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Soundtrack: C'era una volta a... Hollywood di Aa.Vv.

3 febbraio 2020 Soundtrack 0 Commenti
C'era una volta a... Hollywood

Gianmarco Diana, in collaborazione con Colonne Sonore* * * * *

Come sempre selezionata personalmente da Quentin Tarantino, la colonna sonora di “C’era una volta a… Hollywood” mette insieme brani conosciuti con altri più ricercati, soprattutto rock, affiancati da spot e jingle radiofonici. Un’esperienza da fare tutto d’un fiato, possibilmente mentre si viaggia in auto…


Fin dall’uscita di Le iene, le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino hanno rappresentato un piccolo “scoop” a parte. A fine visione si aveva l’impressione che ogni brano, ogni canzone, ogni jingle fossero stati scelti con cura, per un motivo ben preciso. Questo perché, nell’immaginario cinematografico e nella filmografia del regista di Knoxville, la musica ha sempre giocato un ruolo preminente, diviso equamente tra suggestioni narrative e un utilizzo anti-didascalico, a seconda delle necessità e delle direzioni riportate in sceneggiatura; celebri i casi di alcuni brani fondamentali della OST del suo cult Pulp Fiction, per i quali si era dichiarato pronto a spendere qualsiasi cifra per usarli, spuntandola come sempre.

Anche nel caso della sua ultima fatica, questo C’era una volta a… Hollywood , in cui Tarantino sceglie di proseguire nella direzione imboccata con i suoi ultimi tre film, raccontando un momento storico preciso e particolare, ricostruito maniacalmente in ogni dettaglio, ma con licenza di cambiare: l’ha fatto con la Seconda Guerra Mondiale e i nazisti di Bastardi senza gloria, l’ha fatto di nuovo con la Guerra di Secessione e la vergognosa tratta degli schiavi in Django Unchained e The Hateful Eight.

Se nei precedenti film, il regista ci aveva abituato ad un pastiche sonoro variegato, con una ricetta saporita che mescolava brani strumentali estratti da colonne sonore di altri film e canzoni di ogni tipo, estrapolate da epoche, contesti e stili musicali molto diversi, in questa occasione viene posta una regola di base. Come ha raccontato Mary Ramos – storica collaboratrice del regista, in qualità di supervisore alle musiche – questa volta in fase di organizzazione della colonna sonora Tarantino ha precisato che non avrebbe utilizzato alcun brano successivo all’anno in cui il film è ambientato, per scelta di coerenza stilistica e di impatto del film, e con pochissime eccezioni. La selezione dei brani musicali nei film di Quentin parte sempre dalla sua personale collezione di vinili, organizzata perfettamente per generi, al quale gli amici e i collaboratori hanno accesso.

E la scelta premia, come possiamo giudicare ampiamente dal montaggio dei brani all’interno del film, così come dall’ascolto della colonna sonora slegata dalle immagini: infatti, grazie all’escamotage – già utilizzato nell’esordio Le iene – dell’inserimento in tracklist della voce dei Deejay di KHJ Boss Radio e di una serie di spot radiofonici, si ha la costante sensazione di essere realmente seduti in macchina a percorrere le strade di Los Angeles dopo una caldissima Summer of Love 68!

Merito di una selezione ponderata ed efficace che, a fianco a brani pop conosciuti, schiera una selezione di pezzi più rari e ricercati. Ma sono soprattutto i brani rock a tenere banco, sulle frequenze della KHJ, declinati di volta in volta secondo sfumature e influenze diverse, tra blues, soul, psychedelia e sunshine pop. A unire senza soluzione di continuità i diversi brani sono, come detto, una serie di spot radiofonici, jingle pubblicitari originali dell’epoca, lanci di serie televisive, tutti selezionati personalmente da Tarantino. L’effetto finale è quello di aver fumato la sigaretta intinta nell’acido che la sensuale Pussycat vende a Cliff Booth durante la loro fase di “corteggiamento” al semaforo. Un’esperienza da fare tutta d’un fiato, senza stare a pensarci troppo su!

Ancora una volta Tarantino riesce a ricreare un mood, un’estetica, descrivendo la decadente e violenta fine di un’epoca e bilanciando perfettamente immagine e suono, coadiuvato da un cast calato nel personaggio e da una passionale capacità narrativa, che frulla passato e presente in una serie di citazioni e omaggi a rotta di collo, di fronte ai quali è impossibile rimanere insensibili.


La copertina del CDTitolo: C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time… in Hollywood)

Compositore: Aa.Vv.

Etichetta: Columbia Records/Sony Music, 2019

Numero dei brani: 31
Durata: 74′ 55”


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