"Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare" di Rob Marshall

Walt Disney, 18 Maggio 2011 – Superfluo
Gli spagnoli hanno trovato il diario di bordo di Ponche de Leon, che li può guidare alla Fontana della Giovinezza. Anche Jack Sparrow ha una mappa per la Fontana, e si trova così a fuggire prima dai soldati inglesi, poi da Barbossa e quindi da una vecchia amante spagnola…
Salpa alla volta di una nuova trilogia, Capitan Jack Sparrow. Trilogia tutt’altro che richiesta, se non dalle casse della Disney e dai portafogli degli interessati. Tra i quali stavolta non c’è il regista Gore Verbinski, che ha preferito inseguire progetti più personali piuttosto che salire nuovamente sul carrozzone di Jerry Bruckheimer. E non ci sono neanche Orlando Bloom e Keira Knightley, i cui personaggi avevano raggiunto l’apice della loro parabola nel terzo film. Poco importa, in realtà, perché il vero traino della serie è Johnny Depp/Jack Sparrow. E proprio qui iniziano i problemi, non tanto nel cambio di cast di supporto o nel passaggio della regia da Verbisnki al meno talentuoso Rob Marshall: la sceneggiatura architettata dai soliti Elliott e Rossio mette in scena troppi personaggi, tutti poco interessanti, e spezzetta eccessivamente la trama, lasciando troppo poco spazio a quello che avrebbe dovuto esserne il protagonista assoluto.
In due ore e venti minuti di proiezione non c’è mai un momento in cui Jack Sparrow riesca ad avere quel carisma che l’aveva contraddistinto nelle tre uscite precedenti, così come le sue azioni non riescono mai ad essere divertenti come quelle passate, nemmeno quando inscena un paio delle sue classiche fughe rocambolesche. Ogni dialogo, poi, è protratto all’eccesso da fiumi di parole inutili e ogni scena non pare altro che una sequenza di raccordo in preparazione di qualcosa che però non arriva mai, ossia gli stessi difetti che si erano già manifestati nel film precedente. Anche i momenti finali, quelli in cui l’intreccio viene sciolto, risultano mal costruiti e per nulla emozionanti, oltreché previdibilissimi; quasi che a quel punto gli sceneggiatori avessero affrettato le cose per chiudere la vicenda il prima possibile dopo averla trascinata stancamente così a lungo.
In due ore e venti minuti non c’è mai neanche un’invenzione registica, ma sarebbe stato ingiusto aspettarsele visto non solo il pedigree del regista ma soprattutto il tipo di prodotto che si trovava a dirigere. Ossia un prodotto totalmente ed esclusivamente commerciale. Non ci sarebbe stato nulla di male, in questo, se almeno i responsabili avessero dimostrato voglia e volontà di realizzare un prodotto d’intrattenimento che fosse davvero valido. Invece, si tratta solamente di un baraccone per nulla ispirato, che non rende assolutamente giustizia alla trilogia che l’ha preceduto e che non fa certo ben sperare per lo sviluppo della serie.
Titolo: Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides)
Regia: Rob Marshall
Sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio
Fotografia: Dariusz Wolski
Interpreti: Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane, Geoffrey Rush, Greg Ellis, Astrid Bergès-Frisbey, Stephen Graham, Keith Richards, Kevin McNally, Sam Claflin
Nazionalità: USA, 2011
Durata: 2h. 21′
alberto per me è stato il capitolo peggiore della saga, lento, ridicolo, e senza contenuto
Sono d’accordo. Già era noioso il terzo, ma questo è proprio insopportabile.
Boh, non me la spiego, questa avversione. A me è piaciuto… secondo me è migliore del terzo. Non dei primi due, ma del terzo sì.
Bella tutta la parte delle sirene, inclusa la semi-storia fra il predicatore e “Serena”…
Fatti un po’ male ho trovato solo alcuni dialoghi (non troppi, comunque), e il personaggio del re che era abbastanza ridicolo, seppur fatto di proposito; ma si ci sorvola sopra, secondo me son solo piccolezze.
Inoltre bellissimo il personaggio di Barbanera, attore protagonisto incluso (amerò sempre Ian McShane come attore, da quando l’ho visto interpretare il Vescovo Waleran xD), speravo non morisse per poter essere riutilizzato nei già annunciati seguiti. Unico neo, la mancanza di una motivazione per la sua “malvagità”. Ma gli sceneggiatori hanno puntato, a ragion d’essere, sul renderlo DAVVERO cattivo, in ogni sequenza, fino alla fine, spiegando così la sua cattiveria con una intrinseca malvagità d’animo, e questo gli è riuscito.
Diavolo, ho scordato gli spoiler .-. sistemate voi? Anche se comunque non erano gravi…
No, infatti: non erano gravi, era solo il finale del film…
Sì, pardòn, mea culpa. Non avevo pensato a quel dettaglio nella fretta di avvertire, nel secondo commento, pensavo al primo spoiler.
Suggerirei di fare una registrazione al sito comunque, almeno sarebbe possibile editare sull’istante i commenti in caso di errori simili 🙂
Spero di no, non posterei più neanche un commento. Stare attenti a quello che si scrive pare brutto?
Perché non posteresti più neanche un commento? :-/
Comunque capita di scrivere castronerie, specie in una giornata no come l’altro ieri 😛 (“attore protagonisto”, ho scritto o_O)… quindi sarebbe molto utile come funzione, non ne colgo lati negativi.
No, per adesso preferisco evitare la registrazione. Lascerei in ogni caso la possibilità di postare commenti anonimi, ma penso sia vista comunque come una limitazione. Al di là che dovrei parlare col tecnico che gestisce il server per vedere se ci sarebbero problemi di sicurezza.
il mio preferito è il secondo ma te alberto qual è il tuo preferito ?
Anche per me il secondo.
dimmi il tuo parere riguardo il terzo
L’ho scritto qui: http://www.cinefile.biz/?p=2876
scusa alberto ma non c’era scritto che the green lantern usciva domani
C’era… Poi la Warner ha cambiato data di uscita (anche negli Stati Uniti), ma siccome ero in Francia ho fatto la correzione piuttosto tardi. Da noi esce a fine agosto.
a grazie e invece su dove c’è scritto ” tra poco al cinema ” la data precisa di harry potter 7 parte 2 e il 13 luglio non il 15
Totalmente d’accordo con Albe. Film fatto solo a scopo commerciale, il che ci potrebbe anche stare, ma che non vuole e non riesce a divertire anche a chi la precedente trilogia era piaciuta, come me.
Scene che ormai sanno di cliche dato che quasi ricopiano quelle gia viste nei film precedenti e che non entusiasmano più tanto.
Solo McShane e Rush tirano la baracca, velo pietoso per tutti gli altri.
Unica scena degna di nota: l’attacco delle sirene-piranha.
Flop, in senso qualitativo, per gli sceneggiatori Elliott e Rossio e per il regista Marshall.
Oddio, pure i primi tre erano fatti a solo scopo commerciale… Purtroppo qui la sceneggiatura ha pochissime idee e si sente il passaggio di mano tra Verbinski e il regista di “Chicago”.
A confronto il terzo film è un capolavoro
Albe qualche commento su “World War Z” e “The Lone Ranger”?
Sono stato lontano da entrambi, e i colleghi mi hanno detto che ho fatto estremamente bene.
Santi colleghi 🙂
Io ho preferito questo capitolo con una storia seppur sconclusionata autoconclusiva rispetto al terzo noiosissimo capitolo che e’ stato proprio il fondo del barile . I primi due inarrivabili.
Aspetto il quinto che avrà ben due anni di post produzione affidato ai registi di Kon-Tiki :promette bene!
Hanno fatto anche “Bandidas”, però…