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"Lagaan" di Ashutosh Gowariker

19 ottobre 2002 Recensioni 0 Commenti
Lagaan

KeyFilms, 23 Agosto 2002 – Epico

“Lagaan” è il nome che i contadini indiani di fine ‘800 danno alle tasse agricole che devono versare all’odiato esercito britannico, tasse che sono appena state raddoppiate. Gli indigeni hanno però una via d’uscita: una partita a cricket, che a loro pare simile a un passatempo che giocavano da bambini. Se vincono gli inglesi tasse triplicate per tutta la provincia, ma se vincono gli indiani tasse abolite per i prossimi tre anni…


Aamir Khan e Gracy Singh in una scena di LagaanDifficile credere che un film che sfiora le quattro ore di durata possa essere ritmato, divertente e appassionante. Ancor più difficile se si considera che il film in questione è un musical indiano. Eppure Lagaan è un gran film, assolutamente non pesante (nonostante, appunto, i 224 minuti) e assolutamente coinvolgente. Non è un caso che al Festival di Locarno 2001 abbia vinto il Premio del Pubblico, arrivando poi fino alla nomination all’Oscar per il film straniero (ma non aveva chance contro Amélie e No Man’s Land): Lagaan è in grado di avvolgere lo spettatore nell’atmosfera quasi leggendaria della vicenda, di affascinarlo con una ricerca visiva sofisticata ed efficace, di coinvolgerlo con le musiche tipiche dei film di Bollywood e di divertirlo con situazioni grottesche e gag mai banali. E persino di fargli capire e apprezzare il gioco del cricket…

Rachel Shelley in LagaanRiuscitissimo mix di musical, commedia, avventura e dramma sentimentale, il film è prodotto da una delle più grosse star del cinema indiano, Aamir Khan, che ovviamente riserva per se stesso la parte dell’Eroe. La presenza fisica e carismatica di Khan catalizza l’attenzione della macchina da presa, e di conseguenza quella del pubblico, ma è tutto il cast a offrire una prestazione d’insieme di grande efficacia. Non c’è un solo attore che sembra brillare per bravura individuale, ma tutti appaiono degli splendidi caratteristi, dando vita a personaggi interessanti e straordinariamente convincenti. Sia nelle parti recitate che nei sei intermezzi musicali, gli attori – sia gli indiani che gli inglesi – convincono e coinvolgono, e anche se dopo due ore – diciamolo – ringraziamo l’esistenza dell’intervallo, non c’è un solo momento di noia in tutta la proiezione.

Aamir Khan in una scena di LagaanIl regista e cosceneggiatore Ashutosh Gowariker dimostra di aver studiato a fondo il cinema occidentale, e pur evitando gli eccessi ruffiani ma comunque efficaci di Mira Nair, riempie la pellicola di citazioni da capolavori europei e hollywoodiani, da Sergio Leone a Via col Vento. E proprio questi ammiccamenti rendono il film ancor più piacevole e memorabile, nonostante qualche momento che sembra preso di peso da una soap televisiva e qualche elemento che pare proprio eccessivo.

Aamir Khan e Gracy Singh in LagaanL’unico appunto che si può fare alla pellicola, per lo meno alla versione italiana, è di non aver sottotitolato i testi delle canzoni e di aver rimescolato un po’ troppo le lingue, portando spesso gli inglesi a parlare tra loro in italiano. Lagaan è comunque un film che merita in pieno tutto il successo che ha avuto, in patria come all’estero. Un film che rimarrà a lungo nei cuori degli spettatori che hanno dato fiducia alle critiche positive e non hanno invece dato troppo peso alle quasi quattro ore di durata. Quattro ore ritmate, divertenti e appassionanti. Quattro ore grandiose. Le migliori che possiate mai passare in una sala cinematografica.


La locandina di LagaanTitolo: Lagaan – Once Upon a Time in India (Id.)
Regia: Ashutosh Gowariker
Sceneggiatura: Kumar Dave, Sanjay Daima, Ashutosh Gowariker
Fotografia: Anil Mehta
Interpreti: Aamir Khan, Gracy Singh, Rachel Shelley, Paul Blackthorne, Suhasny Mulay, Kulbhushan Kharbanda, Raghuvir Yadav, Rajendra Gupta, Rajesh Vivek, Shr Vallabh Vyas, Javed Khan, Raj Zutshi, Akhylendra Mishra, Pradeep Ravat
Nazionalità: India, 2001
Durata: 3h. 44′


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