"The Mist" di Frank Darabont

KeyFilms, 10 Ottobre 2008 – Scialbo
David Drayton e suo figlio fanno parte di un folto gruppo di abitanti di una piccola città, terrorizzati e intrappolati in un supermercato da una strana nebbia soprannaturale. David è il primo ad accorgersi che qualcosa si aggira nella nebbia, qualcosa di letale e spaventoso: creature di un altro mondo…
Quando si parla di nebbia assassina non si può non pensare a Fog di John Carpenter, e non è certo un caso che nella prima inquadratura di The Mist si veda una riproduzione della locandina de La Cosa. Curioso che proprio Carpenter, dopo aver girato Christine – La macchina infernale, si lamentò dell’impossibilità di riportare con efficacia sullo schermo lo stile di Stephen King. In realtà Frank Darabont c’era riuscito nel 1994 dirigendo lo splendido Le ali della libertà, e se Il Miglio Verde si era rivelato comunque un buon film questo suo terzo tentativo conferma appieno le parole di Carpenter.
La premessa del film è sicuramente intrigante, ma il gruppo di personaggi che si ritrova chiuso nel supermercato sembra davvero troppo studiato per suonare credibile. Sono personaggi stereotipati, che si esprimono in maniera banale e prevedibilissima. Certo il discorso di King sui mali del genere umano è interessante, ma è il suo sviluppo a non convincere per nulla. L’aspetto puramente horror, poi, non riesce mai a spaventare davvero, smettendo tra l’altro di essere inquietante nel momento in cui Darabont mostra per la prima volta cosa si nasconde nella nebbia.
Il cinquantenne regista di origini ungheresi cerca di creare tensione, ma tra effetti speciali mediocri e sequenze davvero ridicole, dopo mezz’ora già ci si chiede a che razza di spettacolo si stia assistendo. D’altra parte, quando il protagonista del film è l’ex Punitore Thomas Jane si sa a cosa si va incontro, anche se ha intorno buoni attori come Toby Jones e Andre Braugher.
Titolo: The Mist (Stephen King’s The Mist)
Regia: Frank Darabont
Sceneggiatura: Frank Darabont
Fotografia: Ronn Schmidt
Interpreti: Thomas Jane, Marcia Gay Harden, Laurie Holden, Andre Braugher, Toby Jones, William Sadler, Jeffrey DeMunn, Frances Sternhagen, Nathan Gamble, Alexa Davalos, Robert C. Treveiler, Chris Owen, Sam Witwer, David Jensen
Nazionalità: USA, 2007
Durata: 2h. 06′
Alberto sapresti dirmi se è in progetto una trasposizione cinematografica di “IT” di Stephen King? Trovo solo roba vaga su Internet…Sto leggendo il libro e non faccio che rimanere sempre più colpito dalla sua bellezza…ho visto anche lo sceneggiato televisivo del 1990 e naturalmente non ci siamo: discreto,ma gli sceneggiatori hanno escluso troppe parti fondamentali del romanzo,ed è per questo spero in un film che in mano al regista giusto potrebbe essere un capolavoro,secondo me.
Sì, ma non è qualcosa che vedremo in tempi brevi. Uscì la notizia lo scorso marzo, ma poi non se n’è più saputo niente, per cui in realtà non c’è la sicurezza che la Warner stia mandando avanti il progetto, perché i diritti in precedenza erano passati di mano molte volte proprio per la difficoltà di adattamento. La sceneggiatura la doveva scrivere Dave Kajganich, che stava lavorando anche a quella del remake di “1997: Fuga da New York”, che è un progetto morto e sepolto, e ha scritto “Invasion” con Nicole Kidman e Daniel Craig, ma ha anche scritto il remake di “Cimitero vivente” che dovrebbe uscire l’anno prossimo. E’ ovvio che se hanno tolto un sacco di cose in un film Tv in due parti della durata di tre ore e mezza, è impossibile pensare possano farci stare molto in un film per il cinema di due ore e mezza…
Per me dovrebbero dividerlo in parti,fare una trilogia come “Il signore degli anelli”,sarebbe l’unico modo per adattarlo bene.
Per parti intendo 2 o al massimo 3 film,da 3 ore l’uno,non come la miniserie. Credo che in 3 film da 3 ore ce la facciano a mettere la roba più importante.
Non completamente d’accordo. Per me un buon b-movie, con effetti un pò scadenti è vero ma se non ci si fa caso ne risulta un bell’horror, poi credo che Darabont abbia trasposto molto bene la novella (anche se ne ha cambiato il finale, facendolo diventare agghiacciante a parer mio) e i vari stati d’animo dei protagonisti e la loro psicologia sono ben descritti.
Piaciute anche le prestazioni attoriali. Belli i trucchi ad opera di Berger e Nicotero. Buona la fotografia.
E’ verissimo che il finale è agghiacciante (ma mal girato), però arrivarci è un’impresa titanica…