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"Shrek 2" di Andrew Adamson, Kelly Asbury & Conrad Vernon

18 ottobre 2004 Recensioni 0 Commenti
Shrek 2

Uip, 17 dicembre 2004 – Ricco

L’orco Shrek e la Principessa Fiona – ora trasformata in un’orchessa – si sposano e partono per il viaggio di nozze. Al loro ritorno giunge il momento che i genitori di Fiona conoscano il loro genero. Solo che ancora non sanno che non è esattamente il Principe Azzurro…


Shrek e FionaC’era una volta, in un Regno Lontano Lontano, una bellissima Principessa di nome Fiona, che sognava di sposarsi con il bellissimo Principe Azzurro. Scoperto di essere vittima di una maledizione che la trasforma in un’Orchessa al calar delle tenebre, la Principessa viene rinchiusa sulla torre più alta del castello più inaccessibile, a cui fa da guardia il drago più feroce. Il coraggioso Principe Azzurro parte al salvataggio, ma nel letto della sua bella ci trova un Lupo Cattivo transessuale. Piuttosto irritato della cosa, Azzurro scopre che Fiona è già stata salvata da Shrek, col quale è partita in viaggio di nozze. Ma il Principe non si arrende all’evidenza di averla persa, anche perché sa che Fiona dovrà prima o poi presentare suo marito ai propri genitori, e confida nel fatto che questi non accetteranno di buon grado di ritrovarsi come genero un Orco…

Il Gatto con gli StivaliCon più citazioni nei primi dieci minuti che in tutto un film dei fratelli Wayans, Shrek 2 è l’ottimo sequel del cartone che sconvolse il Festival di Cannes del 2001. Per nostra fortuna, la pellicola evita ogni possibile riferimento a Indovina chi viene a cena? in favore di gag visive sempre più o meno riuscite e giochetti verbali che fanno sempre almeno sorridere.

Rispetto al prototipo, hanno certamente più peso i personaggi di contorno rispetto al terzetto Shrek-Fiona-Ciuchino, ed è un vantaggio vista ad esempio la simpatia del Gatto con gli Stivali, cui nella versione originale presta la voce un convincente Antonio Banderas. Il difetto della sceneggiatura, invece, è quello di presentare troppi stacchi musicali, che sembrano messi apposta per arrivare all’ora e mezza di proiezione e non riescono ad aggiungere né interesse né divertimento al film.

ShrekMa se la sceneggiatura si può dire complessivamente ben riuscita, lo stesso non si può dire dell’aspetto visivo del film. La grafica è rispettosa del film originale, per quanto apparentemente meno particolareggiata, ma l’animazione dei personaggi è spesso tutt’altro che perfetta. In particolare, i ralenti non sono gran che convincenti e la corsa non sembra essere riuscita al meglio. Ma i bambini non faranno certo caso a questi particolari, no?

Ma quanto di questo Shrek 2 è davvero dedicato ai bambini? Difficile a dirsi, perché sono innanzi tutto molti i riferimenti alla cultura e all’immaginario statunitense (dai paggi reali che suonano Hawaii 5-0 con le trombe, al Regno Lontano Lontano fatto a immagine e somiglianza di Hollywood) e più in generale le strizzate d’occhio sono sempre indirizzate ad un pubblico quantomeno adolescente (“Sir” Justin Timberlake). E per adolescenti e adulti, le strizzate d’occhio risultano davvero divertenti, mentre l’impressione è che i bimbi potranno comunque ridere vedendo Shrek comportarsi da Orco e Ciuchino fare il somaro. Un classico – e ben riuscito – film per famiglie, insomma, in cui – come nelle fiabe – alla fine tutti vissero felici e contenti la vida loca.


La locandina statunitenseTitolo: Shrek 2 (Id.)
Regia: Andrew Adamson, Kelly Asbury, Conrad Vernon
Sceneggiatura: Andrew Adamson, Joe Stillman, J. David Stem, David N. Weiss
Fotografia:
Doppiatori: Renato Cecchetto, Nanni Baldini, Selvaggia Quattrini, Massimo Rossi, Francesco Prando, Carlo Baccarini, Giorgio Lopez, Fabrizio Apolloni, Francesco Vairano
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 1h. 32′


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