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"One Hour Photo" di Mark Romanek

3 ottobre 2002 Recensioni 2 Commenti
One Hour Photo

20th Century Fox, 18 Ottobre 2002 – Avvolgente

“Sy” Parrish è il tecnico di un laboratorio fotografico interno ad un centro commerciale. Ci mette l’anima, in quello che fa, perché la gente affida a quelle fotografie i ricordi più belli. Tra i clienti c’è una famigliola cui Sy è molto affezionato, ma questo affetto, dopo tanto tempo, è ormai diventato un’ossessione…


Robin Williams in One Hour PhotoProsegue con questo film l’opera di ricostruzione dell’immagine di Robin Williams. Dopo aver fatto (benissimo) il buffone cine-televisivo per vent’anni, ha dato prima una svolta drammatica alla sua carriera (vincendo l’Oscar per Will Hunting) e in tempi più recenti si è dedicato a personaggi “on the edge”, personaggi ossessionati al limite della malattia mentale, spesso oltre, spesso con tendenze criminali. Pochi l’hanno visto in Eliminate Smoochy quest’estate, ma molti di più lo vedranno al fianco di Al Pacino in Insomnia, film complessivamente meno valido di questo One Hour Photo ma in cui l’ex Mork offriva probabilmente la miglior interpretazione della sua carriera. Questa volta, invece, Williams appare dimesso, quasi sprecato. Pur convincente, la sua recitazione non brilla mai; quando prova ad alzare i toni, nel finale del film, finisce per perdere la misura e quindi l’efficacia.
Connie Nielsen in One Hour PhotoAl fianco di Williams, comunque, vediamo qualche volto noto ma non da star, come quello di Eriq La Salle (E.R.), di una Connie Nielsen (Il gladiatore) quasi irriconoscibile e di Gary Cole (il telefilm Talk Radio). La cosa dimostra come One Hour Photo sia un prodotto medio dell’industria hollywoodiana, probabilmente costato poco e costruito tutto intorno alla sceneggiatura e con una sola star per attrarre il pubblico.

Mark Romanek, classe 1959, aveva esordito al cinema nel 1985, ma il suo Static doveva essere talmente brutto che ha deciso di dedicarsi ai videoclip, o talmente poco visto da essere costretto a dedicarsi ai videoclip. Torna al lungometraggio dopo più di quindic’anni, dimostrando di aver studiato i maestri del cinema del passato e di volerlo far sapere a tutti (troppe le citazioni più o meno evidenti).

Eriq La Salle e Clark Gregg in One Hour PhotoLo script, scritto dallo stesso regista, fa acqua in un paio di punti e sceglie una soluzione banalissima nel finale, ma nel complesso riesce a disegnare bene i caratteri dei personaggi, rendendo l’universo filmico di buon impatto, anche grazie alla sua regia ben ritmata e alle musiche ossessive di Reynhold Heil e Johnny Klimek.

Il risultato è un ottimo thriller, forse il migliore della stagione, che ha conquistato il pubblico del Festival di Locarno 2002 e che meriterebbe di conquistare anche quello delle sale italiane di metà ottobre.


La locandina di One Hour PhotoTitolo: One Hour Photo (Id.)
Regia: Mark Romanek
Sceneggiatura: Mark Romanek
Fotografia: Jeff Cronenweth
Interpreti: Robin Williams, Connie Nielsen, Eriq La Salle, Michael Vartan, Dylan Smith, Erin Daniels, Paul H. Kim, Gary Cole, Lee Garlington, Marion Calvert, David Moreland, Shaun P. O’Hagan, Jim Rash, Dave Engfer, Clark Gregg
Nazionalità: USA, 2002
Durata: 1h. 38′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Visto per la prima volta ieri.
    Non male, discretamente appassionante fino alla fine.
    Ho apprezzato ogni scelta tecnica e stilistica.
    Williams brilla su tutti ma anche la Nielsen sa il fatto suo.
    Da riscoprire solo per uno dei rari ruoli di Williams da antagonosta o comunque negativo.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Qui e in “Insomnia”, Williams è straordinario. Nel film di Nolan è più bravo, ma qui il personaggio esce forse più a tutto tondo.

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