Lo hobbit - Un viaggio inaspettato di Peter Jackson
Warner, 13 Dicembre 2012 – Fiabesco
Tanti anni prima che Frodo partisse per il Monte Fato, fu suo zio Bilbo Baggins a essere chiamato all’avventura da Gandalf. In compagnia di Thorin ScudodiQuercia, il giovane hobbit partì alla volta di Erebor, per riconquistare quel monte che in tempi antichi era stato la casa dei nani…
Quasi dieci anni dopo il successo della trilogia de Il Signore degli Anelli, Tolkien torna a essere adattato per il cinema, nuovamente sotto la direzione di Peter Jackson. Il progetto è stato molto più travagliato di quanto si possa pensare: problemi con la proprietà dei diritti del racconto, l’abbandono della regia da parte di Guillermo del Toro (rimasto come sceneggiatore), difficoltà con i sindacati degli attori e altri problemi ancora hanno ritardato più volte l’inizio delle riprese. Ultime sorprese sul percorso, le decisioni del regista di dividere la storia in tre parti al posto delle due previste inizialmente e girare il film non solo in 3D, ma anche alla velocità di 48 fotogrammi al secondo, invece dei 24 cui ci ha abituato più di un secolo di cinema. Ora che il primo atto di questo nuovo viaggio è stato finalmente partorito nelle sale, si può dire che il progetto presenta più di una problematica in grado di dividere pubblico e critica, ma l’azzardo è abbastanza riuscito.
Dopo qualche anno dalla ripresa del 3D nel cinema commerciale, è ormai lecito avere delle aspettative, che in questo caso vengono ripagate: pur senza raggiungere l’efficacia di Tron: Legacy, Jackson riesce comunque a sfruttare la profondità di campo per rendere più spettacolari le ambientazioni e le creature puramente digitali. Per assurdo, queste ultime sembrano essere servite meglio dalla regia rispetto agli attori reali, che qua e là appaiono limitati nei movimenti. Maggiori perplessità suscita invece una velocità di proiezione che spesso dà l’idea di trovarsi di fronte a un prodotto televisivo, se non addirittura un videogioco. È probabile che questa tecnologia abbia ancora bisogno di essere sperimentata e diffusa, prima di poter essere davvero apprezzata. Nota di merito per la magnifica colonna sonora di Howard Shore, che sfrutta al meglio i nuovi temi e richiama anche materiale dal passato quando serve.
Se l’aspetto visivo e sonoro del film vuole essere ricco, la sceneggiatura non rimane indietro, e così sulla trama originale vengono innestati alcuni racconti tratti da altre opere di Tolkien, come l’ottimo prologo, la cornice della storia o la riunione del Bianco Consiglio. Queste parti della storia riescono fortunatamente a dare un’idea della vastità del mondo di Tolkien senza far sentire lo spettatore comune perso in un mondo per iniziati. La trama principale viene svolta in un modo molto attinente al romanzo, conservando la struttura di una sequenza di disavventure e momenti comici. Questa fedeltà rischia in parte di disorientare, perché si passa di continuo da un tono all’altro, dall’oscurità dell’epica alla leggerezza della fiaba, ma è innegabile che l’impasto complessivo sia coerente con le intenzioni e la lunga durata della proiezione trascorra senza troppe pause o dilatazioni eccessive.
Se Ian McKellen è una divertita conferma, Martin Freeman e Richard Armitage raffigurano Bilbo e Thorin in modo più che efficace sebbene, come detto, il dominio della pellicola sia in mano alle presenze digitali, Gollum su tutte. Consigliabile, però, cercare una versione in lingua originale: tra un Fabrizio Vidale-Bilbo insopportabile e un Gigi Proietti piuttosto piatto come Gandalf, a salvarsi è solo Fabrizio Pucci, energica voce di Thorin. Lo hobbit – Un viaggio inaspettato si inserisce in sostanza nel percorso già tracciato dallo stesso Jackson, il quale si diverte a seminare un numero esagerato di citazioni della precedente trilogia e realizza uno spettacolo affascinante che verrà ricordato, nel bene e nel male, come un simbolo dell’era digitale.
Titolo: Lo hobbit – Un viaggio inaspettato (The Hobbit: An Unexpected Journey)
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson, Guillermo del Toro
Fotografia: Andrew Lesnie
Interpreti: Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, Andy Serkis, Ken Stott, Graham McTavish, William Kircher
Nazionalità: USA – Nuova Zelanda, 2012
Durata: 2h. 49′
Dalla recenzione sembra tutto sommato un buon film. Ma era ovvio che Jackson non avrebbe potuto ripetere il raggiungimento delle vette magistrali della precedente trilogia.
La parola “digitale” viene ripetuta molte volte all’interno di una recensione: in poche parole è uno scintillante giocattolone?
Non sono sarcastico, è una domanda seria. Tron Legacy ad esempio per me lo è, Avatar non ne parliamo neppure..
Bhé lo dice anche la recensione che a volte sembra di trovarci dentro un videogioco.
Per rispondere a Gaothaire: il film di Jackson ha una vastità e solidità della storia che non c’è in Tron Legacy o Avatar, per cui non è solo un giocattolone.
Io ho avuto modo di vederlo in 48 fps, e come ho scritto nella recensione è un’esperienza abbastanza diversa dalla proiezione cui siamo abituati, un’esperienza che potrebbe non piacere a tutti. La grande presenza della computer grafica non dovrebbe più stupire nel cinema contemporaneo, anche se qui viene esaltata molto di più che nella trilogia del Signore degli Anelli.
Vale la pena ricordare, comunque, che Lo Hobbit viene proiettato a 48 fps in pochissime sale, in tutte le altre la visione sarà a 24 fps, la stessa del cinema abituale.
Il 3D soddisfa o se ne può fare anche a meno?
Del 3D si può SEMPRE fare a meno, comunque in questo viene usato abbastanza con criterio e alcune scene ne guadagnano.
enrico piu bello del signore degli anelli? per me sì che voto ci dai?
A gusto personale, preferisco uno qualsiasi dei tre film de “Il Signore degli Anelli” a questo. Come ho scritto, “Lo Hobbit” ha delle grosse contraddizioni in sé, per cui è difficile dargli un voto preciso e unico, comunque siamo dalle parti di un 7.
L’ho visto sabato in 3D a 24fps. Per quanto riguarda il 3D, posso dire che è il miglior 3D che ho visto (ho visto solo Avatar e Alice in Wonderland al cinema), tuttavia è una visione faticosa, che fa non ti fa godere del dettaglio. Comunque bello durante le scene panoramiche a volo d’uccello, inutile durante i dialoghi, fastidioso durante le scene in movimento. Consiglio di guardarlo rigorosamente in 2D (aspetto il bluray in versione estesa, se la faranno)
Ho letto Lo Hobbit svariate volte, e avevo paura in uno sputtanamento completo dell’opera di Tolkien. Tuttavia devo ammettere che è particolarmente fedele al libro (pur sapendo che un film non potrà mai darti quello che ti ha dato il libro), mantenendo lo stile del Signore degli Anelli, senza prendersi troppo sul serio. In effetti non vorrei sminuirlo se lo definisco un film “leggero”, nel senso che sono quasi tre ore ma che filano via tranquille, un film fiabesco molto originale. In effetti c’è qualche dialogo o qualche scena che avrei ridimensionato, con frasi da americanata/film commerciale di troppo. Anche il fatto di fare una rimpatriata di personaggi provenienti dal sequel non mi è piaciuta. Sarebbe stato più interessante se Lo Hobbit l’avessero fatto completamente “indipendente” almeno quanto lo è sul libro, ma sono dettagli miei personali.
Insomma mi è piaciuto, la trama è in linea con il libro, gli effetti speciali sono da urlo, alcune scene sono davvero esemplari, e anche i dialoghi sono ben scritti, e le ambientazioni sono fantastiche, più ricche e ispirate del Signore degli Anelli che erano già ottime. Qualche ritocco qua e la e sarebbe stato migliore, ma va benissimo così. Aspetto il seguito.
La Trilogia occupa un posto speciale nella mia filmografia dato che ha segnato la mia giovinezza quindi non mi azzarderò a confronti, posso solo dire che è stato un bel film d’intrattenimento, senza troppe pause, non eccessivamente lungo, seguito senza sbadigli, ottimi effetti speciali e comunque comparto tecnico egregio. Menzione a parte per la colonna sonora a dir poco epica.
Attori tutti ben calati.
Si torna a far eil countdown come si fece ad inizio millennio.
Non saprei. Ho letto il Signore degli Anelli in gioventù e ho adorato la trasposizione fatta da Jackson. Ho atteso con trepidazione questo Hobbit, che ho veduto in 3D con annessi e connessi. Premesso che non apprezzo affatto il 3D, perché esalta solo quello che vuole, sfocando margini e dettagli che qui sarebbero da evidenziare, in generale è un buon film, ma non m’ha esaltato affatto. Alcune scene (tipo il gioco tra il gollum e Bilbo) sono francamente troppo lunghe e finiscono con l’annoiare. Ce ne sono parecchie di scene così, ma tutto si spiega col fatto che anche stavolta Jackson ha avuto la “straordinaria” pensata di dividerlo in tre parti. Cosa non si farebbe per incassare qualche altro milione di dollari! Ma ciò che mi ha lasciato più perplesso è quel generale senso di deja-vu che ho avuto per tutto il film. Paesaggi bellissimi (finti o veri che siano!) ma già visti nel Signore degli anelli, bella la trama, ma sembra pedissequamente ricalcare quella della trilogia precedente, e poi tutti i riferimenti sono già visti, già sentiti, come il cast. In quasi ogni fotogramma mi tornavano alla mente le immagini dei tre film di prima, e alla fine ho lasciato la sala con quel senso d’aver visto qualcosa nel complesso di vecchio. Forse sarebbe il caso di passare oltre, visto che anche Del Toro se n’è accorto e ha lasciato la direzione del film! Grazie.
Vero.
Per essere “un viaggio inaspettato” era invece piu’ che atteso e penso abbia un po’ deluso le aspettative.
Legarsi alla trilogia sara’anche stato inevitabile, pero’ sarebbe stato piu’ giusto almeno tentare altre strade.
E come la trilogia, ad un certo punto si assiste a un grosso elegante videogame dove si devono passare tutti i livelli prima di affrontare il mostro finale.
Confesso di non aver mai letto Tolkien (e vabbe’, perdonatemi…), ma non penso sia cosi’ ripetitivo come i film tratti dal suo lavoro. O no?
Ripetitivo penso proprio di no. Dispersivo forse.
Sinceramente non capisco chi scrive che il film “ricalchi” la trilogia del Signore degli Anelli…
Che vi stia sfuggendo la sottile ma fondamentale idea che sono storie ambientate nello stesso mondo immaginario, con le stesse tipologie di personaggi (alcuni proprio i medesimi), il tutto inventato dallo stesso scrittore?
mmm…Non capisco cosa vi foste aspettati di vedere…Bah!
La trilogia è un capolavoro assoluto ma questo Hobbit è un gradino di sotto. Molto spettacolare e avvincente come c’era da aspettarsi da Peter Jackson. Il confronto fra Bilbo e Gollum è semplicemente superbo
Rivisto in occasione dell’uscita in dvd.
Unici difetti di questo meraviglioso concerto: il doppiaggio in italiano di gandalf (proietti poco adatto al personaggio), i primi venti minuti portati forse un po’ troppo alla commedia, e la fotografia a tratti eccessivamente patinata in cui mi sembrava di trovarmi davanti quasi ad un film porno.
Quest’ultimo è un difetto tipico dei film girati in digitale e riversati in DVD senza passaggio in pellicola. In questo caso si aggiunge anche il fatto che il film è stato girato a 48 fotogrammi al secondo, cosa che certo non aiuta a rendere più naturale la fotografia.
tutte le scene di gran burrone sono di un fastidioso tremendo. sembrano finte a dir poco, chi ha visto il film non può darmi torto. Comunque per il resto come voto si merita un 8 con la trilogia due spanne sopra.
Rivisto. Stavolta mi è piaciuto di più, se è possibile, della visione in sala, anche perchè ho notato vari passaggi e alcune sfaccettature d’interpretazione che al cinema non feci caso.
Dicembre arriva presto!!!
Tralaltro proprio questi giorni sto rileggendo lo Hobbit: è impressionante come Peter Jackson (a differenza della trilogia di ISDA dove le differenze tra romanzo e film erano più dovute alla massa di eventi e personaggi presenti) sia rimasto fedele al plot del romanzo aggiungendo (come dice la recensione) varie sottotrame prese da altri Racconti di Tolkien (il romanzo è lungo poco più di 300 pagine). Ciò non ha affatto appesantito il film, anzi, lo ha reso più completo e intrigante a mio parere. Complimenti al regista, forse l’unico che poteva trasporre tolkien in questa eccellente maniera, e aspettiamo con ansia Dicembre.
Per me è molto meglio de ”IL SIGNORE DEGLI ANELLI” perchè è piu spensierato e
piu fantasy con momenti epici anche se riconosco che il signore degli anelli come storia è migliore però secondo me lo hobbit ha qualcosa che il signore degli anelli Voto:8.5
In realtà ISDA e Lo Hobbit, pur ambientati nello stesso universo immaginario, sono due cose diametralmente opposte, non solo a livello di storia ma proprio a livello di temi: Isda è incentrato sulla battaglia tra il bene e il male e vari altri valori che lo rendono decisamente più adulto rispetto alla nuova trilogia, Lo Hobbit (che tralaltro era nato come romanzo per bambini, un po’ come Narnia) è incentrato più sul tema del viaggio (che c’era ma in misura minore in ISDA) che altro, e proprio a livello di narrazione è più fiabesco e picaresco oltre ad avere un linguaggio decisamente meno alto ma comunque ricercato.
Premetto che sono uno a cui la trilogia di ISDA è stata abbastanza indigesta. Questo “Lo Hobbit” è riuscito ad essere ancora peggio della trilogia di cui è prequel: innanzittutto l’uso del digitale (qui presente a livelli ridondanti) è visibile e si ha la sensazione di star guardando qualcosa di più finto delle po##e di Pamela Anderson, il ritmo è più frenetico rispetto a ISDA (che in più di un’occasione sfociava nella noia) ma questo non aiuta il film: attori sprecatissimi (con un Ian Mckellen più improbabile che mai), camei di Christopher Lee e Ian Holm su cui è meglio stendere un velo, effetti speciali visibilmente finti, personaggi cabarettistici (almeno in ISDA, malgrado la noia totale, erano ben caratterizzati), e la colonna sonora è una delle peggiori di Howard Shore (se non la peggiore in assoluto). Evidentemente basta la visione di un’armatura e di una spada per scatenare un tripudio di suoni maldestramente epici che danno poca sostanza al film. Colpo di grazia: Peter Jackson che ormai ha talmente perduto la creatività da presentare una battaglia di Moria che sembra un remake in salsa plagiata e ristretta di 300.
Diciamo che il materiale di partenza non giustificava un’altra trilogia, poi la ripresa a 48 fps ha sicuramente influito sulla qualità dell’immagine, soprattutto se oggi lo si vede in Tv.
Ma fosse solo per quello… è proprio il film che ho fatto fatica a farmi piacere. Preferisco di gran lunga un prodotto televisivo come “Il trono di spade”
Visto ieri sera il secondo capitolo.
Albe quando ci potrà essere la recensione a riguardo? Così scriverò direttamente li le mie impressioni per non intasare troppo qui.
Probabilmente lunedì.