Shark Tale di Bergeron, Jenson & Letterman
Uip, 25 Febbraio 2005 – Esilarante
Oscar è un pesce simpatico ma un po’ cialtrone, che sogna ad occhi aperti di essere il pesce più importante della città ma che per vivere è costretto a lavorare (poco) in un lavaggio per balene. Per un caso fortuito, un giorno tutti iniziano a credere che Oscar sia stato in grado di uccidere uno squalo a suon di pugni…
A metà strada tra Topolino ammazzasette e Alla ricerca di Nemo, tecnicamente ottimo e divertito prima ancora che divertente, Shark Tale è uno dei migliori cartoni animati finora prodotti dalla Dreamworks.
In realtà, la convivenza tra i pesci che affollano questa pellicola è molto piacevole, per noi spettatori. Questo grazie alla buona vena dei doppiatori originali ma soprattutto della scoppiettante sceneggiatura opera di tre quasi debuttanti e di uno dei co-sceneggiatori di L’era glaciale. Non solo i personaggi principali sono riusciti, ma quelli secondari sono gustosissimi (le amebe giamaicane, ad esempio) e le battute esilaranti non si contano.
Tra citazioni da Lo squalo (con i pescecani che cantano la “loro” canzone) e Benny Hill, da Il Padrino e da Alì (stesso protagonista, non a caso), lo script non cala mai di ritmo e propone sequenze ricche di inventiva e capaci di far ridere ogni tipo di pubblico, senza mai – e questa è una novità nel cinema d’animazione dell’ultimo periodo – diventare scurrile.
Will Smith torna a dar vita ad un personaggio in qualche modo assimilabile a quello che per primo ha interpretato nella sua carriera di attore, quel Principe di Bel Air televisivo che aveva ancora molto a che fare con la sua provenienza hip hop e che aveva bisogno di essere sgrezzato non poco per poter rivelare uno dei nomi importanti della Hollywood di oggi. Certo a ripensarci fa ridere soprattutto il vedere Smith fare il verso ad MC Hammer, ma il personaggio di Oscar è ben riuscito ed ottimamente caratterizzato da un attore che ha probabilmente avuto molta libertà nell’interpretazione del suo personaggio.
Buone prove anche da parte del resto del cast originale, con lode soprattutto per un Martin Scorsese davvero divertentissimo. Peccato perdere queste interpretazioni a causa del doppiaggio, ma le gag – visive e verbali – sono talmente efficaci da risultare divertenti a qualsiasi latitudine e in qualsiasi lingua. E per qualsiasi spettatore.
Titolo: Shark Tale (Id.)
Regia: Bibo Bergeron, Vicky Jenson, Rob Letterman
Sceneggiatura: Rob Letterman, Damian Shannon, Mark Swift, Michael J. Wilson
Fotografia: —
Doppiatori: Tiziano Ferro, Laura Cosenza, Luisa Corna, Stefano De Sandro, Marco Mete, Luca Laurenti, Massimo Lodolo, Pali e Dispari, Cristina Parodi, Alex Polidori, Jacopo Cinque
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 1h. 40′
Lo vidi anni e anni fa ma ricordo che non mi piacque. Lo trovai noioso e scontato e assolutamente non divertente.
Per rimanere in quell’anno, il migliore lungometraggio DreamWorks è sicuramente “Shrek 2”, 10 spanne sopra questo.
Albe di Letterman hai visionato altro?
Ho appena visto “Piccoli Brividi” e, al di là della trama da teen-horror ’80’s molto convenzionale, è risultato abbastanza divertente e simpaticamente recitato con alcune trovate interessanti.
Io che lessi tanti PB mi ha suscitato un bell’effetto nostalgia.
No, non ho visto nessuno dei film che ha fatto in seguito.