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"Strade Perdute" di David Lynch

9 giugno 2003 Recensioni 0 Commenti
Strade perdute

Cecchi Gori, 5 Giugno 1988 – Tedioso

Un sassofonista accusato di aver ucciso la moglie non ricorda nulla dell’omicidio. Mentre si trova in cella di isolamento la sua identità viene sostituita con quella di un giovane meccanico che si innamora dell’amante di un pericoloso individuo, e tutto questo, probabilmente, in uno spazio-tempo diverso da quello iniziale…


Patricia Arquette in Strade perduteQuando uno come David Lynch si prende troppo sul serio questo è il risultato: un film prolisso, che non sembra avere uno scopo preciso se non quello di mostrarsi come un incubo ad occhi aperti – uno di quegli incubi che non hanno una spiegazione razionale – e sembra più una sorta di auto-compiacimento da parte del regista. L’aria onirica che si respirava in Velluto Blu qui è impoverita e non regge il confronto, innestata com’è in una sceneggiatura che fin troppe volte mostra la corda, corda che risulta inutilmente tirata per le lunghe (due ore e un quarto di durata).

Bill Pullman in Strade perduteLa scelta di cambiare totalmente strada a metà film introducendo un nuovo “protagonista” e inserendo alcuni richiami alla prima parte poteva essere geniale, ma andando avanti nella visione si ha l’impressione che la strada appena presa non porti a nulla, e salvo l’interessante inizio – con due scene da antologia, quella delle videocassette e quella dell’incontro tra Pullman e Blake – ben poco si salva e ben poco suscita l’interesse dello spettatore. Gli interpreti sono catatonici, salvo Robert Loggia, e la cosa migliore è il buon utilizzo della musica (quella originale è firmata da Angelo Badalamenti).

In altri casi (Mulholland Drive) si tende ad accettare tutto perché si ha l’impressione, e più che un’impressione è quasi una certezza, di non averci capito niente a livello intellettivo, e inconsciamente si pensa che tutto debba avere una spiegazione e che quella spiegazione che non sappiamo raccontare con parole sconvolga lo spettatore. In questo caso invece l’impressione è quella che si tratti di uno scherzo tirato dal regista verso chi guarda. E il finale “rivelatore” non ripaga il resto del film.


La locandina di Strade perduteTitolo: Strade Perdute (Lost Highways)
Regia: David Lynch
Sceneggiatura: David Lynch, Barry Gifford
Fotografia: Peter Deming
Interpreti: Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Robert Blake, Robert Loggia, Gary Busey, Mink Stole, Richard Pryor, Jack Nance, Natasha Gregson Wagner, Lucy Butler, Henry Rollins, Giovanni Ribisi, Lisa Boyle, Marilyn Manson
Nazionalità: USA, 1996
Durata: 1h. 45′


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