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"Saint Ange" di Pascal Laugier

4 settembre 2005 Recensioni 1 Commento
Saint Ange

CDI, 12 Agosto 2005 – Efficace

1958. Anna è una giovane che viene incaricata di fare le pulizie nell’orfanotrofio Saint Ange prima che questo chiuda per mancanza di fondi. La ragazza fa amicizia con l’ultima ospite rimasta ma si scontra con l’inflessibile direttrice. Ben presto, però, comincia ad avvertire oscure presenze…


Lou DoillonDistribuita in Italia durante il periodo estivo – come, purtroppo, sempre più spesso molta della cinematografia d’Oltralpe, soprattutto se di genere (come capitò ad esempio a Danny the Dog) – questa pellicola, diretta dal quasi esordiente Pascal Laugier (viene dal corto e dalla pubblicità) e supervisionata dell’ex-critico cinematografico Christophe Gans (Il patto dei Lupi), si inserisce comunque a pieno diritto nella migliore tradizione del cinema delle “ghost house”.

Lou Doillon e Virginie LedoyenL’impianto narrativo è relativamente semplice e procede per sottrazione, più che per accumulo. Il Saint Ange è un’imponente e sinistra magione adibita a orfanotrofio, circondata da un lugubre parco secolare. All’interno di questo desolante edificio – che tra scricchiolii, colpi, sussurri e lamenti sembra celare un terrificante segreto – si dipana una vera e propria odissea personale, fatta di  esplorazioni e macabre scoperte, alla ricerca di una risposta agli interrogativi che una quantità di indizi e di fenomeni inspiegabili suggeriscono.

Virginie LedoyenIl film, nonostante qualche lentezza e un ricorso insistente allo spavento artificioso, magari ottenuto con un uso un po’ ruffiano degli effetti sonori (e talvolta dell’eccessivo commento musicale), è apprezzabile per la ricercatezza visiva e per il crescendo emotivo degli interpreti, tutti di buon livello. Bisogna poi notare l’assoluta mancanza di gore o di scene shock computerizzate, qui sostituite dalla minimalità dell’azione e da un’ambientazione molto tradizionale, che rimanda ai ben più celebri Suspiria, The Haunting e Session 9.

Lou Doillon e Virginie LedoyenSostenere che a Laugier sia riuscito di girare un nuovo capitolo nella storia del cinema delle “case infestate” è senz’altro eccessivo, ma non segnalare questa pellicola per la sua raffinatezza visiva e la delicatezza con cui vengono proposte situazioni che potrebbero facilmente sconfinare nell’effettaccio e che invece continuano a ingenerare inquietudine e pathos, grazie soprattutto all’uso sapiente della fotografia e dell’ambientazione, sembra quantomeno ingeneroso. Certamente, una maggiore attenzione ai tempi narrativi e un montaggio più serrato avrebbero giovato alla fruibilità e al risultato finale, ma si tranquillizzino coloro che si sono entusiasmati per opere come The Others: la triste storia di questo ormai fatiscente e malinconico orfanotrofio e dei suoi sfortunati “bambini che fanno paura”, qualche brivido intelligente e una certa atmosfera misteriosa li sa ancora comunicare…


La locandinaTitolo: Saint Ange (Id.)
Regia: Pascal Laugier
Sceneggiatura: Pascal Laugier
Fotografia: Pablo Rosso
Interpreti: Virginie Ledoyen, Lou Doillon, Catriona MacColl, Dorina Lazar, Virginie Darmon, Jérôme Soufflet, Marie Henry, Eric Prat, Christophe Lemaire, Marin Chouquet, Frank Vestiel
Nazionalità: Francia, 2003
Durata: 1h. 38′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Condivido appieno, sia pregi che difetti. Notare come il regista non dia alcuna spiegazione ma lascia tutto all’intuito dello spettatore (la scena finale).

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