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"The Exorcism of Emily Rose" di Scott Derrickson

31 agosto 2005 Recensioni 7 Commenti
The Exorcism of Emily Rose

Sony, 7 Ottobre 2005 – Forte

Padre Moore è sotto processo per aver ucciso durante un esorcismo la giovane Emily Rose, che ai suoi occhi e a quelli di molti sembrava vittima di una vera e propria possessione demoniaca. L’avvocato scelto dall’Arcidiocesi per difenderlo è una donna dichiaratamente agnostica…


Jennifer Carpenter in The Exorcism of Emily RoseSbarca l’horror al 62° Festival del Cinema di Venezia e lo fa nel migliore dei modi con The Exorcism of Emily Rose, diretto da Scott Derrickson, di certo non un novellino dell’horror e già autore di importanti scritti come il soggetto originale de La terra dell’abbondanza di Wim Wenders, la sceneggiatura di Urban Legend: Final Cut e di uno degli ultimi capitoli della saga di Hellraiser dal titolo Hellraiser: Inferno (da lui anche diretto). Stavolta però Derrickson si è cimentato in qualcosa di diverso ed ha scelto di portare a Venezia niente meno che la versione cinematografica (la scrittrice Felicitas D. Goodman ne ha già tratto un romanzo ancora inedito in Italia) della storia vera di una diciannovenne studentessa americana morta durante un esorcismo.

Una scena di The Exorcism of Emily RoseThe Exorcism of Emily Rose è un legal-horror, forse il primo della storia, in cui si parla di un processo vero. La storia di Emily Rose viene in effetti ripercorsa a tratti, con numerosi flashback che vanno dal momento della ricezione della borsa di studio fino a quella tragica notte in cui accadde l’impensabile, passando per momenti di puro terrore durante il periodo di permanenza all’Università.

Laura Linney e Tom Wilkinson in The Exorcism of Emily RoseLa possessione demoniaca è un argomento ben noto e largamente affrontato nel mondo dell’horror ma questa volta siamo in presenza di qualcosa di diverso, che sappiamo per certo essere accaduto. Sebbene non arrivi ai livelli estremi de L’esorcista questa pellicola riesce paradossalmente ad essere più verosimile, ad impaurire allo stesso modo se non di più. Merito senza dubbio della bravura di un’attrice protagonista al suo secondo lungometraggio (l’abbiamo vista esordire nella commedia White Chicks) e che è riuscita – grazie anche alla particolare conformazione dei suoi lineamenti facciali – ad ammutolire la platea veneziana regalando due ore di terrore.

Jennifer Carpenter in una scena di The Exorcism of Emily RoseQualche errore banale da parte del regista/sceneggiatore nel voler infilare per forza nella storia i soliti cliché orrorifici (tanto per citarne un esempio, l’idiozia dell’orologio che si ferma esattamente all’ora del maleficio) ed un finale che si perde nei meandri del buonismo e della retorica processuale, provano in tutti i modi ma per fortuna non riescono a rovinare un film che è destinato senza ombra di dubbio ad uno strepitoso successo al botteghino. Forse – e sarebbe proprio il caso – accompagnato da un divieto ai minori di 14 anni.


La locandina statunitense di The Exorcism of Emily RoseTitolo: The Exorcism of Emily Rose (Id.)
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: Scott Derrickson, Paul Harris Boardman
Fotografia: Tom Stern
Interpreti: Laura Linney, Tom Wilkinson, Campbell Scott, Colm Feore, Jennifer Carpenter, Mary Beth Hurt, Henry Czerny, Shohreh Aghdashloo, JR Bourne, Joshua Close, Aaron Douglas, Duncan Frazer, Lorena Gale, Taylor Hill, Chelah Horsdal
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 59′


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Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Film molto bello, molto forte con una serie di scene da brivido che effettivamente mi hanno scosso un pochetto.
    Buone le interpretazioni.
    Bravo il regista ad aver saputo amalgamare bene le scene horror (spiegando la storia di Emily) e il processo fatto al suo prete accusato di omicidio.
    Peccato che successivamente Derrickson ha girato “Ultimatum Alla Terra” il quale secondo me non è uscito un granchè, anzi per me è stato proprio brutto!
    Speriamo in una nuova incursione del regista sempre in ambito horror.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    A quanto ne so, Derrickson si sta preparando a dirigere Hyperion, film di fantascienza tratto dal primo capitolo di una delle saghe letterarie più apprezzata dagli appassionati. Assolutamente infilmabile, per cui possiamo aspettarci un nuovo insuccesso. Però prima dovrebbe girare Paradise Lost, che dovrebbe essere appunto un horror. Poi, comunque, non è che le cose che aveva fatto prima di Emily Rose fossero particolarmente ben riuscite…

  3. Marco ha detto:

    Infatti!
    A leggere quello che ha scritto la recensionista sembra che abbia fatto chissà cosa…La terra dell’abbondanza non l’ho visto ma Urban Legend: Final Cut e Hellraiser: Inferno non è che siano stati quei popò di film horror, cosa tra l’altro condivisa dagli altri recensori di cinema di genere.

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Ma non c’è scritto che i film sono belli, c’è scritto che Derrickson conosceva già il genere horror avendo sceneggiato produzioni (mediamente) importanti come quelle citate. Il film di Wenders è una cosa a parte, ovviamente, ma lì Derrickson ha scrito solo il soggetto. Lo “straordinario”, effettivamente, è un po’ di troppo…

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Anzi: adesso lo tolgo.

  6. Marco ha detto:

    Rivisto e ricondivido il mio precedente commento con tutti i pregi di questo interessante legal-horror.
    Andrò controcorrente ma a parer mio, l’Esorcista di Harlin (che è riuscito a divertirmi) e questo, sono le recenti produzioni dell’argomento demoniaco che mi sono piaciute di più.
    Altre non ve ne sono.
    A te Albe?

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Il remake dell’Esorcista non l’ho visto, ma in effetti dopo questo non mi pare di aver visto altri film demoniaci di buon livello.

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