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Soundtrack: "Paddington" di Nick Urata

29 giugno 2015 Soundtrack 0 Commenti
Paddington

Massimo Privitera, in collaborazione con Colonne Sonore* * * ½

Se la visione di Paddington riesce a lasciare a bocca aperta, il merito è anche di Nick Urata, che ha composto una colonna sonora orchestrale con ritmi sudamericani. Le canzoni di repertorio che completano il CD, poi, spaziano da James Brown a Lionel Ritchie passando per gli Steppenwolf…


Un film delizioso per gli adulti che si riscoprono bambini e per i bambini che si sentono adulti, all’unisono attraverso lo sguardo amorevole, disincantato e coraggioso dell’orsetto peruviano migrato a Londra Paddington, in cerca di conforto e di una famiglia che lo ami. Un film magico senza trucchi di magia, seppur prodotto da David Heyman, artefice produttivo della saga di Harry Potter, di cui Paddington conserva rassicurante quell’aria tutta britannica tra il classico e il moderno e un’aura di meraviglia e avventura da lasciare a bocca aperta. Il merito di questa accogliente pellicola è anche da attribuire al compositore prescelto per curarne le musiche originali, Nick Urata, leader del gruppo DeVotchKa, che ad oggi ha scritto le colonne sonore per una ventina di film, tra cui Colpo di fulmine, Crazy, Stupid, Love., Ruby Sparks e Focus.

La partitura è orchestrale con ritmi sudamericani che si innestano nell’orchestra già dall’iniziale “Marmalade Harvest”, un florilegio per archi pizzicati e non e fiati, una chitarra acustica che delinea un Leitmotiv vivace e gentile al contempo, con gli ottoni a contrappuntare il lato animalesco dolce del protagonista e dei suoi parenti orsi. Lievemente carezzevole si presenta il secondo tema in “Journey From Peru”, una nenia delicata e premurosa, con coro femminile e fanciullesco annesso (una gioia per le orecchie). “Arrival in London” tra reggae e sottili linee armoniche per archi, fiati e ottoni che crescono, crescono fino a celestiache ed epiche dimensioni, insomma un arrivo in pompa magna nella nuova terra inospitale che poi diventerà accogliente e una nuova dolce casa. “This Will Do Nicely” ripresenta il tema corale fanciullesco, la ninnananna dal caldo abbraccio materno tra archi soffusi e arpa elegiaca. “Duel with Facilities” inizia come una danza accennata di matrice balcanica, per poi tramutarsi in una sorta di sirtaki irriverente e distratto. “The Letter Home” accenna tra le righe pentagrammate il tema amorevole di Paddington con coloriture melodiose affabili e un ostinato nella parte centrale desideroso di scoperta con quei pizzicati perpetui e un fantasmatico theremin e fischio frivolo. La tensione si annida tra le trame minacciose di “Millicent’s Lab” con l’intromissione nella seconda parte del brano di una fisarmonica che abbozza un tema popolare per finire con un crescendo bellicoso. Chitarre acustiche e mandolini nel breve “Gruber’s Story” e un prokofieviano ostinato per l’inseguimento rocambolesco di “Thief Chase” davvero divertente e divertito (un pezzo di bravura esecutiva e orchestrativa). Una rumba goliardica accompagna il bagno dell’orsetto in “Bear Bath” dove gli ottoni e i legni si inseguono scombinati. “The Explorer’s Film” è un pezzo raveliano dai toni epici, a tratti dalle cadenze corali soffuse. “Millicent Invasion” tratteggia la cattiva Nicole Kidman nelle sue azioni malevoli con archi striscianti e ottoni birichini, oltre ad una ritmica cadenzata perpetua. “Ringing Doorbells” enuncia un nuovo tema molto garbato e avvolgente e qui tutta la delicatezza soffice di quell’orsacchiotto di Paddington viene fuori in maniera sublime. “Museum Chase” è pezzo action semiconcitato tra pianissimi e fortissimi orchestrali, con qualche spruzzata british qui e la. Idem “Escape from Millicent”, che rinforza il lato avventuroso ed eroico cine-musicale della famiglia al salvataggio del loro nuovo amorevole membro Paddington dopo mille traversie. “He is Family” parte delicatissimo con il Leitmotiv dell’orso che ormai ha trovato una sua nuova dimensione e finisce con un ostinato dirompente per la sua parte combinaguai. “Epilogue” come dice il titolo stesso chiude sia l’album che la sezione dello score originale in maniera leggera.

Le canzoni del CD spaziano da classici come l’energico James Brown di “I Got You (I Feel Good)”, il rock duro e puro degli Steppenwolf “Born to Be Wild”, Lionel Richie con la piangente “Hello” per terminare con i ritmi sudamericani di quattro ballate tra samba e rumba eseguite da D Lime featuring Tabago Crusoe, “London is the Place for me”, “Gerrard Street”, “Blow Wind Blow” e “Savito” che sottolineano surrealmente i momenti scenici in cui Paddington si trova per le vie londinesi in cerca di se stesso.


La copertina del CDTitolo: Paddington (Id.)

Compositore: Nick Urata, Aa.Vv.

Etichetta: Decca, 2014

Numero dei brani: 24 (17 di commento + 7 canzoni)

Durata: 53′ 40”


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