Stai leggendo:

Soundtrack: Inside Out di Michael Giacchino

19 ottobre 2015 Soundtrack 0 Commenti
Inside Out

Francesco Carbonaro, in collaborazione con Colonne Sonore* * * * ½

Per i cartoni animati della Disney Michael Giacchino ha sempre composto delle partiture dotate di una loro individualità, di peculiarità estremamente raffinate ed eleganti che riescono non solo a interagire con le immagini, ma anche a divenire esse stesse immagini in musica. La colonna sonora di Inside Out non fa eccezione…


Nel suo sodalizio con la Disney, Michael Giacchino ha sempre scritto delle partiture dotate di una loro individualità, di peculiarità estremamente raffinate ed eleganti che riescono non solo a interagire con le immagini per le quali sono state create ma anche a divenire esse stesse immagini in musica. A partire da Gli incredibili per terminare con Up, le musiche scritte dal compositore italoamericano destinate ai film di animazione sono state sempre dotate di un quid in più che, molte volte, nei film live action (John Carter o Tomorrowland) non riusciva a raggiungere. Non che la musica di Giacchino sia cartoonesca ma, indubbiamente, in essa si cela una componente “infantile” che rende la sua musica di assoluta genuinità e spensieratezza, ricca di colori, come se essa fosse il prodotto della parte «fanciullesca» del compositore.

In Inside Out Giacchino lascia briglia sciolta a una musica piena di colori e di movimento, ariosa e spensierata. Il tema principale, semplice nella sua costruzione, risulta perfettamente adeguato e coerente al disegno preposto dal compositore. Fin dal primo brano (“Bundle of joy”) è chiaro che il suo intento è quello di una partitura nella quale la leggerezza, senza mai lasciare spazio alla frivolezza, sia motivo costante.
Un trombone apre “Team building” nel quale ben presto interviene un ritmo quasi sincopato tipico del jazz, tanto caro al compositore che ne Gli incredibili ne aveva fatto un pilastro fondante e che, in “Nomanisone island” trova un ulteriore sviluppo in ariosità con il tema principale che è l’elemento cardine del brano e non solo. Una giocosità che costituisce la cifra ineliminabile dell’intera partitura e che trova anche un valido alleato negli effetti elettronici come in “Overcoming sadness” che ricordano da vicino quelli di Cars 2. Ritmi veloci (“First day of school”), tamburi militari (“Riled up”) si rincorrono nella partitura di Giacchino che sembra voler non dare punti fermi nella persistente mutevolezza di una musica che è un continuo divenire.
L’andamento cambia in “Chasing the pink elephant” e “Abstract thought” dove i violini creano un atmosfera diversa e l’intervento di un ritmo martellante continua con “Imagination land”. Non a caso nel brano successivo “Down in the dumps” per la prima volta, in una partitura caratterizzata da un’accecante solarità, si innestano delle ombre, determinate da una musica che si fa più tenebrosa ma sempre nel modo in cui Giacchino sa fare. Questo tessuto di attesa continua per i brani successivi, un andamento furtivo che trova realizzazione in “Dream a little nightmare” il quale si conclude in una confusione dagli effetti convulsi e stranianti.
Sarà con “Escaping the subconscious” che si palesa un ritmo concitato per poi dare nuovamente spazio all’elemento giocoso che torna protagonista; in questa seconda parte della score prevale un andamento meno spensierato rispetto a quella precedente e di ciò ci da testimonianza “We can still stop her” pezzo che viene aperto da uno splendido assolo di piano sul quale poi si innestano i violini. Presto si torna a respirare una distensione della musica che trova una delle sue pagine migliori in “Rainbow flyer” dotato di una grande armonia delle parti. Un ritmo più lento sembra contraddistinguere invece “Joy turns to sadness” che presto lascia spazio a un ritorno all’ordine e alla ricomparsa di un’atmosfera dal carattere più disteso ma ancora non del tutto pacificato.
Sarà con “The joy of credit” che la musica torna a respirare l’aria fresca di note che sembrano balenare e colorarsi di tutte le cromature che il compositore ha voluto infondere alla propria musica; in questo brano finale, il tema principale viene declinato in una gamma cromatica che lo porta a variare ma mai a mutare e a perdere la sua natura sottostante, quella di una partitura che cerca di creare un clima musicale sereno, disteso anche quando esso sembra raggrinzirsi.

L’ultima opera di Michael Giacchino è un piacere per le orecchie, che sembrano ritrovare quello stesso incanto delle musiche genuine e tipiche di un cuore semplice e spontaneo, quasi che il compositore abbia lasciato libero spazio al fanciullino che pascolianamente alberga in ognuno di noi.


La copertina del CD di Inside OutTitolo: Inside Out (Id.)

Compositore: Michael Giacchino

Etichetta: Walt Disney Records, 2015

Numero dei brani: 24

Durata: 58′ 43”


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.