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"Scream 4" di Wes Craven

15 aprile 2011 Recensioni 2 Commenti
Scream 4

Moviemax, 15 Aprile 2011 – Parodistico

Sidney Prescott, divenuta un’autrice di manuali di auto-aiuto, torna a Woodsboro per promuovere l’uscita del suo ultimo libro. In coincidenza con il suo arrivo, però, inizia una serie di omicidi ai danni delle persone che le sono vicine…


Dane Farwell in una scena di Scream 4Non sembra vero, eppure sono già passati 15 anni da quando Wes Craven e lo sceneggiatore Kevin Williamson partorirono il primo capitolo della saga di Scream, un teen-horror apparentemente innocuo che riuscì però nell’impresa di rinnovare un genere cinematografico all’epoca già a corto di idee. Oltre ad aver salvato la carriera del suo regista, il più grande merito della pellicola fu quello di aver messo alla berlina tutti i cliché e gli stereotipi del cinema horror, mescolando l’ironia alla paura e sfruttando intelligentemente l’arma del citazionismo. Dopo due modesti seguiti (nel 1997 e nel 2000) e una torrenziale ondata di parodie, spin-off non ufficiali, remake o presunti tali, ecco arrivare l’atteso (?) quarto capitolo, che tenta di bissare il successo della pellicola originale modernizzandone le tematiche e l’ambientazione, così da poter avvicinare non solo i fanatici della saga ma anche la fascia di pubblico più giovane.

Neve Campbell in Scream 4Scream 4 può essere infatti visto come un tentativo di mettere a confronto due generazioni – gli adolescenti degli anni ’90 e quelli di oggi – analizzandone ossessioni e perversioni e traendone spunto per una riflessione sulla società attuale, su cosa si è disposti a fare pur di raggiungere i propri scopi. Tuttavia, il film non giudica e non condanna, ma guarda solo dall’esterno ciò che, in modi pressoché univoci, vediamo anche noi. Scherza sul cinema e sugli effetti che un’opera di finzione è in grado di provocare sull’essere umano, ma lo fa sempre e comunque in modo superficiale e mai del tutto convinto, fino a diventare un’autentica presa in giro di se stesso.

Rory Culkin ed Erik Knudsen in Scream 4Siamo di fronte a un processo di modernizzazione simile a quello già attuato dallo stesso Craven con Nightmare – Nuovo incubo, quando restituì linfa vitale a un’altra saga horror – da lui stesso concepita ma in seguito portata avanti da altri – facendo confluire realtà e finzione. Anche qui i due contesti formano un tutt’uno e diventano inscindibili, come se ci si volesse convincere che il razionale e l’irrazionale sono finalmente pronti a coesistere e a formare una loro dimensione. Un metacinema sardonico e beffardo, con la pretesa di essere “diverso” ma che, alla fine, non apporta alcuna innovazione, tradendo così i suoi intenti e diventando, come detto, null’altro che una parodia di se stesso. A compromettere il risultato finale, subentrano poi la quasi totale mancanza di idee originali, una storia ripetitiva e una Neve Campbell che si trascina ormai da Scream 2 la stessa espressione gelida e afflitta.


La locandina di Scream 4Titolo: Scream 4 (Id.)
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Fotografia: Peter Deming
Interpreti: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Emma Roberts, Lake Bell, Hayden Panettiere, Mary McDonnell, Dane Farwell, Anna Paquin, Kristen Bell, Aimee Teegarden, Alison Brie, Rory Culkin, Adam Brody, Heather Graham, Erik Knudsen
Nazionalità: USA, 2011
Durata: 1h. 51′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    i siparietti da commedia stonano con il resto del film, comque resta un buon film, anche se non all’altezza del primo ma sicuramente migliore del terzo.

  2. Marco ha detto:

    Un sorta di remake del primo capitolo, attualizzato con le moderne tecnologie.
    Citazioni su citazioni che ormai non riescono più ad interessare il più accanito cinefilo.
    Una cosciente presa in giro allo spettatore sin dal parodistico inizio.
    Tensione manco a parlarne. Regia che ormai non ha più nulla da dire. Script che non riesce ad appassionare, forse ad un superfan della saga si ma non è questo il mio caso avendo amato solo il primo capitolo visto appena uscito nel ’96 e mai più adocchiato.
    Attori insulsi.
    Almeno nei capitoli precedenti si creava la curiosità su chi potesse essere l’assassino e sul suo movente, ma ora dopo innumerevoli film basati sullo stesso canovaccio alla fine ci poteva essere pure Pippo che non mi avrebbe creato la benchè minima sorpresa.
    Un film consapevole di essere in supertitardo sui tempi e appunto non mi spiego il progetto messo in piedi forse, appunto, stesso discorso che Craven fece nel ’94 col suo secondo “Nightmare”. Craven dovrebbe mettere una sorta di Copyright sulle sue opere.
    Scream. Filone che nei mai dimenticati ’90’s risollevò le sorti dello slasher doveva rimaere li, ancorato a quegli anni.
    Forse vuole essere anche una critica sugli innumerevoli remake che ci infestano al giorno d’oggi…mah!
    Spero almeno che i giovani d’oggi guardando questo diano dare un’occhiata agli originali horror d’annata che si nominano. Almeno questa operazione sarà servita a qualcosa.

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