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Spider-Man: Homecoming di Jon Watts

5 luglio 2017 Recensioni 8 Commenti
Spider-Man: Homecoming

Sony, 6 Luglio 2017 – Divertente

Il 15enne Peter Parker tenta di tenere segreta la sua identità da supereroe barcamenandosi tra i vari impegni scolastici e i suoi tentativi di impressionare Tony Stark per entrare negli Avengers. Ma quando un criminale volante arriva al Queens, il Bimbo Ragno si trova a dover diventare Uomo in fretta…


Una scena di Spider-Man: HomecomingSalutato con entusiasmo dai fan della Marvel, l’approdo a solo di Spider-Man nell’Universo Cinematografico della Casa delle Idee viene celebrato dal titolo stesso della pellicola. Spider-Man: Homecoming è un film effettivamente ambientato nell’universo degli Avengers, che restano però fuori campo (Iron Man a parte), osservati da lontano con gli occhi affascinati di un adolescente. L’idea funziona, ma sembra un qualcosa che aggiunge in realtà poco al film in quanto tale.

Una scena di Spider-Man: HomecomingIl film vero e proprio è una commedia adolescenziale con tanto di cotte nascoste e balli della scuola, ovviamente in salsa supereroica. In questo riesce perfettamente, con un abbondante contorno di battutine mai idiote e decisamente più giustificate rispetto a quelle presenti nei film con eroi adulti, proprio per via della giovane età dei personaggi. Questa è in effetti una caratteristica peculiare anche dell’Uomo Ragno fumettistico, ma considerando che Spider-Man: Homecoming è in assoluto il Marvel movie che più si allontana dalle storie disegnate, non era una cosa da dare per scontata.

 Jacob Batalon e Tom Holland in Spider-Man: HomecomingL’intreccio prettamente supereroico è gestito in maniera tutto sommato banale, anche nella sua conclusione, ma riesce comunque a intrattenere. Certo non c’è una sola scena che possa lasciare a bocca aperta – anche per via dell’assuefazione che ormai si è venuta a creare verso questo tipo di pellicole -e lo scontro finale con l’Avvoltoio è abbastanza confuso, ma lo stesso Avvoltoio è caratterizzato bene e la difficoltà di Spider-Man nell’affrontare un’impresa simile viene fuori molto bene.

Michael Keaton in Spider-Man: HomecomingProdotto e finanziato dalla Sony/Columbia ma realizzato dai Marvel Studios, Spider-Man: Homecoming non è certo un film memorabile, ma è comunque decisamente meglio delle ultime tre avventure cinematografiche di Peter Parker, da cui ha la bontà di allontanarsi come toni e personaggi, anche solo per offrire qualcosa che non sembrasse totalmente già visto. Sarà la base di un Marvel Universe parallelo che di certo divertirà tanti spettatori ma che, con queste premesse, non si distinguerà certo dalla marea di titoli tutti uguali della Marvel propriamente detta.


La locandina di Spider-Man: HomecomingTitolo: Spider-Man: Homecoming (Id.)
Regia: Jon Watts
Sceneggiatura: Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford, Chris McKenna, Erik Sommers
Fotografia: Salvatore Totino
Interpreti: Tom Holland, Michael Keaton, Laura Harrier, Jacob Batalon, Robert Downey Jr, Jon Favreau, Marisa Tomei, Tony Revolori, Zendaya, Bokeem Woodbine, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Tyne Daly, Donald Glover, Chris Evans
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 2h. 13′


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Attualmente ci sono 8 commenti a questo articolo:

  1. Andrea ha detto:

    Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, ma io l’ho trovato il miglior marvel movie del MCU, ma anche superiore ai film di Raimi (TUTTI).
    Dopo gli scontri su base quasi INTERGALATTICA, finalmente un film marvel che torna sulla piccola dimensione di un quartiere/una parte di città, con un ‘supereroe’ estremamente umano e divertente pur non essendo senza pensieri. Il resto di film Marvel sembra solo interessato a dare QUALCOSA DI PIU’ DEL FILM PRECEDENTE, perdendo anche quello spirito proprio del “comic” di parlare della società e di essere una satira, diventando solo più puntate seriali di una grande storia di cacciata del nemico di turno sempre più forte (quasi più alla Dragonball).

  2. Federico ha detto:

    Andrea, migliore di Spider-Man 2… Magari un’altra volta. Tipo in un’altra vita. A livello di impegno tematico lì si rivaleggiava con Il Cavaliere Oscuro. Qui abbiamo comunque solo un film d’intrattenimento.

  3. Alessandro Pitocco ha detto:

    Non l’ho visto ma già il trailer pieno di fan service a profusione e battute idiote la dice lunga su questo film, migliore della Trilogia di Raimi neanche lontanamente, il tre ci potrebbe anche stare, ok. Ma Spider-Man 2 guai chi me lo tocca, uno dei rari casi in cui un cinecomic buca letteralmente lo schermo, cinema allo stato puro. Da quello che evinco dalla recensione di Alberto che è positiva, questo Spider-Man sarà ben congeniato ma di livello sicuramente inferiore a quel meraviglioso secondo episodio firmato da Raimi. A me questa recensione più che invogliarmi a guardare il film ha fatto l’esatto opposto, mi ha fatto capire che è meglio ricordarsi la prima Trilogia dell'”arrampica-muri” e ancora meglio i primi 2. Ho sempre avuto una tradizione, quella di guardare tutti i film di Spider-Man al Cinema, tradizione rotta dopo il pessimo Amazing Spider-Man 2, ci ho voluto credere fino all’ultimo e sono rimasto fregato, a questo giro passo, grazie :'(.

  4. Fabrizio Degni ha detto:

    Visto ieri… mi sono divertito come non accadeva da mesi, se non oltre. Il film oltre ad essere di una scorrevolezza unica, ha tocchi di classe fantistici sul fronte umoristico ed ha sempre ritmi elevati nonostante la durata.
    A mio avviso e’ il migliore fra i film dedicati a Spiderman che abbia visto ragion per cui consiglio a tutti di visionarlo, se non altro per qualche sorriso.

  5. Marco ha detto:

    Simpatico, divertente e si lascia guardare piacevolmente.
    Apprezzato lo spirito alla John Hughes.
    Alcune scene di azione, però, non sono gestite molto bene da parte del montaggio e regia.

    Ormai Spidey fa parte del MCU e i film precedenti a questo possono considerarsi totalmente staccati, che appartengono ad un altro “universo”.

  6. Marco ha detto:

    Albe il seguito lo recensirete?

  7. Alberto Cassani ha detto:

    Non farlo sarebbe stupido, ma in effetti io ormai dovrei rivederlo, perché non me lo ricordo abbastanza bene. Però gli darei un semaforo giallo.

  8. Marco ha detto:

    Poca differenza col primo capitolo. Qualitativamente siamo sullo stesso livello ma squadra che vince non si cambia.
    Antagonista un pò banalotto e l’attore un pò fuori parte.
    Però non annoia e ci si diverte se ben disposti.
    D’accordo sul semaforo giallo da assegnargli.

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