"Effetto notte" di François Truffaut
DEAR, 28 Settembre 1973 – Illuminante
Si gira a Nizza il film “Vi presento Pamela”, una storia d’amore che coinvolge una donna, un ragazzo e suo padre. Durante le riprese, però, quasi tutti quelli che ci lavorano devono affrontare problemi personali, e per il regista la lavorazione sembra sempre più un viaggio in diligenza nel mezzo del selvaggio west…
Da uno dei registi più innamorati del cinema di tutti i tempi, il miglior film meta-cinematografico di sempre. Estremamente personale, ricco di citazioni e autocitazioni, Effetto Notte è un trattato di tecnica cinematografica e al tempo stesso una dichiarazione d’amore per la settima arte e i suoi protagonisti (i sogni del regista bambino, i libri sul cinema…). Incastra alla perfezione la storia del film con quella del film nel film, e grazie a questo riesce a trasmettere la volatilità e la soggettività del cinema (basti ascoltare i racconti della trama di Pamela che ne fanno i tre protagonisti).
Così come nel Ragazzo selvaggio aveva deciso di interpretare la figura chiave dell’uomo che insegna a Victor a vivere tra gli uomini, e come nel successivo La camera verde interpreterà il ruolo del protagonista, questa volta Truffaut riserva per sé il ruolo del regista di Pamela, potendosi così permettere di raccontarci la sua visione personale del mondo del cinema, sfruttando la voce fuori campo come stesse scrivendo un saggio per i Cahiers du Cinema. Ma il film non diventa mai un esercizio di stile, non si avvicina mai ad essere un “semplice” trattato d’arte filmica: è un film vivace e divertente, delicato e mai enfatico; ben scritto, ben recitato e ottimamente diretto. Non è assolutamente ostico per chi è digiuno di tecnica cinematografica, sa anzi spiegare con semplicità e chiarezza molti dei “dietro le quinte” di un set: trasmette perfettamente l’idea di cosa accade veramente durante le riprese di un film.
Effetto Notte non è la storia del regista Ferrand, ma non è neanche la storia dell’attrice statunitense Julie Baker (Jacqueline Bisset) o quella del giovane attore Alphonse (Jean-Pierre Leaud), né quella del vecchio leone Alexandre (Jean-Pierre Aumont) e della sua ex Severine (Valentina Cortese). È la storia di tutti loro, e di molte altre persone, per una breve parte della loro vita, per quel breve periodo di tempo che passano tutti insieme lavorando sullo stesso set, allo stesso film.
Sacrosanto Oscar per il miglior film straniero. Nomination anche per la sceneggiatura e per l’interpretazione di Valentina Cortese in un ruolo di supporto.
Titolo: Effetto notte (La nuit américaine)
Regia: François Truffaut
Sceneggiatura: François Truffaut, Suzanne Schiffman, Jean-Louis Richard
Fotografia: Pierre-William Glenn
Interpreti: Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont, Dani, Alexandra Stewart, Jean Champion, Jean-Pierre Leaud, François Truffaut, Nike Arrighi, Nathalie Baye
Nazionalità: Francia – Italia, 1973
Durata: 1h. 55′
Grandissimo.
Lo usavo come testo base quando facevo il corso di cinema alle scuole medie, e anche ai ragazzini piaceva molto.
Mi sa che Luisa non ha seguito i tuoi corsi.