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"Chronic" di Michel Franco

8 aprile 2016 Recensioni 0 Commenti
Chronic

Inedito in Italia – Umano

David è un infermiere che si prende cura di malati terminali. Vive a casa loro e va spesso ben oltre il suo dovere professionale, arrivando anche a dedicare loro tutto il proprio tempo libero. Ma fino a dove si può spingere la relazione tra un medico e un suo paziente?


Tim Roth e Michael Cristofer in ChronicIn un’intervista rilasciata a George Plimpton (in Italia pubblicata in appendice all’edizione Einaudi di Quarantanove Racconti) Ernest Hemingway conia “la teoria dell’iceberg”: lo scrittore può mostrare solo una minima parte di una storia, il resto rimane nascosto, non detto, e sta all’immaginazione del lettore portarlo alla luce. Con Chronic Michel Franco ripropone lo stesso stratagemma, e il risultato è un piccolo capolavoro. Il dramma di David (Tim Roth) si svela poco a poco e il protagonista si costruisce davanti allo spettatore in un gioco di silenzi e frasi non dette. Sappiamo che David ha alle spalle un passato doloroso, un amore finito male, un figlio scomparso, ma l’entità e dettagli del dramma ci sono sconosciuti e rimangono, proprio come l’iceberg, sepolti nelle frasi allusive cui ricorrerà quando i suoi pazienti e i suoi familiari cercheranno di saperne di più. E questo rende i silenzi e le omissioni di David – la parte dell’iceberg che non si vede – ancora più incisivi dei momenti in cui il dramma si fa più esplicito.

Una scena di ChronicFranco non si accontenta di mostrare la sofferenza del suo protagonista ma richiede la partecipazione diretta del pubblico, perché il dramma non è solo quello che appare sullo schermo ma anche, e soprattutto, quello che non si mostra, e che lo spettatore può solo intuire. Al pudore della sceneggiatura (giustamente premiata come la migliore a Cannes 2015), si contrappone una fotografia che mostra la brutalità della malattia e della morte senza paura di dover nascondere nulla. Mantenendo la macchina da presa fissa per quasi tutta la durata del film, Franco sfuma il confine tra documentario e finzione e Chronic si trasforma, scena dopo scena, nel brutale resoconto degli ultimi giorni dei pazienti di cui David potrà solo posticipare la morte. Eppure la scelta stilistica e la durezza visiva non sfociano mai in un delirio voyeuristico. Anche quando i corpi dei pazienti iniziano il loro inesorabile declino, lo stile di Franco rimane asciutto e la storia non scivola nel melodramma, né indugia nell’umiliazione fisica della malattia solo per il gusto perverso di farne uno spettacolo.

Tim Roth e Sarah Sutherland in ChronicAl suo quarto lungometraggio dopo Daniel y Ana, A los ojos e Después de Lucía (premiato nella sezione Un Certain Regard a Cannes nel 2012) Franco riesce nella mirabile impresa di far sì che sia la sceneggiatura sia la regia trattino il dramma di David con la dignità che gli spetta. Una prova sostenuta tanto dalla bravura di Franco che dei suoi attori, tra cui spicca la recitazione struggente di un Tim Roth capace di emozionare dalla prima all’ultima scena.


La locandina di ChronicTitolo: Chronic
Regia: Michel Franco
Sceneggiatura: Michel Franco
Fotografia: Yves Cape
Interpreti: Tim Roth, Joe Santos, Bitsie Tulloch, Maribeth Monroe, Tate Ellington, David Dastmalchian, Claire van der Boom, Sarah Sutherland, Michael Cristofer, Robin Bartlett, Kari Coleman, Rachel Pickup, Nailea Norvind, Laura Niemi, Tom Berklund
Nazionalità: Messico – Francia, 2015
Durata: 1h. 33′


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