Stai leggendo:

"Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone

15 luglio 2014 Recensioni 3 Commenti
Per qualche dollaro in più

P.E.A. – Produzioni Europee Associate, 18 Dicembre 1965 – Fulminante

L’evasione del feroce criminale noto come El Indio mette in moto due bounty killer inarrestabili, il colonnello Douglas Mortimer e il misterioso Monco. Le strade dei due cacciatori interessati alla stessa taglia finiranno per convergere, e per uno di loro non si tratta solo di una questione di soldi…


Gian Maria Volontè in una scena di Per qualche dollaro in piùPrivo della dirompente forza della novità insita nel precedente capitolo e della micidiale amalgama di epica e ironia del successivo capolavoro, il tassello centrale della “Trilogia del dollaro” passa talvolta più in sordina rispetto agli altri due. A torto, perché dalla sua ha il pregio di svilupparsi con la migliore potenza visiva e narrativa possibile partendo da un soggetto essenziale, andando a definire in modo sublime i grandi temi del cinema di Leone, dall’amicizia virile fino all’ineluttabilità della vendetta.

Clint Eastwood in Per qualche dollaro in piùAl suo secondo film davvero personale, il neo-padre dello spaghetti western arriva appagato dal successo di Per un pugno di dollari, ma anche incattivito dalle difficoltà e dalle polemiche ad esso legate, e tutto questo pare ripercuotersi nell’atmosfera del film, meno ironica e più cupa. Aleggia comunque una grande soddisfazione, quasi un compiacimento, nel riproporre il personaggio dell’Uomo senza nome sotto un’altra identità. È la ricomparsa di un autentico mito a solo un anno di distanza, e le due espressioni di Clint Eastwood (con il sigaro e senza, ricordiamolo…) ripagano ancora una volta i suoi creatori.

Lee Van Cleef in Per qualche dollaro in piùSe la pellicola trova la via giusta per emanciparsi dalla semplice ripetizione è però grazie all’altra metà della coppia protagonista. L’allora in declino Lee Van Cleef trova nel personaggio del colonnello Mortimer l’occasione per consegnarsi alla storia del cinema in un ruolo memorabile, e la sfrutta appieno, lavorando sotto le righe e servendosi di una mimica facciale indimenticabile. Lo stesso Leone sceglie di modellare l’atmosfera dell’intero film intorno a questa figura stratificata, introdotta come un autentico angelo della morte e risolta invece in un’indimenticabile fiammata d’umanità.

Lee Van Cleef e Klaus Kinski in Per qualche dollaro in piùPer qualche dollaro in più altro non è che il racconto dello scontro dichiarato e inevitabile tra autentici giganti, portatori non solo di una capacità distruttiva quasi ineguagliata nella storia del western, ma anche di una lucidità psicologica invidiabile per un film di genere. A testimoniare tutto questo, il duello tra i protagonisti che precede la loro alleanza, anticipazione di ciò che verrà ne Il buono, il brutto, il cattivo.

Clint Eastwood in una scena di Per qualche dollaro in piùNon solo attori, comunque: la celebrata colonna sonora di Morricone è capace di prendersi il posto d’onore sul palco nelle memorabili scene legate al carillon, mettendo a fuoco momenti surreali tra i più alti della filmografia del regista. È anche questa musica, insieme al piacere della dilatazione del tempo e al gusto per la violenza, a costruire la malinconica e feroce messa in scena del film più romanzesco di Sergio Leone.


La locandina di Per qualche dollaro in piùTitolo: Per qualche dollaro in più
Regia: Sergio Leone
Sceneggiatura: Luciano Vincenzoni, Sergio Leone
Fotografia: Massimo Dallamano
Interpreti: Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Gian Maria Volonté, Mario Brega, Luigi Pistilli, Aldo Sambrell, Klaus Kinski, Benito Stefanelli, Luis Rodríguez, Panos Papadopulos, Mara Krupp, Roberto Camardiel, Joseph Egger, Tomás Blanco, Lorenzo Robledo
Nazionalità: Italia – Spagna – Germania Ovest, 1965
Durata: 2h. 12′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    Assolutamente d’accordo con la recensione: dei tre è forse quello più sottovalutato, a torto perché i colpi di genio (ben evidenziati) ci sono eccome. Grandi attori (su tutti Volonté), musica memorabile (il tema del carillon è stato ripreso da Hans Zimmer per ‘Pirati dei Caraibi’) e duello finale da antologia.
    Aspetto con ansia la rece del bellissimo ‘Giù la testa’

  2. Plissken ha detto:

    Curioso, in quanto fra i tre, è il mio preferito. Forse è meno sottovalutato di quanto si pensi, chissà…

    Molto bella la recensione e la giusta “consacrazione” del colonnello Mortimer, che tra i personaggi “leoniani” metto sul podio assieme al Monco ed “Armonica”.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Sia questo sia “Per un pugno di dollari” li abbiamo recensiti in occasione del loro restauro. Quando arriverà nei cinema anche una nuova versione di “Giù la testa” recensiremo anche quello. Altrimenti ci sarà da aspettare qualche altra occasione.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.