"Sinbad" di Patrick Gilmore & Tim Johnson

Uip, 19 Dicembre 2003 – Marginale
Sinbad è un pirata che solca i Sette Mari alla ricerca di navi da abbordare e tesori da rubare. Accusato del furto del magico Libro della Pace alla Dea Eris, per provare a sua innocenza Sinbad fa rotta verso il terribile regno di Tartaro…
Più ancora che i cartoni Disney, le produzioni animate della Dreamworks sono davvero riconoscibili al primo sguadro. Praticamente – diciamocelo chiaramente – i loro personaggi si somigliano tutti: ad esempio questo Sinbad ha un viso terribilmente simile a quello di Picolo Fiume, il protagonista umano di Spirit. Questo Sinbad, però, è decisamente meno riuscito rispetto al cartoon western presentato l’anno scorso, che nonostante le tante critiche negative ricevute è stato l’unico cartone del Natale 2002 ad ottenere incassi dignitosi. In più, Sinbad ha la sfortuna di arrivare a ruota dell’attesissimo Alla ricerca di Nemo.
Sinbad è un pirata che solca i Sette Mari alla ricerca di navi da abbordare e tesori da rubare. Tentando di sottrarre il magico Libro della Pace Sinbad incontra Proteo, Principe di Siracusa e suo amico d’infanzia. Alla fine, è la Dea Eris a rubare il Libro e portarlo nel terribile regno di Tartaro. Accusato del furto, Sinbad è condannato a morte ma Proteo convince il consiglio a dargli modo di provare che la storia di Eris è vera e recuperare il libro, tenendo proprio Proteo come garanzia del suo ritorno. Sinbad parte quindi alla volta… delle Isole Fiji! Almeno fino a quando Marina, la fidanzata di Proteo, non lo convince a far rotta per Tartaro e provare a recuperare il Libro della Pace.
Non che sia un brutto film, questo Sinbad, ma la storia è sviluppata in maniera un po’ piatta e con troppi tempi morti. Non c’è nessuna scena che sappia stupire e nessun dialogo che sappia davvero divertire. Anche dal lato visivo il film non eccelle, pur lasciandosi tranquillamente guardare, ma è chiaro che i problemi maggiori arrivano dalla sceneggiatura: evidentemente quando John Logan lavora da solo (The Time Machine, Star Trek: Nemesis) è molto meno efficace rispetto a quando le sue cose vengono riscritte da altri (Il Gladiatore, Ogni maledetta domenica). Bisogna comunque dire che i personaggi di contorno sono decisamente validi, ed è bello vedere come gli siano state date voci efficaci anche nella versione italiana. Non è così invece per i due protagonisti, doppiati da “prezzemolino” Insegno e da un’inascoltabile Claudia Gerini.
Titolo: Sinbad – La leggenda dei sette mari (Sinbad: Legend of the Seven Seas)
Regia: Patrick Gilmore, Tim Johnson
Sceneggiatura: John Logan
Fotografia: —
Doppiatorii: Pino Insegno, Claudia Gerini, Roberta Greganti, Riccardo Rossi, Alessandro Rossi
Nazionalità: USA, 2003
Durata: 1h. 26′
Cartoon veramente simpatico, però mi ha deluso il fatto che non abbia niente a che fare con il simbad della fiaba delle mille e una notte.
Inoltre non sono molto d’accordo con la recensione: ci sono sequenze belle e indimenticabili:
l’incontro con le sirene, l’inseguimento con l’uccello di ghiaccio, la fine del mondo ( che il terzo pirata dei caraibi ha plagiato )
E voglio dire anche una cosa sul doppiaggio, ho visto sinbad in versione originale e in versione italiana, la voce di Pitt non si addice al personaggio mentre quella di Pino Insegno gli sta da Dio.
Il problema era che Insegno doppiava un film su due, in quel periodo, e la sua onnipresenza era veramente fastidiosa.