Stai leggendo:

"Il caso Spotlight" di Tom McCarthy

29 febbraio 2016 (3 Settembre 2015) Recensioni 7 Commenti
Il caso Spotlight

Bim, 18 Febbraio 2016 – Puntuale

Il 50% dei preti cattolici non rispetta il voto di castità. Il 6% ha avuto rapporti sessuali con bambini. A questo arriva un’indagine giornalistica del Boston Globe a partire da una singola denuncia per molestie pedofile. Ma la “crisi” è iniziata almeno vent’anni prima, e riguarda anche le alte sfere ecclesiastiche della città…


Michael Keaton e Mark Ruffalo in Il caso SpotlightPrimo film realmente atteso dell’edizione 2015 del Festival di Venezia, Il caso Spotlight racconta con chiarezza e con la giusta mano registica una vicenda sgradevole e tutto sommato poco nota nei suoi particolari nonostante la grande eco mediatica che ha ricevuto. Tom McCarthy si conferma, al quinto film dopo anche i validi Station Agent e Mosse vincenti e all’ottimo The Visitor, un regista pacato ed elegante ma forte ed efficace. Sarebbe bastato davvero poco per eccedere col melodramma o scadere nella morbosità, invece il regista del New Jersey tiene salde le redini del racconto e rende condivisibile lo zelo dei protagonisti anche a chi potrebbe inizialmente avere una posizione più “protezionistica”.

Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Brian d'Arcy James, Michael Keaton e John Slattery in una scena di Il caso SpotlightIl gruppo di attori al centro del fim rende alla perfezione dei personaggi tratteggiati comunque benissimo, ed è divertente vedere Michael Keaton e Rachel McAdams tornare in una redazione giornalistica dopo, rispettivamente, Cronisti d’assalto e State of Play. E se Il caso Spotlight è in qualche modo assimilabile a quest’ultimo titolo (e, banalmente, a Tutti gli uomini del Presidente), è però un lavoro più complesso e dal tema più delicato, cosa che lo rende più pungente pur tenendo volutamente una marcia più bassa. Poi ovviamente ci potrà essere qualcuno che avrebbe preferito un film più duro e incattivito, ma lo stile di McCarthy è ormai ben noto e di certo la coerenza autoriale non gli fa difetto. Chissà però alla sua uscita in Italia il film troverà il giusto risalto o se verrà silenziato dal Sistema che critica…


La locandina di Il caso SpotlightTitolo: Il caso Spotlight (Spotlight)
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Josh Singer, Tom McCarthy
Fotografia: Masanobu Takayanagi
Interpreti: Michael Keaton, Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Liev Schreiber, John Slattery, Brian d’Arcy James, Stanley Tucci, Jamey Sheridan, Billy Crudup, Jamey Sheridan, Paul Guilfoyle, Lana Antonova, Elena Juatco, Michael Cyril Creighton, Elena Wohl
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 2h. 07′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 7 commenti a questo articolo:

  1. dariazzo ha detto:

    Ho apprezzato immensamente questo film. Lo sforzo registico è incredibile, il ritmo non cala mai, ogni ingrediente è utilizzato con equilibrio, rendendo la caratterizzazione dei personaggi e lo sviluppo della trama chiari e comprensibili. Certo, si tratta di uno sforzo molto lineare, ma proprio qui sta la grandezza: proporre una linearità, un film verboso e su un argomento tutt’altro che “d’azione” e renderlo un incessante e coinvolgente ritratto di una vicenda. Due ore divertentissime, per come l’ho visto io.

    Mi aspettavo gli americani eccedessero con l’autopunizione, ma un altro pregio è che il film si mantiene alla larga dall’autocommiserazione e dall’autodenuncia. Insomma, questo lavoro evita tutte le possibili “buche” in cui sarebbe potuto cadere, e ne esce un capolavoro. Lo riguarderei più di qualche volta, e mai l’avrei detto dopo aver letto la trama.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Penso che in effetti il grande pregio del film sia quello di rendere chiara la vicenda senza diventare pedante, e senza nemmeno far diventare il tutto una denuncia piena solo d’odio e di rabbia, cosa che avrebbe reso molto meno efficace nell’esposizione degli eventi.

  3. Marco ha detto:

    Albe a cosa si riferisce la data fra parentesi a fianco della data di pubblicazione della recensione?

  4. Alberto Cassani ha detto:

    E’ la data in cui la recensione è stata pubblicata la prima volta.

  5. Riccardo ha detto:

    Ci tenevo a dire che nella sezione “recensioni” è contrassegnato in rosso 😉

    Comunque bel film diretto e interpretato con alta professionalità ma a parer mio sopravvalutato: il tema credo di prestava meglio (e sarebbe stato più efficace forse) per un documentario.

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Grazie, ho corretto.

  7. Marco ha detto:

    A volte si fa fatica a ricordarsi tutti i nomi che vengono citati, però mi aggrego ai pregi già espressi ed elencati in recensione.
    Molto buona regia, sceneggiatura e comparto attoriale.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.