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"La mia classe" di Daniele Gaglianone

15 gennaio 2014 Recensioni 0 Commenti
La mia classe

Pablo, 16 Gennaio 2014 – Sfuggente

Una classe di stranieri con l’esigenza di imparare l’italiano per potere essere integrati in maniera quasi definitiva nella nostra società e l’insegnante ideale, maestro e mentore, tra le quattro mura scolastiche e oltre…


Valerio Mastandrea in una scena de La mia classeDaniele Gaglianone sceglie il tema dell’integrazione sociale, e cerca di affrontarlo senza nessuna ombra di retorica, affidandosi a uno degli attori italiani meno abituati a eccessi di enfasi, Valerio Mastandrea. Si mette in cattedra, senza però sedervisi mai, e inizia a dispensare regole sulla lingua, che riguardino pronuncia, grammatica e lessico, ma le parole hanno sempre un senso più profondo e l’esercitarsi con loro rischia di innescare i meccanismi più reconditi.

Valerio Mastandrea in una scenaNel momento in cui avviene il passaggio dalla fase pedagogica a quella psicologica, il film subisce un vero contraccolpo e ne cambia completamente lo stile di regia. L’intera troupe si mette a nudo, regista compreso, e collabora nel rendere la realtà filmabile, quasi fosse una finzione. L’espediente di un permesso di soggiorno scaduto provoca la vera collisione, e la messa in scena diventa una vera e propria storia corale, dove un sentimento di solidarietà e condivisione diventa protagonista di questa nuova forma metalinguistica. Assistenti alla regia si fanno protagonisti quasi quanto i ragazzi della classe, Mastandrea si spoglia dalla veste di attore e diventa amico, addirittura ci si pone il quesito davanti la macchina da presa se valga ancora la pena portare avanti il progetto o meno. Insomma è l’esempio pratico di work in progress, nel quale si giunge a una soluzione stilistica, per cui resta difficile trovare il limite definitivo tra realtà e finzione, entrambe le dimensioni confluiscono l’una nell’altra creando questa sorta di documentario emozionale su come si svolge il lavoro su un set cinematografico e su come, a volte e non sempre, si riesca a costruire una vera famiglia anche tra semi-sconosciuti.

Una scenaMalgrado l’impronta documentaristica, l’espediente metalinguistico, il rapporto indefinito tra ciò che vero e ciò che non lo è, Gaglianone si concentra sui suoi “allievi” e ne fa un ritratto introspettivo, ognuno con la sua storia, con i propri ricordi e le proprie tristezze. Malgrado vengano dai luoghi più disparati del pianeta è la nostalgia, il rimpianto e il coraggio a renderli tutti uguali; e la speranza di una nuova libertà, il punto di partenza per una nuova realtà. E il maestro Mastandrea esemplifica il nuovo viaggio attraverso le parole di questa canzone «se almeno si vedesse l’autostrada, ci porterebbe senz’altro a una città, oppure proseguire ovunque vada meglio, meglio che qua».


La locandina de La mia classeTitolo: La mia classe
Regia: Daniele Gaglianone
Sceneggiatura: Gino Clemente, Daniele Gaglianone, Claudia Russo
Fotografia: Gherardo Gossi
Interpreti: Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura, Metin Celik, Pedro Savio De Andrade, Ahmet Gohtas, Benabdallha Oufa, Shadi Ramadan, Easther Sam, Shujan Shahjalal
Nazionalità: Italia, 2013
Durata: 1h. 32′


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