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Terminator Salvation di McG

7 giugno 2009 Recensioni 5 Commenti
Terminator Salvation

Sony, 5 Giugno 2009 – Estraneo

Nel 2018 Skynet sta preparando il suo attacco finale al genere umano e la resistenza, guidata da John Connor, si prepara al peggio contro dei Terminator sempre più perfetti e letali. L’apparizione di un uomo appena risvegliatosi da 15 anni di coma cambia le carte in tavola…


Christian Bale e Sam Worthington in Terminator SalvationEcco ritornare, dopo un terzo capitolo davvero deludente, un’altra delle saghe cinematografiche più famose degli ultimi trent’anni. Non è solo la mancanza (ad eccezione di un cameo fin troppo finto e inutile) del suo attore simbolo, però, a rendere Salvation diverso dai suoi predecessori. Nei primi tre film il confronto era sempre tra un agente della resistenza, umano o macchina che fosse, e un avanzato modello di Terminator inviato a ritroso nel tempo per uccidere John Connor e permettere così la vittoria di Skynet. In quello che pare sia l’inizio di una nuova trilogia, il fascino dei viaggi nel tempo e della possibilità di modificare il futuro va quasi completamente perduto: oramai il temuto Giorno del Giudizio è già passato e quello che era un futuro terrificante è ora visibile, senza però la stessa forza dell’ignoto, del lasciato immaginare.

Christian Bale in una scena di Terminator SalvationIl film contiene molti rimandi ai precedenti capitoli: si può vedere ancora la celebre foto di Sarah Connor e risentire la sua voce nella registrazione lasciata a suo figlio, ritorna la frase «Vieni con me, se vuoi vivere», detta stavolta da un giovane Kyle Reese allo sperduto Marcus Wright, e sono solo alcuni dei tanti esempi. Nonostante ciò, sono proprio alcuni rimandi nella trama a dare un certo fastidio: il meccanismo per cui era necessario evitare la morte di John Connor e delle persone a lui collegate è saltato con l’inizio dell’attacco di Skynet, eppure nel film si tenta di ripresentarlo di continuo, ed appare fuori posto e stancante. Questo e altri buchi nella sceneggiatura rovinano la riuscita di una storia già di per sé stiracchiata.

Una scena di Terminator SalvationSe questo vale soprattutto per la parte del film legata a John Connor, va meglio con la storia di un co-protagonista concretamente più interessante di un personaggio “storico” cui questo Salvation non aggiunge nulla. Marcus Wright, vera novità del film, è protagonista di tutte le situazioni interessanti della prima parte, quando il suo percorso e quello di John Connor sono ancora separati, ed anche in seguito riesce a mettere in ombra lo storico capo della resistenza. Sembra proprio che durante la stesura del copione gli autori abbiano trovato più interessante questa figura misteriosa rispetto ad un eroe di cui si sapeva già quasi tutto dopo i tre precedenti capitoli.

Christian Bale in una scena di Terminator SalvationAnche dal punto di vista recitativo, un ottimo Sam Worthington esprime al meglio le sfumature del personaggio, mettendo all’angolo un energico ma spaesato Christian Bale ed un comunque convincente Anton Yelchin. Trascurabile il resto del cast, con delle figure femminili davvero irritanti, e non solo per colpa delle interpreti. La regia di McG è, come ci si poteva aspettare dal responsabile dei due orrendi Charlie’s Angels, piuttosto piatta, anche se, qua e là, il regista prova ad infilare alcune trovate comunque non gestite al meglio (il piano sequenza dello scontro fra John Connor e il primo Terminator sul campo di battaglia, il confronto fra il prigioniero Marcus Wright e la resistenza). Buona invece la fotografia, che vuole ricordare di continuo la somiglianza tra i campi di battaglia del futuro e quelli contemporanei, reali.

Nell’insieme, questo Terminator Salvation non è peggiore di tanti altri film d’azione visti negli ultimi anni, ma è anche vero che la serie in cui va ad inserirsi avrebbe potuto ricevere un trattamento migliore di questo film, che comunque si attesta un gradino sopra il già citato terzo capitolo, vero fiasco della saga.


La locandina statunitense di Terminator SalvationTitolo: Terminator Salvation: The Future Begins (Id.)
Regia: McG
Sceneggiatura: Jonathan Nolan, John D. Brancato
Fotografia: Shane Hurlbut
Interpreti: Christian Bale, Anton Yelchin, Sam Worthington, Bryce Dallas Howard, Moon Bloodgood, Common, Jadagrace, Helena Bonham Carter, Roland Kickinger, Chris Ashworth, Chris Browning, Jane Alexander, Michael Ironside
Nazionalità: USA – Regno Unito – Germania, 2009
Durata: 1h. 55′


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Attualmente ci sono 5 commenti a questo articolo:

  1. Anonimo ha detto:

    Il più bello della saga sicuramente. Christian ha piazzato Arnold alla grande. Inoltre è una visione del futuro umano veramente sconvolgente.

  2. ODIO i film TRUZZI ha detto:

    I primi due film meritano un bell’8. Da vedere.
    Il terzo è da 2. Inguardabile.
    Questo non va oltre un 5+. Inutile.

  3. Alessandro Pitocco ha detto:

    Attendevo da anni di vedere come se la cavava John Connor nel futuro ma senza Arnold nei panni dell’iconico T800 questa saga nel suo quarto episodio non sembrava più la stessa, belli gli effetti speciali anche se dopo il salto di qualità in più avuto con Avatar non rimasi sorpreso. Ok per il cameo digitale di Arnold, ok per l’azione e per Christina Bale nei panni di John Connor ma la sceneggiatura l’ho trovata molto fredda
    e distante rispetto ai precedenti e per fredda intendo molto di più di una macchina di Skynet!

  4. Alessandro Pitocco ha detto:

    Ok, questa è stupenda ho detto Christina Bale 🙂 ,
    correggo Christian, sorry!

  5. Alessandro Pitocco ha detto:

    Tutto sommato il film è guardabile e favorisco la Director’s Cut , Sam Worthington ha veramente una grande parte.
    Le atmosfere sono perfette, e la fotografia richiama il colore del metallo e l’azione non manca di certo. La sceneggiatura ha dei punti di forza, ma non so, sarà l’assenza della Hamilton e la non presenza reale di Arnold Schwarzenegger a rendere il film un po’ freddino, senza contare che McG non è nemmeno lontanamente James Cameron!

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