Stai leggendo:

Cinquanta sfumature di grigio di Sam Taylor-Johnson

14 febbraio 2015 Recensioni 16 Commenti
Cinquanta sfumature di grigio

Universal, 12 Febbraio 2015 – Ignobile BLEAH

Una giovane e pura laureanda in letteratura inglese si ritrova per caso a intervistare un giovane astro della grande finanza. La scintilla è immediata, ma l’uomo nasconde nel suo lato più oscuro un amore per il sadomasochismo, in cui tenta di trascinare la ragazza. Sarà lei a decidere cosa fare del loro rapporto…


Jamie Dornan in una scena di Cinquanta sfumature di grigioQuello del film erotico è un genere storicamente infelice, che racchiude pochissime gemme in un mare infinito di opere di infima qualità, e che nel caso di questo film di Sam Taylor-Johnson raggiunge uno dei suoi punti più bassi di sempre. Trasposizione su schermo di uno dei romanzi peggio scritti e più letti degli ultimi anni, Cinquanta sfumature di grigio è un’operazione che a malapena merita di essere iscritta nella categoria dell’erotismo. Una serie di tre romanzetti pruriginosi gonfiata a dismisura da una campagna pubblicitaria massacrante e un passaparola deleterio ha partorito il suo frutto definitivo, a dir poco marcio. A proposito di una materia, quella del bondage e del sadomasochismo, che si fonda proprio sull’apertura mentale e sulla capacità di superare dei limiti mentali prima ancora che fisici, l’autrice del materiale di partenza imbastisce un racconto a dir poco provinciale, insipido e viziato da un pudore finto e giudicante, totalmente fuori luogo.

Dakota Johnson e Jamie Dornan in Cinquanta sfumature di grigioLa verità è che Cinquanta sfumature di grigio non è il racconto delle gesta di un degno erede di De Sade, ma l’ennesima rifrittura della storia della Bella e la Bestia, e sicuramente una delle meno ispirate. Sotto una confezione che ricorda più la geometria di una sfilata di moda che non i sapori di un rapporto sessuale, riecco quindi il banale tira e molla tra purezza e perversione, tra passione e pulsione, esplicitato senza alcuna grazia dagli stessi protagonisti per paura che le loro emozioni non arrivino allo spettatore e ci sia bisogno di una spiegazione. Ma il vero problema è che qui di emozione non ce n’è mai, non se ne sente nemmeno l’odore da lontano, tanto la messa in scena è svogliata e prevedibile.

Dakota Johnson in Cinquanta sfumature di grigioUna messa in scena che appare futile e meccanica anziché coinvolgente come dovrebbe, quella interna al film, voluta dai protagonisti per cercare un piacere che non riescono a rendere minimamente credibile. Una messa in scena tanto più atroce quella del film stesso, dove la regista gode di un budget di 40 milioni di dollari e mette insieme inquadrature mosse quando non dovrebbero esserlo, errori di continuità marchiani, raccordi mal gestiti e un ritmo complessivo a dir poco letale. Peggio di lei fanno solo gli sceneggiatori di Cinquanta sfumature di grigio, i quali, probabilmente per paura di allontanarsi troppo dal romanzo originale, propinano un fuoco inarrestabile di assurde banalità e di idiozie degne del peggior Harmony. Probabilmente gli amanti del romanzo apprezzeranno la versione soft delle zozzerie che hanno già avuto modo di leggere, ma per chiunque altro potrebbe essere davvero una dura prova starsene seduti due ore a sentire sospirare parole che vanno a testa bassa contro il realismo e buon senso.

Jamie Dornan e Dakota Johnson in una scena di Cinquanta sfumature di grigioDispiace per gli attori coinvolti in questa porcheria e nei due probabili seguiti, perché una volta tanto non si può dare la colpa ai due giovani interpreti: anche il più navigato dei professionisti sarebbe rimasto schiacciato da un progetto gestito in questo modo. Sarà inevitabile constatare con disappunto la probabile palata di soldi che questo malriuscito polpettone pseudo-porno per educande porterà ai suoi produttori, gli unici che davvero se la possono ridere di gusto.


Una locandina promozionale di Cinquanta sfumature di grigioTitolo: Cinquanta sfumature di grigio (50 Shades of Grey)
Regia: Sam Taylor-Johnson
Sceneggiatura: Kelly Marcel
Fotografia: Seamus McGarvey
Interpreti: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Jennifer Ehle, Marcia Gay Harden, Eloise Mumford, Victor Rasuk, Luke Grimes, Rita Ora, Max Martini, Callum Keith Rennie, Andrew Airlie, Dylan Neal, Elliat Albrecht, Rachel Skarsten, Emily Fonda
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 2h. 04′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 16 commenti a questo articolo:

  1. Plissken ha detto:

    Anche se non riuscirebbero a farmi vedere questo film nemmeno con la forza… Sacchi for President!

  2. Fabrizio Degni ha detto:

    Non ho visto il film ma incuriosito dall’hype generato attorno a questo “fenomeno di marketing” ho letto tutto d’un colpo la recensione di Enrico, quindi iniziato a setacciare la rete alla ricerca delle recensioni piu’ negative (in pratica ricerca dalla fatica pari a 0…) e ora mentre sto scrivendo ho ascoltato quanto da RaiNews24, Stefano Masi, che da una pennellata epica al protagonista, definendolo “un magnifico carciofone” e infilzando la spada in un prodotto dalla consistenza del burro fuso ma sfortuna nostra… con una campagna marketing e generazioni di ragazzi/casalinghe in cerca del Twilight di nuova generazione che hanno generato incassi stellari al box-office.

    Non vedro’ il film per rispetto del tempo che avrei voluto dedicare… dopotutto “un soldo risparmiato e’ un soldo guadagnato………… per noi”@
    SOLDO = ORA

  3. Eddie ha detto:

    Ma infatti l’unico essere umano a cui può essere piaciuto e che viene addirittura pagato per scriverlo si chiama Francesco Alò.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Non a caso Alò scrive anche su un sito che si chiama Bad Taste, Cattivo Gusto.

  5. Eddie ha detto:

    Ricordiamo che lo stesso ha detto di aver visto il film ed aver abbaracciato Carlo Vanzina a fine proiezione, esultando per la “rinascita del genere erotico”.

  6. Fabrizio Degni ha detto:

    Aggiungi… poi che il genere umano non meriterebbe l’estinzione:

    INCASSI DAL 12 AL 15 FEBBRAIO
    1. Cinquanta sfumature di grigio BLEAH (8.492.042)

  7. WarezSan ha detto:

    Cogliere l’attimo.
    ora è pieno di scopare facili.
    basta tenere una chiave del 12 in tasca e parlare come il carciofone del film :/

  8. WarezSan ha detto:

    Edit: il cell corregge come una scimmia ubriaca.

    Cogliete l’attimo.
    ora è pieno di scopate facili.
    basta tenere una chiave del 12 in tasca e parlare come il carciofone del film :/

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Comunque ci sono tutte le avvisaglie per avere un seguito ancora peggiore, visto che molto probabilmente lo sceneggerà direttamente la scrittrice del romanzo.

  10. Fabrizio Degni ha detto:

    A distanza di una settimana… direi che la voce (della tavanata) si sia diffusa:

    1. Cinquanta sfumature di grigio BLEAH (3.827.266)

  11. Alberto Cassani ha detto:

    415 milioni di dollari in tutto il mondo.

  12. Plissken ha detto:

    Cercasi volontarie per un nuovo capitolo.

    Offro percentuale sugli incassi…

  13. raffaello ha detto:

    Leggo il commento IGNOBILE
    Secondo me è anche troppo!

  14. Anonimo ha detto:

    L’ho visto di recente in BR e non so, sarà stato per l’ottimo impianto Dolby surround che ho usato, e di conseguenza la colonna sonora che reputo fantastica, o per il momento tenerone che sto vivendo, non mi fustigate, ma anche se non posso dire che è un buon film, io ho trascorso due simpatiche ore. Puro intrattenimento senza aspettarsi niente di eccezionale.

  15. Marco ha detto:

    Io l’ho trovata una “normale” storia d’amore con inserti hard-core che non si vedono spesso nei film. Ovvio lungi dall’essermi piaciuto, però non mi ha creato tutto sto ribrezzo. Il cinema è anche questo.
    Anche se non ci trasmette emozioni o non ci crea tensione, è sempre cinema d’intrattenimento.
    Concordo comunque sui difetti espressi.

  16. Anonimo ha detto:

    Mai letto il libro, visto il primo film, saltando le scene hot (ovvero metà film), per capire perché tutti ne parlassero. Questa “cosa” (non trovo un termine migliore per descriverlo) ha una trama peggiore di quella di un film porno, un dialogo peggiore di un film muto e come ciliegina sulla torta promuove la misoginia e quindi la società patriarcale… strano che ne abbiano fatto un film… la cosa più triste è che poche donne lo hanno capito solo perché si parla di un figo, ricco e potente che vuole entrare nelle “loro” (per chi si immedesima nel romanzo) mutandine. In conclusione se volete eccitarvi guardate un porno almeno lì non viene insultata la letteratura

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.