punto più interessante del suo lavoro. L’ossessione della città per la squadra di football della scuola superiore rimane infatti solo sullo sfondo, e ciò che arriva sul grande schermo è solo un normale film sul football pieno di stereotipi e senza la minima volontà di fare analisi sociologica. Da Peter Berg non c’era da aspettarsi altro, in effetti, ma anche dal punto di vista spettacolare il film non sembra granché.

Derek Luke, Billy Bob Thornton, Lee Thompson Young e Lucas Black in Friday Night LightsLa regia del quarantenne newyorchese sembra una brutta copia di Michael Bay con delle partite di football invece che delle sparatorie. Le sequenze di gioco sono piene di ralenti assassini e sono generalmente dirette e montate in un modo che non rende per nulla la spettacolarità dello sport. La fotografia quasi monocromatica voluta dall’esperto Schliessler, poi, non aiuta né il coinvolgimento degli spettatori né tantomeno a ricostruire un’aura di realismo che pure avrebbe dovuto essere alla base della pellicola.

Garrett Hedlund, Jay Hernandez e Lucas Black in Friday Night LightsCostato alla Universal 30 milioni di dollari, Friday Night Lights ne ha incassati 62 in tutto il mondo e ha generato una serie televisiva acclamata dalla critica ma poco seguita dal pubblico statunitense, che porta lo stesso titolo e riprende alcuni concetti del film sviluppandoli però molto meglio e risultando globalmente molto più interessante.


La locandina di Friday Night LightsTitolo: Friday Night Lights (Id.)
Regia: Peter Berg
Sceneggiatura: David Aaron Cohen, Peter Berg
Fotografia: Tobias Schliessler
Interpreti: Billy Bob Thornton, Lucas Black, Garrett Hedlund, Derek Luke, Jay Hernandez, Lee Jackson, Lee Thompson Young, Tim McGraw, Grover Coulson, Connie Britton, Connie Cooper, Ryanne Duzich, Amber Heard, Roy Williams, Ty Law
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 1h. 58′


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Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Tommaso Tocci ha detto:

    La serie è una delle cose più sottovalutate degli ultimi dieci anni.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Non è la prima volta che capita, che una bella serie va avanti nel disinteresse del pubblico e solo perché la critica la spinge e il network ci farebbe una brutta figura a tagliarla. Qui c’è anche il fatto che metà dei costi di produzione sono pagati dai comuni dov’è girata, che guadagnano in turismo, ma che il pubblico statunitense non abbia voglia di vedere una serie sul football coisì ben fatta non lo capisco proprio…

  3. Alessandro ha detto:

    Probabilmente Friday Night Lights non è seguito proprio per il suo essere drammaticamente realistico. Gli americani in genere vogliono il lieto fine, la svolta positiva, o magari quella negativa, in ogni caso lontana dalla loro realtà.
    Friday Night Lights invece è un cazzotto nello stomaco (soprattutto questa quarta stagione) per ogni minuto.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Be’, insomma… Che voglia essere realistico e non necessariamente conciliante è vero, però non si può dire che non ci siano elementi fatti apposta per piacere al pubblico. Io ho visto le quattro stagioni tutte di seguito nel giro di una settimana, e si vede nettamente un cambiamento di contenuti per cercare di catturare più pubblico col progredire della serie. La stagione a East Dillon è diversa ma non è più dura o sconfortante di tante altre cose che abbiamo già visto sul grande schermo. Probabilmente il pubblico televisivo è diverso e non interessato a questo tipo di cose, ma io non escludo più semplicemente che l’ambientazione così fortemente texana abbia tenuto lontano molti.

    E’ vero però che sto riguardando in questo periodo una vecchia serie poliziesca che cercava di essere il più realistica possibile, “Homicide”, e anche questa è stata snobbata dal pubblico. E anche in questa sono evidenti gli aggiustamenti di produttori e autori per cercare di attirare più spettatori.

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