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Soundtrack: Cinquanta sfumature di rosso di Danny Elfman

12 marzo 2018 Soundtrack 0 Commenti
Cinquanta sfumature di rosso

Massimo Privitera, in collaborazione con Colonne Sonore* * * ½

I tre film tratti dai pruriginosi romanzi di E.L. James sono dimenticabilissimi, mentre i dischi con le colonne sonore si rivelano ancora una volta estremamente convincenti, sia nelle loro versioni “canterine” sia in quelle con le partiture originali composte da Danny Elfman…


Diciamocela tutta: finalmente siamo giunti alla fine di questa trilogia fintamente pruriginosa, tratta da una serie di libri simil Harmony celati dietro una parvenza di romanzi erotici di classe. Sulla qualità narrativa che per magia – una magia straordinaria, dato i numerosi lettori (in verità più lettrici) che ha soggiogato alle proprie brame (trame) lascive sotto l’ombrellone estivo o sotto il piumone invernale – ha decretato il successo mondiale della sua autrice, E.L. James, e su quella filmica è meglio sorvolare, visto che – avrete capito – entrambi i prodotti sono più che deludenti. Lunica “nota”, dato che parliamo di musica, veramente positiva sono state le colonne sonore, sia i song album sia gli original score, dei tre film, di alto spessore qualitativo che hanno avuto un buon riscontro nel mercato discografico, con i singoli nati apposta per le pellicole e le musiche originali scritte dal sodale di Tim Burton, Danny Elfman.

Avrete ben colto che le uniche “sfumature” di rilievo sono le canzoni e le partiture, tutto il resto è noia (come cantava il compianto Franco Califano). Difatti questo ultimo capitolo, Cinquanta sfumature di rosso, dopo gli incolori grigio e nero, di provocante e seducente ha una sequela di pop song galvanizzanti e ammalianti, con solo due tracce della partitura elfmaniana (idem nei due song album precedenti), riversata integralmente su altri CD della medesima etichetta o correlate, quasi in contemporanea all’uscita nei negozi delle compilation canore.

La OST di Cinquanta sfumature di rosso annovera cantanti e cantautori importanti e sempre ai vertici delle classifiche musicali internazionali e le canzoni di maggiore appeal sessuale e sensuale – tralasciando le ballabili sfrenate e gli scontati ritmi latini, perfettamente aderenti alla narrazione filmica – sono quelle gettonatissime in rete di Liam Payne & Rita Ora (“For You (Fifty Shades Freed)”), Black Atlass feat. Jessie Reyez (“Sacrifice”), Whethan & Dua Lipa (“High”), Ellie Goulding (“Love Me Like You Do”), brano che faceva parte della colonna sonora del primo capitolo della trilogia inserito in questo album in una brillante nuova versione, Bishop Briggs (“Never Tear Us Apart”) che sembra uscita da un film di James Bond, Miike Snow (“Change Your Mind”), la cover di James Brown ad opera di Jessie J (“I Got You (I Feel Good)”) e Sia (“Deer in Headlights”).

Venendo a Danny Elfman, “Freed” risuona di echi della sua partitura per Sommersby del 1993 con protagonisti Richard Gere e Jodie Foster, con gli archi aerei in sottofondo, il violino, il flauto, l’arpa e il piano primeggianti, esponendo il Leitmotiv pastorale e melodicamente intimo, invece “Seeing Red” suona sintetico e cupo, con un pianoforte e gli archi tensivi alla Bernard Herrmann che cercano di rendere misterioso l’intreccio di questa Love Story invero poco scombussolata e scombussolante.


La copertina del CD di Cinquanta sfumature di rossoTitolo: Cinquanta sfumature di rosso (Fifty Shades Freed)

Compositore: Danny Elfman, Aa.Vv.

Etichetta: Universal/Republic Records, 2018

Numero dei brani: 22 (2 di commento + 20 canzoni)

Durata: 74′


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