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"Cappuccetto Rosso Sangue" di Catherine Hardwicke

20 aprile 2011 Recensioni 9 Commenti
Cappuccetto Rosso Sangue

Warner, 22 Aprile 2011 – Blando

In un piccolo villaggio di cui pochi ricordano il nome, si sacrificano gli animali migliori per tenere lontano il lupo mannaro che si nasconde nel bosco. Quando però questi uccide una ragazza, alcuni uomini si mettono in caccia, senza sapere davvero contro cosa si stanno per scontrare…


Amanda Seyfried in Cappuccetto Rosso SanguePrivo di reali collegamenti con la fiaba da cui prende il titolo, Cappuccetto Rosso Sangue è un fantasy fiacco e macchinoso, forse non totalmente prevedibile ma certamente poco appassionante. Un po’ gli stessi difetti che hanno avuto tutti i film diretti da Catherine Hardwicke, regista evidentemente affidabile dal punto di vista produttivo ma tutt’altro che dotata di talento sopraffino. E’ vero però che sarebbe servito ben altro budget e ben altra visionarietà per rendere interessante la risaputa sceneggiatura di David Johnson (Orphan).

Gary Oldman in una scena di Cappuccetto Rosso SangueA partire dalla totale sottovalutazione dell’intelligenza dello spettatore – cui purtroppo Hollywood sembra ormai abituata – fino a un uso della voce fuori campo talmente poco sensato da sembrare posticcio, lo script si trascina senza sorprese tra personaggi banali e dialoghi didascalici, arrivando a una soluzione piuttosto interessante ma preparata malissimo. I brutti effetti speciali e la recitazione scadente degli attori (a parte un comunque svogliato Gary Oldman) non aiutano certo il film a decollare. Non a caso, nonostante il marketing, in patria è stato snobbato dal pubblico e distrutto dalla critica.


La locandina statunitense di Cappuccetto Rosso SangueTitolo: Cappuccetto Rosso Sangue (Red Riding Hood)
Regia: Catherine Hardwicke
Sceneggiatura: David Johnson
Fotografia: Mandy Walker
Interpreti: Amanda Seyfried, Gary Oldman, Billy Burke, Shiloh Fernandez, Max Irons, Virginia Madsen, Lukas Haas, Julie Christie, Shauna Kain, Adrian Holmes, Cole Heppell, Christine Willes, Michael Shanks, Kacey Rohl, Carmen Lavigne
Nazionalità: USA – Canada, 2011
Durata: 1h. 40′


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Attualmente ci sono 9 commenti a questo articolo:

  1. Sebastiano ha detto:

    Noooooo!!!!
    Ci tenevo tanto!

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Io invece temevo la vaccata, ma non così grossa.

  3. Zorinik ha detto:

    Da quanto ho capito nella recensione quindi, in pratica c’è un bel soggetto ma è sceneggiato/diretto malissimo?

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Il soggetto è tutt’altro che originale, ma in fondo avrebbe potuto dar vita a un film interessante. Qui per fare un buon film mancano solo un regista capace, uno sceneggiatore che sappia scrivere e dei bravi attori.

  5. Riccardo ha detto:

    L’unica nota positiva di questo film è Gary Oldman, e poi per certi versi sembra quasi un remake di Twilight.

  6. Marco ha detto:

    Concordo con Albe. Direi un film nato da una costola di “Twilight”, magari la fotografia può risultare interessante ma abituato ai ben più validi film di Burton non impressiona più di tanto.
    Non lo visto ma penso che lo stesso discorso lo si possa fare anche con “Beastly” no?
    Aspettiamoci lo stesso trattamento per le due trasposizioni di Biancaneve in uscita l’anno prossimo (ma penso che quello con la Theron possa risutare un tantino più interessante)
    Rivediamoci “The Company Of Wolves” di Jordan và.

  7. Andrea ha detto:

    Un Twilight in versione lupo mannaro… che pena…

  8. Andrea ha detto:

    .. e stessa cosa dicasi di “Sono il numero quattro”.. un Twilight in versione supereroe o giù di lì… che fantasia sti sceneggiatori!!

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Direi che questo è “Twilight” coi lupi mannari è un po’ troppo. Certo non si può negare come il libro della Meyer e i film che ha generato abbiano portato a un nuovo modo di intendere le relazione interraziali al cinema (e nella letteratura fantasy), e non si può negare che questo dipenda esclusivamente da “Twilight”, però non mi sembra che questo film e “Beastly” siano delle copie carbone di “Twilight”. Sarebbe come dire che tutti i film con killer antropofagi copiano “Il silenzio degli innocenti”.

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